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Certificati Verdi, atteso il maxiemendamento

Certificati Verdi, atteso il maxiemendamento

Manovra: probabile la fiducia, confermata la contrarietà sul condono edilizio

Vedi Aggiornamento del 09/07/2010
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 09/07/2010
07/07/2010 - Potrebbe passare attraverso la fiducia del Parlamento la manovra per la stabilizzazione finanziaria e la competitività economica. Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in una nota diffusa da Palazzo Chigi ha affermato che, visti i tempi per la conversione in legge, ha valutato questa possibilità “sotto la sua responsabilità e nell’interesse del Paese”.
 
Berlusconi considerando che “il bene comune non è fatto dalla somma dei pur legittimi interessi particolari” ha valutato insieme al Ministro dell’Economia Giulio Tremonti tutti i miglioramenti proposti e realizzabili, fermo restando il vincolo dell’invarianza dei saldi.
 
Si attende quindi il maxiemendamento, che in considerazione delle proposte di cambiamento presentate al Senato in sede di esame, dovrebbe contenere qualche alleggerimento ai tagli inizialmente prospettati.
 
A riprova della volontà di conciliare gli obiettivi di rientro economico con le esigenze espresse da più parti, ci sarebbe il colloquio con il Presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, alla quale il Presidente del Consiglio ha assicurato soluzioni alternative da discutere in Parlamento.
 
Verrà probabilmente rivista la disciplina dei certificati verdi. L’articolo 45 della manovra prevede lo stop all’acquisto dei certificati verdi rimasti invenduti da parte del Gse, Gestore dei servizi energetici. L’avvento del libero mercato ha messo però in allarme gli industriali. Se grazie agli acquisti del Gse è infatti possibile sostenere la domanda mantenendo un prezzo minimo, in regime di concorrenza si assisterebbe al crollo dei prezzi dal momento che l’offerta supera di gran lunga la domanda.
 
A suscitare polemiche è stata anche la presentazione di un emendamento del senatore Azzollini, che oltre a confermare il divieto di ritiro dei certificati invenduti, ha proposto di destinare alla ricerca le risorse risparmiate grazie alla misura.
 
Secondo alcuni operatori del settore la manovra contrasterebbe con le linee guida per l’attuazione della Direttiva comunitaria 2009/28/CE, che impegna l’Italia all’incentivo delle rinnovabili per il raggiungimento degli obiettivi 20-20-20.
 
Il mondo imprenditoriale e artigiano si è mostrato contrario anche alla ritenuta d’acconto del 10% sulle detrazioni del 36% e 55%, già operativa dopo l’emanazione del provvedimento applicativo dell’Agenzia delle Entrate.
 
Nonostante le proposte avanzate dalla maggioranza, il Governo ha ribadito anche la contrarietà a qualunque ipotesi di condono edilizio legata alla sanatoria catastale per l’emersione degli immobili non dichiarati. Contrarietà sul provvedimento e sulla mancanza di dialogo è stata espressa anche dagli enti locali.
 
Dopo l’ok del Senato il testo della manovra passerà alla Camera, dove per il momento si escludono altre modifiche.
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