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AERtetto per la Loggia dei Cavalieri a Treviso

AERtetto per la Loggia dei Cavalieri a Treviso

AERtetto per la Loggia dei Cavalieri a Treviso
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AERtetto per la Loggia dei Cavalieri a Treviso
17/02/2025 - All’incrocio tra gli antichi decumanus e cardo maximi della città di Treviso svettano orgogliose le arcate della loggia militum, per tutti Loggia dei Cavalieri. Un edificio iconico tra le architetture cittadine e luogo simbolo della storia della città, che ne ha seguito le vicende e le trasformazioni più significative. Uno spazio amato dalla cittadinanza che viene restituito in piena efficienza per continuare ad essere un luogo di aggregazione sicuro e pulito. La Loggia dei Cavalieri è una vetrina nel centro storico di Treviso, un gioiello che riassume in sé arte, storia e contemporaneità e che ora rivive anche grazie alla nuova copertura firmata AERcoppo®.
 
L’eredità dei Cavalieri nel cuore di Treviso 
Siamo nel centro storico di Treviso in quello che in base alle conoscenze storiche doveva essere il nucleo della città romana, un punto strategico del tessuto urbano, un luogo che ha visto transitare davanti a sé e soffermarsi sotto il suo tetto Cavalieri, Signori, Nobili, cittadini comuni, turisti di ieri e di oggi. A partire dalla seconda metà del 1200 (sulla data precisa di costruzione c’è qualche incertezza ma le fonti più affidabili parlano di 1276-77), quando a volerla fu il podestà Andrea da Perugia, fin da subito la Loggia dei Cavalieri mostrò il suo spirito di luogo di incontro per la nobiltà. I nobili vi si riunivano infatti per partecipare, nella buona stagione, a giochi di società tra cui gli scacchi, così come i Cavalieri, mentre per la popolazione l’accesso alla Loggia era inizialmente interdetto. Una sorta di piazza coperta a uso esclusivo delle classi sociali più elevate. Oggi, a distanza di 750 anni, la sua funzione è sostanzialmente la stessa, adattatasi alle usanze dell’epoca moderna e aperta a tutti. Durante i secoli però la destinazione d’uso dello spazio cambiò molte volte. Alla fine del Quattrocento la Loggia si presentava ad uso magazzino, con le sue grandi arcate tamponate e accessibile tramite grandi portoni. Da qui poi, dopo la conquista di Treviso da parte di Venezia, iniziò un periodo di rovina e costante cambiamento per la Loggia che passò da casa nel 1550, a deposito di legname, nel 1600 a deposito di botti e infine di deposito e rivendita di bare.

Le sue condizioni erano di un tal degrado che in più occasioni a fine Ottocento se ne era prospettata la totale demolizione, iniziative sventate grazie all’intervento provvidenziale dell’Abate Luigi Bailo, uno dei più importati estimatori e conservatori del patrimonio storico e artistico della città.

Nel 1889 la Loggia diventò di proprietà del Comune di Treviso e più volte restaurata fino all’intervento del 1922 in cui vennero abbattuti due palazzi che si addossavano su due dei tre lati della Loggia. Danneggiata dai bombardamenti del 1944 fu ricostruita in tutte le sue parti con materiali originali.

Intorno alla metà degli anni ’60, prima dell’ultimo restauro, il suo spazio interno iniziò ad essere utilizzato come luogo di mercatino di libri usati e giocattoli da alcuni venditori, diventando punto di riferimento per i cittadini. Oggi la loggia continua a essere un punto di riferimento per i trevigiani, con numerosi appuntamenti culturali, eventi, presentazioni, dibattiti e incontri, anche se purtroppo non sono mancati negli anni atti di vandalismo che hanno aumentato le condizioni di degrado dell’edificio.
 
L’edifico e le condizioni di degrado 
Collocata all’incrocio tra via Martiri della Libertà e via dell’Indipendenza, la Loggia dei Cavalieri è un edificio in mattoni a pianta quadrilatera irregolare, una sorta di trapezio, con una copertura lignea sorretta per ognuno dei tre lati liberi da cinque archi a tutto sesto su pilastri e capitelli in pietra d’Istria. Le colonne in pietra viva, di un sol pezzo, hanno sezione quadrangolare ed un capitello a piramide tronca rovesciata liscio a collarino.

