
300mila nuove case rispettano criteri di sostenibilità
NORMATIVA
300mila nuove case rispettano criteri di sostenibilità
In 705 Comuni il regolamento edilizio è orientato al risparmio energetico
Vedi Aggiornamento
del 21/10/2016
20/12/2010 - Sono oltre 300.000 le nuove abitazioni che dal 2000 ad oggi sono state realizzate con criteri di sostenibilità imposti o promossi dai Regolamenti Edilizi comunali. Il dato emerge dal terzo Rapporto ONRE - Osservatorio Nazionale Regolamenti Edilizi per il risparmio energetico - promosso da Cresme e Legambiente, e presentato venerdì scorso a Milano.
Lo studio ha individuato e analizzato 705 Comuni, che hanno inserito criteri e obiettivi energetico-ambientali nei propri regolamenti edilizi, trasformandoli in strumenti fondamentali per l’evoluzione del processo edilizio: nei Regolamenti convergono infatti aspetti tecnici e procedurali, attenzioni e interessi e si incrociano le competenze in materia di urbanistica, edilizia ed energia di Stato, Regioni e Comuni. L’80% dei Comuni ha modificato il proprio regolamento negli ultimi tre anni.
“È importante - ha sottolineato nella sua presentazione Edoardo Zanchini di Legambiente - guardare ai regolamenti edilizi comunali per capire come superare i problemi ancora aperti, così come occorre, da parte degli Enti Locali e delle Regioni, un’attenta comunicazione degli obiettivi che ci si propone con le innovazioni che riguardano il settore, in modo da costruire un confronto trasparente con gli operatori e avviare un continuo monitoraggio dei risultati per apporre correzioni e pubblicizzare i risultati prodotti in termini di comfort delle abitazioni”.
“Nei 705 Comuni analizzati da Rapporto - ha aggiunto Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme - rientrano circa 19 milioni di abitanti, pari al 31% della popolazione del Paese, un campione assolutamente rappresentativo dell’attenzione che i Governi stanno attribuendo alla questione del risparmio energetico e all’importanza comunemente condivisa che il patrimonio edilizio riveste in tale tema. Ma la rilevanza di questa attività regolamentativa è ancora più percepibile attraverso la dimensione edilizia che essa va a condizionare. Gli oltre 700 Regolamenti Edilizi o documenti analizzati influenzano le strategie del risparmio energetico (passivo o attivo) e, considerando i periodi di formazione e di adozione di tali provvedimenti, ci troviamo a quantificare in oltre 300.000 le abitazioni della nuova edilizia residenziale che dal 2000 ad oggi sono state realizzate con criteri obbligati o promossi dai Regolamenti Edilizi fino ad oggi raccolti”.
Gli ultimi 10 anni, e ancor di più gli ultimi 5, sono stati quelli in cui il l’edilizia e il modo di costruire ha subito un forte cambiamento. I Regolamenti dei primi anni 2000 si sono occupati principalmente dei temi relativi all’isolamento, all’orientamento e al risparmio idrico; nei provvedimenti più recenti compare l’obbligo di ricorrere alle fonti rinnovabili: l’80% sono prescrizioni inserite in regolamenti adottati nel triennio 2007-2009.
Le principali tematiche trattate dai Regolamenti sono:
1. l’obbligo di isolamento igrotermico dell’involucro edilizio, la promozione della copertura verde e dello spessore delle pareti perimetrali: il 77% dei 705 provvedimenti esaminati contengono tale prescrizione;
2. al secondo posto, in termini di diffusione, l’obbligo di prevedere una quota di produzione di energia attraverso l’impiego di pannelli fotovoltaici e/o di provvedere ad una percentuale definita di acqua calda mediante l’installazione del solare termico. Meno frequenti i provvedimenti che promuovono il ricorso all’eolico e alle biomasse. Complessivamente, l’area delle fonti rinnovabili è contemplata nel 72% dei Regolamenti analizzati;
3. la terza area maggiormente menzionata è quella ascrivibile al risparmio idrico ed al recupero delle acque piovane: si tratta del 65% dei Comuni che hanno risposto alla rilevazione, che rappresentano il 4,4% dei Comuni italiani.
Seguono i provvedimenti che riguardano l’obbligo di orientamento lungo l’asse est-ovest e la schermatura dei sistemi vetrati, mentre l’obbligo o la promozione di allaccio a reti di teleriscaldamento e/o impianti di cogenerazione e/o l’uso di pompe di calore è contemplato dal 37% dei regolamenti visionati.
Analizzando invece la legislazione regionale, emergono notevoli differenze: alcune Regioni hanno introdotto negli ultimi anni significativi cambiamenti nel modo di progettare e costruire, fornendo precise indicazioni per l’uso delle energie rinnovabili, per il risparmio idrico e per l’isolamento termico degli edifici. In altre si è invece percorsa la strada di indicazioni non cogenti, come le Linee Guida sulla Bioedilizia, in altre ancora si sono approvate normative che semplicemente promuovono l’edilizia sostenibile.
Il tema della sostenibilità in edilizia è ormai centrale in tutte le aree del nostro Paese, Sicilia esclusa. In molte aree del Nord, ma anche in Puglia, sono state emanate leggi che definiscono i criteri per la certificazione energetica, che obbligano l’installazione delle fonti rinnovabili per i nuovi edifici e definiscono i criteri per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici. Nel Lazio e in Umbria invece gli obblighi di legge si riferiscono all’uso dell’energia fotovoltaica e ai pannelli solari termici. Veneto, Toscana, Campania e Marche hanno emanato Linee Guida per l’edilizia sostenibile ma senza prevedere obblighi: si promuove genericamente la sostenibilità in edilizia e si invitano i Comuni a prevedere incentivi in tal senso, si promuove la certificazione energetico-ambientale degli edifici, ma in forma facoltativa, e si invita a una corretta selezione dei materiali da costruzione ed il risparmio delle risorse naturali.
