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Legambiente: scegliere opere davvero utili e prorogare ecobonus e sismabonus

Legambiente: scegliere opere davvero utili e prorogare ecobonus e sismabonus

L’associazione presenta al Governo del Cambiamento 30 proposte per la legge di bilancio 2019

Vedi Aggiornamento del 20/12/2018
Legambiente: scegliere opere davvero utili e prorogare ecobonus e sismabonus
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 20/12/2018
10/10/2018 - Riqualificazione antisismica e energetica del patrimonio edilizio, infrastrutture urbane, investimenti in edilizia scolastica e nelle periferie, adattamento ai cambiamenti climatici, contrasto dell’abusivismo edilizio.
 
Sono solo alcuni dei temi delle 30 proposte per la legge di bilancio 2019 che Legambiente ha presentato ieri alla Camera dei Deputati, 30 interventi realizzabili da subito e a parità di gettito per lo Stato, in grado di produrre un miliardo di investimenti in innovazione e riqualificazione urbana e territoriale.
 
“Al Governo del Cambiamento - spiega l’associazione - chiediamo di scommettere sull’ambiente perché è da qui che passa lo sviluppo”. 
Le proposte si articolano su quattro ambiti di intervento: concessioni, cambiamenti climatici, fiscalità, rilancio degli investimenti utili. Ma è su quest’ultimo tema che Legambiente formula il maggior numero di proposte.
 

Legambiente: 'scegliere opere davvero utili'

Il primo punto sono gli investimenti che - si legge nel documento - sono riconosciuti anche dal DEF come una priorità fondamentale per rilanciare l’economia e l’occupazione, e sono più che mai necessari, dopo un decennio di crisi che ha visto un crollo degli investimenti pubblici.
 
Ma il problema - secondo Legambiente - non è solo il rilancio degli investimenti, ma la scelta di opere davvero utili per rispondere ai problemi e ai più gravi ritardi del nostro Paese. Che, per gli ambientalisti, sono le linee metropolitane e le ferrovie suburbane, cioè i sistemi di trasporto delle città. “Il nuovo Governo non ha ancora fatto capire quali scelte intende intraprendere, ma se non si decide un profondo cambiamento delle priorità, si può solo peggiorare”.
 

Legambiente: 'prorogare ecobonus e sismabonus'

La seconda grande questione riguarda la riqualificazione antisismica e energetica del patrimonio edilizio esistente, a partire dai condomìni. Occorre “accelerare fortemente gli investimenti e gli interventi (ora che con il meccanismo della cessione del credito si è superato il problema delle famiglie incapienti) e affrontando le barriere fino ad oggi incontrate, ad esempio procedurali e economiche per gli interventi o di assenza di analisi aggiornate della situazione sismica e energetica degli edifici”.
 
Le proposte dunque sono:
- prorogare al 31 dicembre 2023 ecobonus e sismabonus per la riqualificazione energetica e antisismica dei condomini;
- sottoporre a consultazione pubblica la proposta di revisione degli incentivi per le ristrutturazioni edilizie che premi gli interventi sulla base delle prestazioni e energetiche e antisismiche raggiunte;
- rendere detraibili (al 100% in due anni per gli edifici posti in zone 1 e 2 e al 65% in cinque anni per quelli posti nelle altre zone di rischio) le spese di classificazione e verifica sismica degli immobili, anche in assenza di interventi;
- istituire un fondo di garanzia da 100 milioni di euro all’anno dal 2019 al 2023, a supporto delle spese per la riqualificazione energetica e antisismica degli edifici, accessibile ai proprietari di immobili ad uso residenziale e non residenziale, e ad aziende dell’edilizia residenziale pubblica.
 

Le altre priorità: scuole, periferie, abusivismo edilizio

L’altra grande priorità sono le scuole, oltre 42mila edifici con evidenti problemi di sicurezza e di inefficienza energetica e con gravi costi pubblici. Secondo Legambiente, è necessario completare l’anagrafe scolastica, attraverso un forte investimento nelle diagnosi sismiche e energetiche per individuare gli interventi necessari per la messa in sicurezza e per ridurre i consumi energetici. Entro la legislatura occorre avere un fascicolo del fabbricato per ogni scuola in Italia, con tutte le informazioni e certificazioni necessarie per individuare gli interventi indispensabili e avviarli, a partire dalle zone a rischio sismico 1 e 2 del Paese, supportando i Comuni e sostituendosi in casi di inadempienza.
 
E poi ci sono le periferie. In queste settimane si è tornati a parlarne - ricorda Legambiente -, purtroppo per una notizia negativa: il taglio di 1,6 miliardi di euro di investimenti in progetti avviati o da avviare. Secondo gli ambientalisti, il Paese deve fare delle aree urbane una questione nazionale se vuole affrontare i problemi di quei 5 milioni di italiani in condizioni di povertà assoluta e dare una speranza di cambiamento ai tanti che subiscono il crescente degrado ambientale e peggioramento dei servizi (scuola, sanità, trasporti) che sono alla base della crescita delle diseguaglianze all’interno delle stesse aree urbane.
 
Queste politiche dovrebbero essere strettamente legate a quelle per l’adattamento ai cambiamenti climatici. Nei Comuni italiani i fenomeni meteorologici estremi provocano danni sempre più rilevanti, mentre non si dispone di risorse per elaborare piani di adattamento ai cambiamenti climatici o per realizzare progetti di intervento o di manutenzione delle infrastrutture fognarie, e le risorse stanziate dal governo per la lotta al dissesto idrogeologico solo in una minima parte vengono spese. Il nuovo Governo ha deciso di cancellare la Struttura di Missione ItaliaSicura trasferendo le competenze al Ministero dell’Ambiente, ma ancora nulla è stato annunciato rispetto a come si vuole affrontare queste emergenze, o delle risorse a disposizione.
 
Infine, l’abusivismo edilizio: secondo una recente indagine della stessa Legambiente, negli ultimi 15 anni sono stati abbattuti solo 14.018 immobili rispetto ai 71.450 colpiti da ordinanze di demolizione: praticamente appena il 19,6% delle case dichiarate abusive. L’associazione propone di istituire un fondo di rotazione finalizzato a concludere l’esame delle pratiche dei condoni edilizi ancora inevase, con uno stanziamento di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2019 al 2023.

Alla presentazione, introdotta da Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale di Legambiente, hanno partecipato: Chiara Braga Commissione ambiente Camera dei Deputati, Gianni Girotto Presidente Commissione industria del Senato, Rossella Muroni Commissione ambiente, Camera dei Deputati, Gianpaolo Vallardi Presidente Commissione agricoltura del Senato, Ivan Stomeo Sindaco di Melpignano e Presidente Borghi Autentici, Filippo Delle Piane VicePresidente Ance, Sebastiano Marinaccio Presidente Mercatino Srl, Stefano Ciafani Presidente nazionale di Legambiente.
 
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