
Tracciabilità, ok della Camera alla proroga dei tempi e a soglie giornaliere più alte
NORMATIVA
Tracciabilità, ok della Camera alla proroga dei tempi e a soglie giornaliere più alte
Istituito dal Governo un tavolo tecnico per il monitoraggio delle criticità nella legge antimafia
Vedi Aggiornamento
del 15/06/2011
06/12/2010 - Arriva al giro di boa il disegno di legge per la sicurezza, contenente le disposizioni sulla tracciabilità dei pagamenti. Il testo è stato approvato dalla Camera e passa ora con qualche modifica all'esame del secondo ramo del Parlamento. In fase di discussione il Governo ha anche approvato un ordine del giorno per l'istituzione di un tavolo tecnico con i rappresentanti delle piccole e medie imprese, che potrà individuare eventuali aspetti di criticità della legge.
Le decisioni della Camera
Rispetto al testo del DL entrato, sono passate alcune delle modifiche presentate nei giorni scorsi.
In regime transitorio, e fino all'adeguamento dei sistemi telematici delle banche e delle poste, sarà possibile inserire il CUP nello spazio destinato alla trascrizione della motivazione del pagamento.
Confermati la proroga dei tempi per l’entrata in esercizio della tracciabilità, che decorrerà dall’entrata in vigore della legge di conversione, e l’innalzamento a 1500 euro della soglia per i pagamenti giornalieri.
In caso di inosservanza della legge sono previste sanzioni dal 2% al 10% del valore della transazione non solo per chi non ricorre al conto corrente dedicato o a strumenti di pagamento tracciabili, ma anche a carico di quanti, pur utilizzando i sistemi dovuti, omettono l’indicazione dei codici Cig o Cup.
Le sanzioni sono fissate dal 2% al 5% del valore di ogni accredito per il reintegro dei conti effettuato con modalità diverse da quelle ammesse.
Istituito il tavolo tecnico
In fase di discussione il Governo ha accettato un ordine del giorno proposto dal PdL, che ha lamentato la presenza di aspetti critici per le Pmi nella Legge antimafia 136/2010. Un aspetto che contrasterebbe con lo Small Business Act, in base al quale deve essere applicato il principio della proporzionalità degli adempimenti in relazione alla dimensione d'impresa e al settore d'attività. Necessità resa stringente dal fatto che in Italia le realtà imprenditoriali con meno di 10 o 50 addetti costituiscono il 99,4 per cento del totale.
L’Esecutivo ha quindi accettato di sedersi a un tavolo tecnico con le associazioni di categoria delle imprese, in particolare con le rappresentanze delle Pmi, per monitorare l'applicazione della tracciabilità e individuarne entro sei mesi le eventuali criticità applicative e l'impatto sulle aziende di piccola dimensione.
Secondo la deputata del Pd Raffaella Mariani, intervenuta durante l’esame del testo, le progressive complicazioni del Codice appalti vincolano le imprese a un sistema che spesso viene bypassato dalle procedure di emergenza. Situazione che crea divario tra medie, piccole e grandi imprese. Negli appalti di entità rilevante, come quelli conseguenti al terremoto in Abruzzo, è stato infatti possibile derogare alle Codice appalti. Le imprese di piccole dimensioni non hanno però potuto usufruire di questa chance. Mariani ha anche raccomandato di evitare nell’iter parlamentare proposte emendative in grado di compromettere l’applicazione della tracciabilità.
Dilazionare di alcuni mesi l'applicazione della norma senza chiarire tutte le procedure e gli adempimenti necessari, potrebbe compromettere l’operato di molte imprese che, dopo aver effettuato i lavori, devono soltanto riceverne il saldo.
Le decisioni della Camera
Rispetto al testo del DL entrato, sono passate alcune delle modifiche presentate nei giorni scorsi.
In regime transitorio, e fino all'adeguamento dei sistemi telematici delle banche e delle poste, sarà possibile inserire il CUP nello spazio destinato alla trascrizione della motivazione del pagamento.
Confermati la proroga dei tempi per l’entrata in esercizio della tracciabilità, che decorrerà dall’entrata in vigore della legge di conversione, e l’innalzamento a 1500 euro della soglia per i pagamenti giornalieri.
In caso di inosservanza della legge sono previste sanzioni dal 2% al 10% del valore della transazione non solo per chi non ricorre al conto corrente dedicato o a strumenti di pagamento tracciabili, ma anche a carico di quanti, pur utilizzando i sistemi dovuti, omettono l’indicazione dei codici Cig o Cup.
Le sanzioni sono fissate dal 2% al 5% del valore di ogni accredito per il reintegro dei conti effettuato con modalità diverse da quelle ammesse.
Istituito il tavolo tecnico
In fase di discussione il Governo ha accettato un ordine del giorno proposto dal PdL, che ha lamentato la presenza di aspetti critici per le Pmi nella Legge antimafia 136/2010. Un aspetto che contrasterebbe con lo Small Business Act, in base al quale deve essere applicato il principio della proporzionalità degli adempimenti in relazione alla dimensione d'impresa e al settore d'attività. Necessità resa stringente dal fatto che in Italia le realtà imprenditoriali con meno di 10 o 50 addetti costituiscono il 99,4 per cento del totale.
L’Esecutivo ha quindi accettato di sedersi a un tavolo tecnico con le associazioni di categoria delle imprese, in particolare con le rappresentanze delle Pmi, per monitorare l'applicazione della tracciabilità e individuarne entro sei mesi le eventuali criticità applicative e l'impatto sulle aziende di piccola dimensione.
Secondo la deputata del Pd Raffaella Mariani, intervenuta durante l’esame del testo, le progressive complicazioni del Codice appalti vincolano le imprese a un sistema che spesso viene bypassato dalle procedure di emergenza. Situazione che crea divario tra medie, piccole e grandi imprese. Negli appalti di entità rilevante, come quelli conseguenti al terremoto in Abruzzo, è stato infatti possibile derogare alle Codice appalti. Le imprese di piccole dimensioni non hanno però potuto usufruire di questa chance. Mariani ha anche raccomandato di evitare nell’iter parlamentare proposte emendative in grado di compromettere l’applicazione della tracciabilità.
Dilazionare di alcuni mesi l'applicazione della norma senza chiarire tutte le procedure e gli adempimenti necessari, potrebbe compromettere l’operato di molte imprese che, dopo aver effettuato i lavori, devono soltanto riceverne il saldo.