29/01/2025 - Il mercato delle costruzioni nel 2025 subirà un calo del 7% rispetto al 2024. Si tratta di un peggioramento rispetto al 2024, anno in cui, invece, la riduzione è stata del 5,3% rispetto all’anno precedente.
È quanto emerge dai dati dell’Osservatorio congiunturale Ance sull’industrie dele costruzioni.
I dati sono stati presentati ieri e mostrano prospettive di contrazione a fronte di una debole crescita generale.
L’andamento del mercato costruzioni 2025
L’Osservatorio rileva una crescita generale intorno all’1%, ma anche un grado di incertezza molto elevato per la forte instabilità del contesto internazionale.
In questo contesto, per il mercato delle costruzioni Ance stima una riduzione del 7% su base annua dei livelli produttivi rispetto al 2024. La previsione è influenzata dal mancato apporto della
manutenzione straordinaria abitativa, in riduzione del 30% su base annua.
Tale riduzione è una conseguenza diretta dell’
ulteriore rimodulazione delle aliquote fiscali, che nel 2025 scendono al 50% per gli interventi di riqualificazione abitativa riguardanti la prima casa e al 36% per le seconde case.
Ance spiega che la stima può considerarsi ottimistica, in quanto presuppone che le famiglie abbiano ormai sviluppato una sensibilità verso i temi dell’efficienza energetica e della sostenibilità che possa spingerle ad affrontare, in misura maggiore rispetto al passato, investimenti in grado di contenere le spese energetiche.
Anche la stima degli investimenti in
manutenzione straordinaria non residenziale privata è negativa, con una flessione del -2,5% rispetto al 2024.
Per la
nuova edilizia abitativa, l’Ance prevede un calo del 2,6% su base annua, in considerazione della contrazione dei permessi riferiti alle nuove superfici abitative concesse. Di contro, per i nuovi investimenti non residenziali privati la previsione è di un aumento tendenziale del 3,2%. Tale dinamica positiva è sostenuta dal buon andamento dei permessi di costruire, che nel corso del 2024 continuano a mostrare valori positivi in termini di nuove superfici autorizzate.
Nel comparto delle
opere pubbliche, Ance per il 2025 stima un ulteriore aumento del 16% rispetto all’anno precedente, trainato dalla accelerazione nella realizzazione dei progetti PNRR negli ultimi anni del Piano. Ance spiega che tra il 2025 e il 2026 occorrerà realizzare e rendicontare circa 54 miliardi di euro di investimenti, con obiettivi sempre più ambiziosi. La stima tiene conto, inoltre, di alcuni effetti negativi determinati dai
tagli agli investimenti locali, disposti dalla Legge di bilancio 2025-2027 e dalle rimodulazioni e riduzioni al Piano Nazionale Complementare operati dal DL 19/2024.
Mercato costruzioni 2025 peggiorato rispetto al 2024
Le previsioni per il 2025 mostrano un peggioramento rispetto al 2024. Nell’anno appena concluso l’Ance ha rilevato una riduzione degli investimenti delle costruzioni del 5,3% rispetto al 2023, con dinamiche opposte del comparto abitativo e non residenziale.
Nel 2024 gli investimenti in
recupero abitativo hanno subito un calo del 22%. La riduzione è dovuta al venir meno del Superbonus e della possibilità di utilizzare lo strumento della cessione del credito o dello sconto in fattura anche per i bonus ordinari. L’andamento è confermato dai dati Enea - Mase sull’utilizzo del Superbonus per l’efficientamento energetico: da una media di circa 5 miliardi al mese nel primo trimestre dell’anno, livello ancora paragonabile a quelli del 2023, gli investimenti sono passati a 180 milioni al mese nel periodo compreso tra aprile e novembre.
Nell’ambito dei
bonus edilizi ordinari, nei primi dieci del 2024 è stata registra una flessione del -10,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Il 2024 mostra, inoltre, un calo del 5,2% nella
nuova edilizia abitativa, legata all’andamento negativo dei permessi di costruire in atto dal 2022 cui si accompagna un calo dei finanziamenti erogati alle imprese.
Tiene invece il comparto non residenziale, con una crescita dello 0,7% su base annua. La crescita riguarda sia le nuove costruzioni sia le riqualificazioni.
Il comparto delle opere pubbliche, anche grazie ai lavori del PNRR, ha registrato un aumento del 21% su base annua.
I punti critici del mercato costruzioni 2025
Ance rileva una serie di criticità, come la difficoltà riscontrate nell’acquisto della casa, la necessità di una revisione organica delle normative edilizie e urbanistiche che promuova la rigenerazione urbana e risponda in modo efficace alle esigenze abitative del Paese e l’adozione di misure adeguate per evitare un crollo dopo gli effetti positivi del PNRR.
Per far fronte all’emergenza abitativa e limitare il calo atteso nel mercato delle costruzioni per il 2025, Ance propone un piano di
housing accessibile nazionale basato su tre pilastri: semplificazioni urbanistiche e amministrative, misure fiscali, sviluppo di strumenti finanziari e di garanzia che rendano possibile la partecipazione all’investimento dei privati.
Dal punto di vista
urbanistico, Ance chiede la semplificazione delle norme urbanistico-amministrative oggi in vigore per ridurre i tempi per ottenere permessi e approvazioni, facilitare i cambi di destinazione d'uso, accelerare l'avvio dei lavori di costruzione o recupero degli immobili dismessi.
Dal punto di vista
fiscale, Ance propone un sistema incentivante rivolto a chi realizza e gestisce immobili per la locazione e la vendita a canoni sostenibili.
Sono infine necessari, sostiene Ance,
strumenti finanziari che consentano, attraverso la minimizzazione dei rischi d’investimento, la canalizzazione del risparmio istituzionale e quello di prossimità della popolazione residente verso progetti di sviluppo immobiliare con funzioni di pubblica utilità in grado di migliorare la qualità della vita del territorio.
I
contenuti si pongono in continuità con quelli del Piano Nazionale Casa illustrato lo scorso dicembre dal vicepresidente Ance Stefano Betti.