07/03/2025 - Negli
edifici alti, la sicurezza e la gestione delle emergenze sono aspetti critici che devono essere affrontati con strategie mirate. Dal
rischio incendio alla necessità di
vie di fuga adeguate, ogni aspetto deve essere pianificato nei minimi dettagli per garantire la protezione di chi lavora o risiede in strutture complesse. Scopriamo quali sono le misure fondamentali per un piano di emergenza efficace.
Gestione dell’emergenza negli edifici complessi: luoghi di lavoro in verticale
La gestione delle emergenze negli edifici alti è un tema di rilevanza crescente, specialmente in un’epoca in cui la verticalizzazione delle città e la costruzione di grattacieli sono fenomeni sempre più diffusi. Gli edifici alti, definiti generalmente come strutture che superano i dieci piani, presentano una serie di sfide particolari in termini di sicurezza,
evacuazione e
gestione delle emergenze.
Il primo passo per una corretta gestione delle emergenze comincia con la progettazione dell’edificio e include, oltre alla scelta di materiali ignifughi e la progettazione di barriere contro il fuoco, l’accessibilità alle vie di fuga.
Gli edifici alti devono disporre di un numero adeguato di scale di emergenza, che siano larghe, ben illuminate e prive di ostacoli per poter garantire un adeguato flusso in discesa (o salita in casi particolari) tali da sostenere l’importante affollamento previsto, la presenza di sistemi di illuminazione di emergenza e di dispositivi acustici, come le sirene, contribuisce a guidare le persone verso le uscite di sicurezza.
Inoltre, gli ascensori di uso ordinario non possono essere utilizzati in caso di incendio, motivo per il quale generalmente nelle strutture così complesse possono essere previsti ascensori di emergenza e/o soccorso con specifiche caratteristiche antincendio che ne consentono l’utilizzo anche in situazioni emergenziali non solo da parte del personale interno ma anche dei soccorritori esterni.
Piano di emergenza e prevenzione del rischio
L'incendio si configura come uno dei rischi principali in un grattacielo, dove la diffusione del fumo e del calore potrebbe risultare particolarmente pericolosa per via delle ovvie tempistiche di esodo. Le pareti resistenti al fuoco, le porte tagliafuoco e i sistemi di compartimentazione sono misure cruciali per contenere un eventuale incendio e impedire che si propaghi a tutte le zone dell'edificio, inoltre, è fondamentale il sistema di ventilazione per la dispersione dei fumi, garantendo il ricambio d'aria anche durante un’emergenza.
Accanto alla resistenza al fuoco, un altro aspetto importante è l’adeguatezza della risposta strutturale ad eventi di ordine naturalistico, come forti raffiche di vento e terremoti; in tali casi, le azioni da intraprendere, risultano tendenzialmente più variabili e definite dalle caratteristiche dello specifico evento in essere.
La gestione della sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro è attualmente regolamentata dal
DM 2 settembre 2021, il quale definisce sia le attività gestionali e pratiche, che le caratteristiche necessarie per redigere un Piano di Emergenza chiaro ed efficace. Di fatto la chiarezza risulta essere fondamentale nella complessità intrinseca di un edifico che presenta caratteristiche strutturali legate all’altezza, questo perché necessariamente le strategie messe in campo sono elaborate ed è dunque importantissimo riuscire a trasporle agli utenti in modo quanto più lineare possibile.
Il piano di emergenza viene dunque redatto in seguito all’effettuazione della Valutazione Rischio Incendio e deve rispettare il livello di prestazione emerso da tale analisi, ciò comporta che il Datore di Lavoro debba designare gli Addetti alla Gestione delle Emergenza con livello di formazione antincendio commisurato alle esigenze dell’edificio. La figura apicale per la gestione di un’emergenza è il Coordinatore, il quale avrà necessariamente un’ottima conoscenza dell’edificio e del personale in essere per poter agevolare la comunicazione tra le parti ed attivare la serie di azioni necessarie.
Secondo il
Codice di Prevenzione Incendi, per livelli di prestazione pari a III (ovvero che soddisfino una o più condizioni della tab. S.5-2) viene inoltre redatto il SGSA (Sistema di Gestione della Sicurezza Antincendio) che ha l’obiettivo di garantire il rispetto dei vincoli progettuali alla base del Progetto Antincendio, ovvero l’individuazione delle corrette misure che minimizzano il rischio incendio in particolare attraverso:
- il mantenimento di efficienza e funzionalità degli impianti attraverso la loro costante verifica;
- l’adeguata organizzazione, formazione, informazione e addestramento degli occupanti e del personale addetto;
- l’adeguata gestione della documentazione;
- l’osservanza dei limiti di esercizio;
- eventuali azioni compensative e correttive quale strumento di gestione del rischio d’incendio residuo
L’individuazione delle figure coinvolte nella gestione delle emergenze è fondamentale per garantire la corretta messa in atto delle procedure; oltre alla chiara gerarchia dei ruoli devono essere bene definiti i compiti ed i piani di azione di ciascun ruolo. Tutto ciò deve essere incluso sia nel SGSA che nel Piano di Emergenza attraverso apposite schede esplicative e sintetiche nelle quali viene illustrata la singola mansione e l’azione pratica corrispondente.
