
Infrastrutture idriche, via al Fondo di garanzia per potenziarle
AMBIENTE
Infrastrutture idriche, via al Fondo di garanzia per potenziarle
Supporterà gli investimenti su acquedotti, impianti fognari e di depurazione, dighe e gli interventi del piano ‘Invasi’
Vedi Aggiornamento
del 11/03/2022

24/07/2019 - Diventa operativo il Fondo di garanzia dello Stato per gli investimenti sulle infrastrutture idriche. È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il dpcm 30 maggio 2019, che dà attuazione al Collegato Ambientale alla Legge di Stabilità per il 2014 (Legge 221/2015).
Il provvedimento, spiega in una nota il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) “sarà determinante per la realizzazione delle opere necessarie a contrastare i frequenti fenomeni di siccità che interessano vaste aree del territorio nazionale”.
La garanzia del Fondo assisterà anche gli interventi previsti dal Piano nazionale nel settore idrico, sia della sezione “invasi” - già adottato lo scorso 17 aprile 2019 - sia degli acquedotti, di prossima adozione.
L’Arera definirà le modalità di accesso al fondo e, insieme ai Ministeri coinvolti nel processo (i Ministeri dell’Economia e finanze, Infrastrutture e trasporti, Ambiente e Sviluppo economico), valuterà il rischio delle proposte da ammettere al beneficio del credito.
Il provvedimento, spiega in una nota il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) “sarà determinante per la realizzazione delle opere necessarie a contrastare i frequenti fenomeni di siccità che interessano vaste aree del territorio nazionale”.
Fondo infrastrutture idriche, gli interventi supportati
Lo specifico fondo di garanzia istituito presso l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera) supporterà, oltre agli investimenti per le infrastrutture del servizio idrico integrato, come le reti acquedottistiche o gli impianti fognari e di depurazione, anche quelli riguardanti le dighe, con priorità per quelle destinate all’uso potabile e plurimo.La garanzia del Fondo assisterà anche gli interventi previsti dal Piano nazionale nel settore idrico, sia della sezione “invasi” - già adottato lo scorso 17 aprile 2019 - sia degli acquedotti, di prossima adozione.
Fondo infrastrutture idriche anche per opere non finanziate
Il Mit ha spiegato che la garanzia dello Stato è prevista anche per le opere destinate all’uso potabile che, pur non ricadendo nel Piano, rispondono ai criteri previsti dal decreto. Si tratta di opere non ancora finanziate e avviate, ma necessarie all’adeguamento delle infrastrutture idriche ai parametri di qualità tecnica fissati da Arera.L’Arera definirà le modalità di accesso al fondo e, insieme ai Ministeri coinvolti nel processo (i Ministeri dell’Economia e finanze, Infrastrutture e trasporti, Ambiente e Sviluppo economico), valuterà il rischio delle proposte da ammettere al beneficio del credito.