Esempio di romanico trevigiano, con influenze della tradizione bizantina, lo spazio interno centrale è caratterizzato da una grossa colonna per metà in granito violetto che sopporta gran parte del peso del tetto.
Tre dei quattro lati sono oggi liberi, ma non è stato sempre così. Gli archi affrescati rimasero chiusi fino alla prima metà del 1900, solo il lato verso la strada aveva gli archi aperti. L’apparato decorativo testimonia ancora oggi il prestigio e il ruolo che l’edificio doveva avere sin dalla sua costruzione. Nel tempo le scene della tradizione classica vennero sostituite da affreschi raffiguranti l’epopea cavalleresca. Sopra gli archi sono rappresentati in una fascia coppie di cavalieri al galoppo, mentre nei pennacchi degli archi sono rappresentati fregi del collegio dei nobili. Decorazioni varie si trovano nei sottarchi, nei piccoli rettangoli, sopra le fasce dei cavalieri. Alcuni affreschi nell’intradosso delle volte furono scoperti solo durante le operazioni di manutenzione e restauro del 2013.

La copertura a quattro falde, dalla forte pendenza, è in coppi, sorretta da una complessa struttura di travi lignee. Proprio sulla copertura si è concentrato l’intervento in oggetto, considerando le pessime condizioni della stessa e in particolare due situazioni molto critiche che ne minavano la funzionalità e quindi impedivano l’utilizzo dello spazio sottostante, come ci illustra il Geom. Stefano De Martin, Progettista e R.U.P. dell’intervento: “Abbiamo deciso di intervenire sulla Loggia dei Cavalieri e in particolare sulla copertura dopo un’attenta analisi dello stato di fatto che ha interessato tutto il sistema tetto, sia per quanto riguarda la struttura portante, sia il manto di copertura. In particolare, l’intervento si è reso necessario al fine di risolvere l’evidente problema dello scivolamento dei coppi a seguito della mancanza di tenuta della malta utilizzata per la posa e la forte pendenza del tetto e di conseguenza per porre fine alle situazioni di infiltrazione dovuta alla mancanza di continuità del mando e al deterioramento della guaina sottostante”.

Dall’analisi dello stato di fatto è emersa la necessità di intervenire sul manto di copertura, posticipando invece eventuali consolidamenti della struttura portante sulla quale in realtà era già stato fatto un importante lavoro alla fine degli anni ’90. La struttura lignea originale è di fatto oggi “appesa” a un sistema di consolidamento in acciaio fatto di piastre e tiranti, messo a punto proprio in quegli anni che la sorregge e sostiene tutto il peso del tetto. L’intervento si è rivolto quindi sulla copertura concentrando l’attenzione sull’impermeabilizzazione e sul sistema di posa del nuovo manto, rimandando a un secondo momento la revisione delle mensole a viste e della cornice di gronda in legno, costantemente monitorate anche dalla Soprintendenza.

In merito alle condizioni della copertura le stesse considerazioni vengono fatte anche dal Direttore dei Lavori, il Geom. Davide Sartoretto: “Il tetto della loggia era stato caricato eccessivamente di peso per l’impiego della malta per fissare i coppi. A circa trent’anni dall’ultimo intervento sulla copertura il materiale aveva perso la sua funzionalità e anche a causa della notevole pendenza erano molti gli scivolamenti. La guaina sottostante, scoperta dal manto, era quindi stata attaccata dagli agenti atmosferici perdendo la continuità su tutta la superficie. Le infiltrazioni erano inevitabili, bisognava intervenire al più presto per non compromettere ulteriormente la struttura”.

Dopo aver rimosso il materiale in eccesso, si è quindi provveduto a risaldare la guaina esistente rendendola coesa, per posare poi un secondo strato ex novo. In questo modo, con un doppio strato l’impermeabilizzazione è ottimale e si è scelto di posare il nuovo manto attraverso un sistema a secco che permettesse di non forare la guaina.
 
