15/03/2021 - Gli effetti del cambiamento climatico sono maggiormente evidenti nell’ambito urbano. Il concept iniziale della città moderna è sempre più in affanno rispetto alla sfida climatica. Lo
stormwater management, letteralmente la “gestione delle acque meteoriche”, costituisce una delle maggiori issue con cui le pubbliche amministrazioni si interfacciano.
Le città sono essenzialmente costituite da aree pavimentate, come le strade, i tetti e i parcheggi, la maggior parte delle quali sono realizzate con materiali impermeabili. La capacità di infiltrazione di una superficie impermeabile raggiunge solo il 15% (quella di un terreno è del 50%), ciò vuol dire che l’acqua non viene completamente captata ma è persa immediatamente per scorrimento superficiale, innescando, nel caso di rilevanti volumi d’acqua, il fenomeno, spesso distruttivo, del run off.
Foto: esempio di problematiche legate all’eccesso di pioggia o alla sua mancanza prolungata ©AIAPP
Il
mancato assorbimento delle acque meteoriche, ossia il mancato
effetto filtrante,,
riduce l’
alimentazione della falda acquifera, che determina l’abbassamento del livello della stessa.
Questo causa anche un peggioramento del microclima perché l’acqua non assorbita non può neanche evaporare e si assiste ad un aumento della temperatura dell’ambiente circostante.
Allo stesso tempo, le grandi quantità d’acqua meteorica che affluiscono in occasione di eventi di pioggia intensa o di periodi piovosi prolungati trascinano con sé
elementi inquinanti, che gli impianti fognari, ormai obsoleti, non sono in grado di depurare. Tutto viene convogliato indistintamente verso il mare, i fiumi e i terreni circostanti, inquinandoli.
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Gli obiettivi dello stormwater management sono:
- la riduzione del run off;
- la depurazione dell’acqua dagli inquinanti e il suo recupero per altri utilizzi;
Obiettivo finale è il miglioramento globale della qualità della vita in città e la creazione di un sistema urbano più efficiente e adattabile, anche in presenza di eventi estremi.” (*). La città del XXI secolo deve necessariamente essere
flessibile e adattabile, ovvero resiliente.
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RAUSIKKO©
REHAU)
Diverse sono le
pratiche per la gestione del deflusso delle acque in ambito urbano:
- rain gardens;
- bacini di detenzione o di laminazione;
- stagni di ritenzione;
- stagni permanenti e bacini di sedimentazione;
- bacini di infiltrazione;
- trincee e canali infiltranti fasce tampone e fasce filtro;
- pavimentazioni drenanti;
- tetti verdi;
- pozzi asciutti (dry wells);
- aumento della copertura arborea.
Foto: sistema di accumulo delle acque piovane AQUABOX ©Geoplast
Al tema della gestione è strettamente correlato quello del
recupero e riuso delle acque meteoriche; ormai è evidente che si passa da eventi piovosi eccezionali a periodi di assenza prolungata delle piogge. Il risultato sono interi periodi di siccità.
Anche in questo caso diverse sono le pratiche per il recupero ed l’utilizzo delle acque meteoriche:
- sistemi di fitodepurazione e lagunaggio
- xeriscaping;
- bacini di accumulo:
- infrastrutture verdi a basso consumo irriguo;
- rain gardens;
- trincee e canali infiltranti;
- tecniche e tecnologie di irrigazioni efficienti;
Nei prossimi focus affronteremo nel dettaglio ciascuna di queste soluzioni.
(*) Bibliografia: AIAPP, Associazione Italiana Architettura del Paesaggio, con il contributo scientifico di IFLA Europe Med_net working group e della Regione Lazio,
Progettare il Cambiamento, Roma, 2019