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AERtetto per il Conservatorio di Rovigo

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30/08/2024 - Un palazzo storico che ospita la sede del Conservatorio di Musica della città, un intervento che ha posto l’attenzione sulla copertura ma anche sul restauro delle facciate e su piccole trasformazioni interne degli ambienti. AERtetto è stata protagonista del rifacimento del pacchetto di copertura che ha consentito di migliorare le prestazioni complessive dell’involucro di Palazzo Venezze a Rovigo.
 
Note di storia e conservazione
È senza dubbio uno dei palazzi più belli della città di Rovigo quello che dal 1971 è sede del Conservatorio di Musica. Eretto nel 1715 dal Conte Stefano Venezze su progetto dell’architetto polesano Agostino Ghirotti, palazzo Venezze è uno dei più importanti palazzi di Rovigo e si trova all’interno del centro storico della città veneta. Elegante e prestigioso, il palazzo rivela la sua nobiltà sin dalla facciata neoclassica su cui si aprono due portali centinati, una balaustra in marmo che forma un balcone con due finestre sormontate da frontoni curvilinei, un nobile cornicione dentellato che delimita la struttura al confine con il tetto. Le facciate del palazzo - la principale su via Cavour e la secondaria su Corso del Popolo - sono notevolmente asimmetriche, caratteristica che sembrerebbe far ipotizzare che l’edificio sia stato costruito non ex novo ma riedificando una preesistenza. Ad avvalorare questa ipotesi sono le tracce di finestre murate e la mancanza di fondazioni di parte del palazzo, rilevate nel corso degli ultimi restauri.

All’interno del volume si trovano un ampio atrio con travi a vista e colonne di ordine tuscanico e un importante scalone in marmo decorato da quattro statuette di putti collocate sui pilastrini del parapetto.
L’edificio si sviluppa su più piani: a pianterreno troviamo un ampio ingresso con colonnato dal quale si dipartono due scale che conducono al mezzanino e più in alto al piano nobile.

Lo spazioso ed elegante salone centrale, oggi adibito a sala per concerti, è al centro di una serie di stanze usate come aule. Sulla destra, guardando il palazzo da Corso del Popolo, un’ala più bassa di soli due piani si protende verso la strada, cingendo il giardino sul lato destro.

Il Palazzo fu abitato dai Venezze fino agli inizi del Novecento, quando la famiglia si estinse.
Durante la Prima Guerra Mondiale, come spesso accadeva, l’edificio fu adibito ad alloggio per le truppe e fu gravemente danneggiato; nel dopoguerra l’edificio fu restaurato, per essere destinato ad ospitare la Scuola di musica Rodigina. Con la creazione del Corso del Popolo, là dove scorreva l’Adigetto, si volle che l’ingresso al palazzo avvenisse dalla parte occidentale e non più da via Cavour, in conseguenza di tale decisione nel 1962 venne abbattuto l’edificio delle scuderie e venne sistemato il cortile interno.

Maria Giustinian Venezze, ultima discendente della famiglia, donò l'edificio al Comune che lo intitolò alla memoria del padre Francesco Antonio Venezze per diversi anni sindaco di Rovigo, affinché lo trasformasse in istituto di cultura.

Nel 1971 la scuola di musica, che nel 1943 era stata eretta a liceo musicale venne trasformata in Conservatorio statale. Proprio per questo motivo venne deliberato un restauro radicale del palazzo, iniziato nel 1980, con adattamenti che consentissero una migliore rispondenza alle nuove esigenze. I lavori, progettati dall’architetto Antonio Canato e diretti dall’Ufficio tecnico del Comune di Rovigo si sono conclusi nel 1983. Al primo piano dell’edificio ha sede dal 1978 la prestigiosa Associazione musicale “F. Venezze”.
 
Stato di fatto e caratteri dell’intervento
L’intervento su Palazzo Venezze tiene conto delle esigenze operative del Conservatorio e interpreta il tema complesso del restauro conservativo e del miglioramento delle prestazioni sismiche della struttura e prestazionali dell’involucro. Obiettivi spesso difficili da perseguire in maniera integrata se non attraverso una visione d’insieme, un progetto ben chiaro nelle linee guida e nelle scelte da attuare. Qui a Rovigo il Progettista e Direttore Lavori, l’Arch. Roberto Navarrini ci introduce così i lavori: “Palazzo Venezze è da tempo sede del Conservatorio della Musica e negli anni ’80 era già stato oggetto di un importante intervento di recupero. Il nostro progetto rientra nel contesto degli interventi finanziati dall’AFAM (Alta Formazione Artistica e Musicale) e ha riguardato schematicamente tre ambiti principali. Da un lato abbiamo soddisfatto la richiesta di modificare leggermente l’impianto distributivo del secondo piano mezzanino con la realizzazione di un aula più grande per svolgere al meglio le lezioni di musica. Il secondo ambito d’intervento riguardava le facciate per le quali abbiamo messo a punto un programma di restauro conservativo degli intonaci. Ma l’intervento più importante ha interessato senza dubbio la copertura che abbiamo rivisto nel suo pacchetto per migliorare le prestazioni e il comportamento nel tempo. Tre situazioni che abbiamo portato avanti cercando di garantire un risultato ottimale nel rispetto dei tempi”.