L’intervento sulla copertura e l’utilizzo di AERcoppo® 
La scelta del sistema di AERtetto si è rivelata fin da subito congeniale per le caratteristiche della copertura, per la possibilità di ventilare il manto mantenendolo isolato e asciutto. In questo modo gli elementi di copertura resteranno asciutti e la salubrità dei materiali consentirà di mantenere inalterate le loro prestazioni e la resistenza nel tempo. A causa della specificità del tetto della Loggia dei Cavalieri è stato necessario attuare alcuni accorgimenti come spiega ancora il Geom. Sartoretto: “La pendenza di oltre il 60% della copertura era una condizione da considerare. Si è pertanto reso necessario inserire ogni 10/12 file di coppi una lama metallica rompitratta parallela alla linea di colmo per fissare le diverse zone del manto così da evitare l’eventuale scivolamento di porzioni troppo estese. Nonostante la necessità di questo intervento i lavori sono proceduti regolarmente e in maniera spedita come ci aspettavamo e siamo riusciti a completare la copertura in tre settimane. Era per me la prima volta e sono molto soddisfatto del comportamento di AERcoppo®, della sua flessibilità e adattabilità alle diverse esigenze del progetto”.

La realizzazione della nuova copertura è stata affidata all’impresa Bezzegato Antonio s.r.l. di Borgoricco guidata dal Direttore di Cantiere Geom. Giacomo Malvestio: “La pendenza elevata della copertura è allo stesso tempo la sua caratteristica identitaria che la rende davvero unica ma anche la causa principale della condizione di degrado in cui si trovava. Anche nella progettazione e realizzazione del nuovo manto quindi, è stato necessario considerare questo fattore distintivo per la scelta delle soluzioni tecnologiche da adottare e poi nell’effettiva posa del tetto. Per quanto mi riguarda era la seconda volta che utilizzavo AERcoppo® e come già detto per le caratteristiche del sistema siamo riusciti a non forare la guaina impermeabilizzante. Il che ci lascia tranquilli per la durata delle performance nel tempo. Allo stesso tempo, pur dovendo inserire i rompitratta il meccanismo di aggancio del sistema permette di procedere velocemente accorciando i tempi di realizzazione rispetto a un sistema tradizionale, mantenendo il cantiere pulito. Purtroppo, molti dei coppi originali non erano più riutilizzabili. Ne abbiamo recuperato una quantità minima che abbiamo integrato con elementi nuovi dalla finitura antichizzata in accordo con la Soprintendenza”.

Sull’impiego del sistema AERcoppo® e sugli esiti del lavoro interviene anche il co progettista, l’Arch. Gianluca Sampieri: “Ho proposto io l’impiego di questo sistema perché, dopo averlo studiato approfonditamente, mi sembrava una soluzione interessante e indicata per la copertura della loggia. Oggi a lavoro concluso siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto e ne abbiamo già proposto l’impiego in altri cantieri, sempre legati al tema del recupero di edifici storici”.

Soddisfazione anche da parte del Geom. De Martin: “Era per me la prima volta, non avevamo mai utilizzato il sistema. Le iniziali perplessità, in merito alla durata e alla resistenza del sistema nel tempo, sono state superate, oltre che dalle attestazioni di garanzia, dalle numerose e prestigiose referenze nelle quali è già stato impiegato, molte delle quali nel nostro territorio e nel recupero delle coperture di edifici storici. Pur nella specificità di ogni singolo progetto alcune delle condizioni di partenza erano però simili e a conclusione dei lavori possiamo dire che la scelta è stata azzeccata. Tra i plus assicurati dal sistema mi sembra che in questi casi sia fondamentale la sua grande leggerezza che permette, grazie alla posa a secco, di non gravare in termini di peso su strutture datate e comunque sempre delicate. Inoltre la velocità di posa dovuta alla semplicità di montaggio è un parametro da tenere sempre in considerazione ancor più per un progetto pubblico e sottoposto continuamente al giudizio dei cittadini sulla durata di cantiere, ponteggi ecc...Complessivamente siamo molto soddisfatti e abbiamo già deciso di impiegare AERcoppo® in altri progetti”.
 
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