Adattamento climatico tra i temi della Rassegna Urbanistica dell’INU
19/03/2019 - Sarà naturale, per un evento come la Rassegna Urbanistica Nazionale dell’Istituto Nazionale di Urbanistica “Mosaico Italia: raccontare il futuro”, in programma dal 3 al 6 aprile a Riva del Garda (il 5 aprile l’Inu nella stessa sede terrà il suo trentesimo Congresso), che ha l’obiettivo di aprire una discussione su tutti i principali temi e le priorità connesse all’urbanistica e al governo del territorio, occuparsi di adattamento climatico.
L’Inu su questa tematica, abbinata alla pianificazione del mare, ha dedicato una Community coordinata da Francesco Musco, con compiti, dice lui stesso, di “sperimentazione e amplificazione”.
Musco sottolinea il paradosso costituito da una parte dall’ormai innegabile urgenza globale dell’adattamento climatico, dall’altra dall’assenza di strumenti obbligatori e “cogenti” per applicare gli interventi per conseguirlo. Una situazione che il coordinatore della Community dell’Inu considera “stravagante”: la maniera per farvi fronte starebbe nell’inserire i suddetti strumenti di contrasto al cambiamento climatico nel piano urbanistico, a tutti i livelli, perché “gli unici strumenti obbligatori sono quelli urbanistici e di governo del territorio.
Il tema dell’adattamento deve entrare nel governo ordinario delle città: o l’urbanistica si fa carico di una serie di misure e rende le soluzioni di adattamento climatico misure di piano oppure nessuno ti obbligherà a farle. Il piano non è garanzia di alcunché, ma se non c’è nemmeno quello è molto più complicato che si attuino delle soluzioni”. Musco riconduce le citate soluzioni a quelle che si rapportano all’acqua, in una situazione di eccesso o di penuria, e al calore. Dunque, tutto ciò che vuole prevenire o contrastare la siccità, gli allagamenti, il surriscaldamento.
Per il coordinatore della Community Inu “occorre regolamentare questi estremi, e non può che ricadere nelle tecniche di progettazione. Non parliamo solo di città pubblica ma anche di città privata”. Far transitare e inserire tutte le tecniche e gli strumenti di adattamento in quadri come quelli urbanistici o nei regolamenti edilizi consentirebbe, in un periodo di tempo medio-lungo, passi da gigante, ritiene Musco, che chiama in causa come possibile e auspicato parallelismo gli interventi di efficientamento energetico sulle abitazioni portati a termine grazie alle agevolazioni fiscali.
Se si chiede al coordinatore della Community Inu di citare degli esempi virtuosi in questo particolare settore, la prima città della lista è Copenaghen, dove si stanno realizzando delle misure di tipo fisico. Nel nostro Paese non mancano le sperimentazioni: Milano e Venezia su scala metropolitana, Bologna, Padova, Reggio Emilia.
L’unica legge urbanistica regionale avanzata per questo settore è tuttavia quella dell’Emilia-Romagna, dove per la prima volta è indicato testualmente tra compiti della pianificazione quello di farsi carico dell’adattamento climatico. Anche la Lombardia può vantare un esempio virtuoso con il regolamento regionale per l’invarianza idraulica, che ha una ricaduta su spazi fisici e sui piani.
L’altra “faccia” della Community coordinata da Musco è la pianificazione del mare. La ritiene “una nicchia gli urbanisti devono trattare”, sia perché la progettazione e la gestione dei waterfront nelle città d’acqua è un pezzo importante delle strategie di adattamento climatico, sia per una ragione di obblighi comunitari: è in vigore una direttiva europea (dal novembre 2017) sulla pianificazione del mare, che ha sancito che dal 2021 tutti i mari di competenza del Paese debbano essere dotati di sistemi di pianificazione.
In questa fase di passaggio ci sono problemi e incertezze relative all’applicazione e alle competenze. Il Ministero delle Infrastrutture gestisce l’attuazione della direttiva ed emana le linee guida ma concretamente, i “piani del mare” chi li farà? Musco ritiene che gli urbanisti e i pianificatori non debbano rimanere fuori da questa partita né farsi sfuggire questa competenza.
Fonte: ufficio stampa INU