Per quanto riguarda l’impianto planimetrico, come detto, l’intervento è stato davvero minimo e si è limitato a uno dei livelli superiori dove erano già presenti piccole aule per la musica prive di particolari caratteristiche tecniche specifiche. “Abbiamo dato vita ai cosiddetti Gusci Musicali” - prosegue l’Arch. Navarrini - “con minime demolizioni e ricostruzioni ma provvedendo all’isolamento acustico ottimale per lo svolgimento dell’attività. In quest’ottica abbiamo utilizzato materiali idonei che avessero anche come caratteristiche intrinseche quelle della resistenza al fuoco per migliorare contemporaneamente anche questo aspetto”.
Le facciate sono state interessate da un intervento di pulitura generale e da un trattamento conservativo degli intonaci, la copertura ha visto invece l’intervento più significativo anche se già stata sottoposta a interventi precedenti con scarsi risultati: non avevano evitato infiltrazioni, scivolamenti del manto e discontinuità nell’impermeabilizzazione. Insomma il tetto del Conservatorio, a due falde secondo un impianto planimetrico a C, necessitava di una revisione generale che è partita con il consolidamento e il miglioramento sismico delle strutture verticali grazie alla collocazione di piastre in acciaio sulla sommità delle murature che sono state poi collegate da un cordolo perimetrale che lega indissolubilmente gli elementi portanti, migliorando il comportamento statico e anche sismico dell’intera struttura. Le strutture portanti della copertura lignea erano invece in buono stato, sia per quanto riguarda l’orditura primaria, sia per quella secondaria, costituita da travetti 10x10 sopra i quali erano state collocate pignatte in laterizio. Questi elementi, in parte rotti, in parte mossi, sono stati completamente sostituiti durante l’intervento come ci spiegano l’Ing. Domenico Vernazzaro, Direttore cantiere e titolare Impresa esecutrice, C.O.S.E.D.I.L. S.R.L. di Afrangola che con il fratello, il Geom. Marco Vernazzaro, ha seguito i lavori: “Abbiamo consolidato l’intera copertura grazie all’impiego di catene e tiranti che ci permettessero di rendere il tetto un blocco unico e integrato. Sopra l’orditura secondaria e i travetti abbiamo posato un doppio tavolato di abete incrociato che ci permettesse di realizzare un fondo perfettamente complanare, sopra il quale abbiamo steso la guaina impermeabilizzante preparando così il supporto ideale per l’impiego di AERcoppo®”.
  
AERcoppo® per la nuova copertura
“L’idea di fondo era quella di realizzare un tetto ventilato perché credevamo potesse essere la soluzione più efficace per migliorare l’efficienza della copertura e dell’intero involucro del Palazzo” - racconta l’Arch. Roberto Navarrini - “Abbiamo pertanto analizzato questo tipo di tecnologie che rispetto alla posa tradizionale ci permettessero di garantire una ventilazione del manto e quindi un apporto positivo passivo all’efficienza energetica complessiva dell’edificio. Non avevo mai utilizzato AERcoppo® in precedenza e ho approfondito questo sistema e le sue caratteristiche tecniche prima di utilizzarlo in cantiere. Un aspetto non secondario che ci interessava era dato dalle caratteristiche intrinseche del sistema, quindi dalla sua leggerezza e dalla possibilità di non forare la guaina durante l’installazione. Un tema molto importante, soprattutto in prospettiva, per una durata maggiore nel tempo. Dal punto di vista realizzativo occorre segnalare che sul tetto sono presenti due pinnacoli enormi (all’epoca della realizzazione di Palazzo Venezze questi elementi erano espressione della nobiltà della famiglia proprietaria) che potenzialmente potevano rappresentare situazioni complesse ma siamo riusciti a mantenere un allineamento corretto anche in questi casi grazie alla flessibilità e versatilità del sistema”.

“Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti grazie ad AERcoppo®” - prosegue l’Ing. Vernazzaro - “il sistema si è rivelato performante e perfettamente in linea con le esigenze del progetto. In particolare, ci sembra perfetto in tutti quei contesti di riqualificazione della copertura nei quali si voglia migliorare le performance del tetto e garantire una soluzione di lunga durata nel tempo, cosa molto difficile con i sistemi di posa tradizionale. Era per noi la prima volta che lo utilizzavamo e lo abbiamo trovato semplice, intuitivo e capace di adattarsi alle esigenze dello specifico progetto. Leggero e facile da posare permette di non forare la guaina impermeabilizzante, assicurando la continuità dello strato nel tempo ed evitando di lasciare spazio a possibili infiltrazioni. La ventilazione naturale della copertura permetterà inoltre di mantenere la salubrità del pacchetto e degli elementi che lo compongono, con conseguente miglioramento delle condizioni negli ambienti sottostanti. Nella copertura di Palazzo Venezze abbiamo recuperato in gran parte i coppi esistenti, mixandoli con alcuni elementi nuovi per creare quell’equilibrio cromatico richiesto dalla Soprintendenza, con la quale abbiamo mantenuto un dialogo costante e proficuo durante tutta la durata dei lavori”.
Soprintendenza che ha dato un parere positivo anche alla chiusura dell’intervento. Oggi il Conservatorio di Rovigo ha un nuovo tetto, performante e sicuro, che permetterà agli allievi della scuola di musica di svolgere al meglio la propria attività in un ambiente confortevole e accogliente.
 
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