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Infrastrutture idriche, via al Fondo di garanzia per potenziarle

Infrastrutture idriche, via al Fondo di garanzia per potenziarle

Supporterà gli investimenti su acquedotti, impianti fognari e di depurazione, dighe e gli interventi del piano ‘Invasi’

Vedi Aggiornamento del 11/03/2022
Foto: http://www.mit.gov.it
Foto: http://www.mit.gov.it
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 11/03/2022
24/07/2019 - Diventa operativo il Fondo di garanzia dello Stato per gli investimenti sulle infrastrutture idriche. È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il dpcm 30 maggio 2019, che dà attuazione al Collegato Ambientale alla Legge di Stabilità per il 2014 (Legge 221/2015).
 
Il provvedimento, spiega in una nota il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) “sarà determinante per la realizzazione delle opere necessarie a contrastare i frequenti fenomeni di siccità che interessano vaste aree del territorio nazionale”.
 

Fondo infrastrutture idriche, gli interventi supportati

Lo specifico fondo di garanzia istituito presso l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera) supporterà, oltre agli investimenti per le infrastrutture del servizio idrico integrato, come le reti acquedottistiche o gli impianti fognari e di depurazione, anche quelli riguardanti le dighe, con priorità per quelle destinate all’uso potabile e plurimo. 
 
La garanzia del Fondo assisterà anche gli interventi previsti dal Piano nazionale nel settore idrico, sia della sezione “invasi” - già adottato lo scorso 17 aprile 2019 - sia degli acquedotti, di prossima adozione.
 

Fondo infrastrutture idriche anche per opere non finanziate

Il Mit ha spiegato che la garanzia dello Stato è prevista anche per le opere destinate all’uso potabile che, pur non ricadendo nel Piano, rispondono ai criteri previsti dal decreto. Si tratta di opere non ancora finanziate e avviate, ma necessarie all’adeguamento delle infrastrutture idriche ai parametri di qualità tecnica fissati da Arera.

L’Arera definirà le modalità di accesso al fondo e, insieme ai Ministeri coinvolti nel processo (i Ministeri dell’Economia e finanze, Infrastrutture e trasporti, Ambiente e Sviluppo economico), valuterà il rischio delle proposte da ammettere al beneficio del credito.
 
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