Tecnologie e innovazioni per la sicurezza
La gestione operativa di una emergenza deve prevedere un efficace comunicazione fra le parti maggiormente intensificata su un
edificio complesso quale il grattacielo. Fondamentale l’ausilio di radio con segnale dedicato che possano garantire il funzionamento anche in luoghi fuori campo o senza la presenza di rete (ad esempio piani interrati o locali tecnici) ma anche per la sola comunicazione tra gli stessi addetti di piano oltre che fra i soccorritori con il coordinatore dell’emergenza.
Altre tecnologie avanzate includono i
droni, che possono essere utilizzati dai soccorritori per mappare rapidamente aree di ampia estensione localizzare persone da soccorrere in zone difficili da raggiungere.
Come precedentemente accennato, la difficoltà legata agli
edifici alti in fase emergenziale, è la discesa a piedi di un numero cospicuo di piani e ciò può comportare uno o ciascuno dei seguenti disagi alla persona:
- Senso di smarrimento: dovuto al continuo ruotare attorno al nucleo più o meno regolare e/o alla visuale immutabile dell’ambiente scale;
- Affaticamento: dovuto ad uno sforzo fisico benché limitato, costante nel tempo;
- Stati di ansia o agitazione: dovuti alla circostanza stessa dell’esodo.
Ci sono sicuramente delle azioni che possono essere messe in atto per mitigare tali difficoltà, dalle più semplice accortezze “estetiche” come, ad esempio, l’indicazione del piano su ogni pianerottolo di arrivo e/o la colorazione diversa dello stesso scendendo le scale, a quelle attività a livello procedurale che invece mirano a consapevolizzare l’utente sull’azione che sta compiendo.
È proprio questo lo scopo delle
Prove di Evacuazione, che sono anch’esse normate dal DM 02 settembre 2021 ma risultano di fatto essere la migliore soluzione per garantire un giusto processo di esodo controllato in caso di emergenza. Il corretto approccio è sicuramente la programmazione di tali prove sperimentando più di uno scenario presente sul Piano di Emergenza, in modo che l’utente sia sempre edotto su quanto sarà messo in atto.
Chiaramente un ruolo di fondamentale importanza è ricoperto dagli Addetti alle Gestione dell’Emergenza, i quali oltre alla formazione richiesta dal livello prestazionale dell’edificio, devono essere periodicamente informati sulle procedure oltre che effettuare periodiche familiarizzazioni degli spazi da essi verificati e non. Questo tema comporta necessariamente una menzione rispetto all’attuale situazione nei luoghi di lavoro in seguito all’introduzione dello Smart Working, per cui la presenza di addetti designati diviene una problematica da monitorare costantemente per poter garantire sempre un numero adeguato di personale in funzione dell’affollamento dell’edificio.
Ci sono realtà per cui i Vigili del Fuoco indicano prescrizioni specifiche in materia di numero di addetti che devono essere presenti, o altre realtà in cui è lo stesso Datore di lavoro che cautelativamente impone delle specifiche regole; in ogni caso la presenza e la turnazione devono essere garantite da una politica HR ben definita affinché gli aspetti emergenziali vengano rispettati e garantiti. Una soluzione pratica al tema potrebbe essere prevedere il presidio di Addetti esterni o a chiamata, che possano sopperire ad eventuali carenze di personale interno (es. durante le festività) evitando di intaccare il numero minimo di Addetti richiesti per gestire l’emergenza.
Un tema importante da valutare è quello legato all’intervento dei
Soccorsi esterni. Questo perché bisogna considerare la scarsa diffusione di edifici definiti alti nel territorio italiano che comporta uno studio della casistica ancora in atto. Il primo punto da gestire è sicuramente l’accessibilità dei mezzi dei soccorritori (Ambulanza e VVF) all’edificio stesso che deve dunque essere previsto già in fase progettuale e poi avvallato da una corretta procedura gestionale di emergenza.
Pertanto, ricorre la necessità di chiarezza intesa come corretto posizionamento della cartellonistica preposta alle aree di sosta prestabilite e all’individuazione all’interno dell’edificio stesso di
spazi definiti “calmi” nei quali è possibile portare in sicurezza eventuali soggetti inabili alla discesa o con difficoltà psico/motorie anche solo provvisorie per via della circostanza in essere. La segnaletica sugli ascensori di emergenza e/o soccorso, ove prevista differenziazione tra i due usi, deve essere riportata in maniera esplicativa sull’apparato.
La collaborazione con i Soccorritori in questi casi è fondamentale e, al di là della procedura di soccorso per i quali sono appunto qualificati, ciò che giova in circostanze critiche è il fattore tempo. La soluzione che pare si stia individuando è quella di riuscire ad ottenere una
mappatura, sia strutturale che funzionale,
degli edifici alti in Italia catalogando una serie di caratteristiche definite tramite apposita check-list su un software gestionale utilizzato dagli stessi Vigili del Fuoco.
Questo porterebbe a garantire un rapido intervento già in fase di chiamata, poiché individuando subito il problema e la sua precisa localizzazione e disponendo di informazioni specifiche sulla struttura dell’edificio, l’azione in campo diviene mirata e precisa.
In conclusione, la gestione delle emergenze negli edifici alti è un processo complesso che implica la prevenzione, la pianificazione e l’adozione di soluzioni innovative oltre che la collaborazione tra le autorità locali, i professionisti della sicurezza e gli utenti stessi.