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Spazi pubblici, se ben progettati aumentano la sicurezza urbana

Spazi pubblici, se ben progettati aumentano la sicurezza urbana

La sicurezza non è soltanto una questione di ordine pubblico ma riguarda strettamente la percezione

Vedi Aggiornamento del 18/02/2020
Dettaglio del progetto dell
Dettaglio del progetto dell'arch. Laura Peretti per la riqualificazione di Corviale a Roma, vincitore del Concorso Internazionale
Vedi Aggiornamento del 18/02/2020
26/04/2019 - Che rapporto c’è tra spazio pubblico e sicurezza urbana? Esistono delle azioni, degli accorgimenti che agendo direttamente sul primo riescano a migliorare la seconda?
 
Il convegno “(In)sicurezza urbana nelle città - progettare lo spazio pubblico”, che si è svolto il 16 aprile scorso a Piacenza, organizzato dal Polo territoriale della città emiliana del Politecnico di Milano e dall’Acer Piacenza, ha esplorato proprio questi aspetti, riuscendo a tracciare un filo rosso: la connessione tra la progettazione dello spazio pubblico e la sicurezza urbana esiste, ed è un rapporto di cui sempre più si va acquistando consapevolezza.
 
“Tutti pensano che la questione della sicurezza sia legata a fattori di ordine pubblico - ricorda Roberto Bolici, che ha curato e coordinato il convegno -, ma in realtà riguarda strettamente la percezione”.
 
Paradigmatico in questo senso è stato l’intervento di Gian Guido Nobili, coordinatore del Forum Italiano per la sicurezza urbana, che ha evidenziato come il 2018 sia stato, in termini di atti criminali, l’anno migliore di sempre. Dunque, nel tempo i reati diminuiscono, eppure la generale percezione riscontra un aumento: una apparente contraddizione che riguarda la percezione.
 
Dice Bolici: “Ci sono degli spazi e delle situazioni in cui l’uomo percepisce una insicurezza che non è basata su dati scientifici. Nella mia città, a Piacenza, è stato realizzato un tunnel pedonale per permettere un attraversamento della strada in sicurezza. Eppure, in pochi lo utilizzano, preferendo attraversamenti più rischiosi, perché le caratteristiche ambientali di quel tunnel lo fanno apparire insicuro: un caso esemplare di quanto la percezione conti”.
 
Proseguendo il ragionamento, Bolici indica lo spazio pubblico come “quel luogo che mette in luce insicurezze concepite e incubate nella società. L’insicurezza deriva da una complessità di fattori. Se organizzassimo lo spazio urbano in modo diverso potremmo ridurre il livello di insicurezza. La progettazione degli spazi pubblici contribuisce, quindi, a rendere una città più o meno insicura”.
 
Il bisogno di sicurezza espresso dalla comunità non fa riferimento infatti solo alla prevenzione e alla repressione dei fenomeni criminali, ma è legato anche ad altri fattori come la mancanza di cura del territorio o la rottura dei codici di condotta civica. Spazi pubblici belli, curati, come se fossero proprietà di chi li vive, sono sentiti anche come sicuri.
 
La dottrina in questo senso enumera tre approcci per aumentare la sicurezza nelle città: il controllo attraverso l’applicazione della legge; la prevenzione del crimine combattendo le cause che lo producono a livello sociale; la prevenzione ambientale del crimine, che si concentra sulla produzione di questo e non sugli autori del reato. È qui, in questo ultimo approccio, che entra in gioco la corretta progettazione dello spazio urbano, che sempre di più negli ultimi anni sta acquistando importanza al pari dei primi due filoni citati, in un’ottica di integrazione e non di concorrenzialità degli approcci.
 
Il valore anche giuridico dello strumento della prevenzione ambientale risulta sempre più accresciuto negli ultimi anni. In particolare, si registra nel 2007 il Technical Report numero 14383 prodotto dal comitato europeo di normalizzazione, una norma volontaria acquisita dall’Italia nel 2010 dal Rapporto tecnico dal titolo “Prevenzione del crimine. Pianificazione urbanistica e progettazione edilizia”, dove viene spiegato come pianificare la sicurezza urbana e sono elencate le strategie da adottare nelle determinate situazioni in cui rientrano, in determinati casi, strumenti come l’illuminazione e la videosorveglianza.

A livello di legge, l’esempio forse più importante è quello del DL 14/2017 “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città”, applicato e coordinato attraverso la Legge 48/2017, che inserisce la riqualificazione dei siti degradati tra le azioni necessarie per garantire la sicurezza urbana.
 
Il convegno di Piacenza rientra nel percorso della quinta edizione della Biennale dello spazio pubblico, il cui evento conclusivo si svolgerà al Dipartimento di architettura di Roma Tre (ex Mattatoio) dal 30 maggio al 1° giugno prossimi.  
 
Fonte: ufficio stampa Biennale dello spazio pubblico
 
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