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Manutenzione straordinaria, a quanto ammonta l’Iva sui beni finiti?

Manutenzione straordinaria, a quanto ammonta l’Iva sui beni finiti?

L’Agenzia delle Entrate spiega la differenza tra acquisto dall’impresa che realizza i lavori e acquisto diretto

Vedi Aggiornamento del 10/12/2024
Foto: Udo Herrmann © 123RF.com
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di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 10/12/2024
27/04/2021 - A quanto ammonta l’Iva da pagare su materiali e beni acquistati per un intervento di manutenzione straordinaria? Lo ha spiegato l’Agenzia delle Entrate, rispondendo ad un quesito posto da un contribuente alla posta di Fisco Oggi.
 

Manutenzione straordinaria e acquisto beni finiti

Un contribuente, nell’ambito di un intervento di manutenzione straordinaria di un immobile ad uso abitativo, intendeva procedere all’acquisto diretto di alcuni beni finiti, ad esempio prodotti per l’impianto elettrico.
 
Si è quindi rivolto all’Agenzia per sapere se potesse beneficiare dell’Iva al 10% oppure se, per pagare l’aliquota ridotta, il rivenditore dovesse fatturare alla ditta che avrebbe eseguito i lavori.
 

Manutenzione straordinaria, l’Iva sui beni finiti

L’Agenzia ha spiegato che, quando si realizzano interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sulle abitazioni, anche diverse dalle prime case, si paga l’Iva ridotta al 10% sulle prestazioni dei servizi resi dall’impresa che esegue i lavori.
 
Sui beni bisogna invece fare alcune distinzioni. Si paga l’Iva al 10% se i beni sono ceduti nell’ambito del contratto d’appalto.
 
Se, invece, i beni sono acquistati direttamente dal committente, o sono forniti da un soggetto diverso da quello che esegue i lavori, non spetta alcuna agevolazione.
 
L’Agenzia ha ricordato che se l’appaltatore fornisce beni “di valore significativo”, come individuati dal DM 29 dicembre 1999, l’Iva ridotta si applica si applica soltanto sulla differenza tra il valore complessivo della prestazione e quello dei beni stessi.
 
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