Lo studio ha individuato e analizzato 705 Comuni, che hanno inserito criteri e obiettivi energetico-ambientali nei propri regolamenti edilizi, trasformandoli in strumenti fondamentali per l’evoluzione del processo edilizio: nei Regolamenti convergono infatti aspetti tecnici e procedurali, attenzioni e interessi e si incrociano le competenze in materia di urbanistica, edilizia ed energia di Stato, Regioni e Comuni. L’80% dei Comuni ha modificato il proprio regolamento negli ultimi tre anni.
“È importante - ha sottolineato nella sua presentazione Edoardo Zanchini di Legambiente - guardare ai regolamenti edilizi comunali per capire come superare i problemi ancora aperti, così come occorre, da parte degli Enti Locali e delle Regioni, un’attenta comunicazione degli obiettivi che ci si propone con le innovazioni che riguardano il settore, in modo da costruire un confronto trasparente con gli operatori e avviare un continuo monitoraggio dei risultati per apporre correzioni e pubblicizzare i risultati prodotti in termini di comfort delle abitazioni”.
“Nei 705 Comuni analizzati da Rapporto - ha aggiunto Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme - rientrano circa 19 milioni di abitanti, pari al 31% della popolazione del Paese, un campione assolutamente rappresentativo dell’attenzione che i Governi stanno attribuendo alla questione del risparmio energetico e all’importanza comunemente condivisa che il patrimonio edilizio riveste in tale tema. Ma la rilevanza di questa attività regolamentativa è ancora più percepibile attraverso la dimensione edilizia che essa va a condizionare. Gli oltre 700 Regolamenti Edilizi o documenti analizzati influenzano le strategie del risparmio energetico (passivo o attivo) e, considerando i periodi di formazione e di adozione di tali provvedimenti, ci troviamo a quantificare in oltre 300.000 le abitazioni della nuova edilizia residenziale che dal 2000 ad oggi sono state realizzate con criteri obbligati o promossi dai Regolamenti Edilizi fino ad oggi raccolti”.
Gli ultimi 10 anni, e ancor di più gli ultimi 5, sono stati quelli in cui il l’edilizia e il modo di costruire ha subito un forte cambiamento. I Regolamenti dei primi anni 2000 si sono occupati principalmente dei temi relativi all’isolamento, all’orientamento e al risparmio idrico; nei provvedimenti più recenti compare l’obbligo di ricorrere alle fonti rinnovabili: l’80% sono prescrizioni inserite in regolamenti adottati nel triennio 2007-2009.
Le principali tematiche trattate dai Regolamenti sono:
1. l’obbligo di isolamento igrotermico dell’involucro edilizio, la promozione della copertura verde e dello spessore delle pareti perimetrali: il 77% dei 705 provvedimenti esaminati contengono tale prescrizione;
2. al secondo posto, in termini di diffusione, l’obbligo di prevedere una quota di produzione di energia attraverso l’impiego di pannelli fotovoltaici e/o di provvedere ad una percentuale definita di acqua calda mediante l’installazione del solare termico. Meno frequenti i provvedimenti che promuovono il ricorso all’eolico e alle biomasse. Complessivamente, l’area delle fonti rinnovabili è contemplata nel 72% dei Regolamenti analizzati;
3. la terza area maggiormente menzionata è quella ascrivibile al risparmio idrico ed al recupero delle acque piovane: si tratta del 65% dei Comuni che hanno risposto alla rilevazione, che rappresentano il 4,4% dei Comuni italiani.
Seguono i provvedimenti che riguardano l’obbligo di orientamento lungo l’asse est-ovest e la schermatura dei sistemi vetrati, mentre l’obbligo o la promozione di allaccio a reti di teleriscaldamento e/o impianti di cogenerazione e/o l’uso di pompe di calore è contemplato dal 37% dei regolamenti visionati.
Analizzando invece la legislazione regionale, emergono notevoli differenze: alcune Regioni hanno introdotto negli ultimi anni significativi cambiamenti nel modo di progettare e costruire, fornendo precise indicazioni per l’uso delle energie rinnovabili, per il risparmio idrico e per l’isolamento termico degli edifici. In altre si è invece percorsa la strada di indicazioni non cogenti, come le Linee Guida sulla Bioedilizia, in altre ancora si sono approvate normative che semplicemente promuovono l’edilizia sostenibile.
Il tema della sostenibilità in edilizia è ormai centrale in tutte le aree del nostro Paese, Sicilia esclusa. In molte aree del Nord, ma anche in Puglia, sono state emanate leggi che definiscono i criteri per la certificazione energetica, che obbligano l’installazione delle fonti rinnovabili per i nuovi edifici e definiscono i criteri per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici. Nel Lazio e in Umbria invece gli obblighi di legge si riferiscono all’uso dell’energia fotovoltaica e ai pannelli solari termici. Veneto, Toscana, Campania e Marche hanno emanato Linee Guida per l’edilizia sostenibile ma senza prevedere obblighi: si promuove genericamente la sostenibilità in edilizia e si invitano i Comuni a prevedere incentivi in tal senso, si promuove la certificazione energetico-ambientale degli edifici, ma in forma facoltativa, e si invita a una corretta selezione dei materiali da costruzione ed il risparmio delle risorse naturali.