Cnappc: ‘rivedere le norme sugli incarichi di progettazione’
05/04/2011 - Un tavolo di concertazione tra Enti appaltanti, progettisti e imprese che ridisegni le norme per rendere rapide ed efficienti le procedure di assegnazione di incarichi pubblici di progettazione. A chiederlo con urgenza è il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC) intervenendo sulle recenti iniziative parlamentari nel settore dei lavori pubblici.
Il CNAPPC illustra le possibili soluzioni: drastica riduzione della burocrazia nell’iter amministrativo di realizzazione di concorsi e gare, utilizzo delle strumentazioni on line nel loro svolgimento, regolamentazione chiara sulla formazione di Giurie e Commissioni aggiudicatici.
Per il Consiglio Nazionale, è necessario che il delicato argomento dell’affidamento di appalti e servizi di architettura ed ingegneria venga trattato organicamente con apposite leggi tematiche e non con provvedimenti che riguardano più settori, spesso slegati tra loro (come il ddl ‘Individuazione delle funzioni fondamentali di Province e Comuni, semplificazione dell’ordinamento regionale e degli enti locali’ e le ‘Norme per la tutela della libertà d’impresa’).
“Le iniziative legislative - spiega il CNAPPC - devono sempre tenere conto del fine della legge che, nel caso dell’affidamento di incarichi pubblici di progettazione, è quello di garantire alla comunità la miglior qualità del risultato, tramite la concorrenza, la trasparenza e il giusto costo”.
“È evidente - continua il CNAPPC - che l’inutile e costoso apparato burocratico previsto dalla legislazione italiana in materia di Concorsi ha troppe volte reso inutilizzabile quello che dovrebbe essere lo strumento principe nella scelta dei progetti e che, in paesi vicini al nostro, ha fortemente promosso la qualità architettonica e costruttiva; in Italia si è purtroppo raggiunto il grottesco risultato che spesso è più lungo il processo di aggiudicazione dell'incarico che il tempo richiesto per svolgere la prestazione professionale stessa”.
“Il Consiglio Nazionale - afferma Rino La Mendola, Presidente del Dipartimento Lavori Pubblici - continua a puntare sul concorso di progettazione, l’unico strumento che si fonda concretamente sulla qualità del progetto”. Pur consapevoli che il concorso non è sempre lo strumento più adatto all’oggetto dei lavori, il CNAPPC mete in guardia dal rischio che, per semplicità, si finisca per ricorrere solo alle soluzioni alternative al concorso. Secondo il Consiglio Nazionale, il concorso di progettazione, le gare alternative e l’uso degli elenchi, devono essere strumenti rapidi ed efficienti, fondati sui principi di trasparenza e concorrenza basata sul merito.
“Solo competenza, trasparenza, rotazione e indipendenza delle Giurie e Commissioni - sottolinea Leopoldo Freyrie, Presidente del CNAPPC - possono garantire la vera concorrenza” che non è un fine ma un mezzo per garantire ai cittadini che le Opere pubbliche abbiano le qualità architettoniche, ambientali, funzionali e di giusto costo”. Le istituzioni degli Architetti italiani si dichiarano pronte a collaborare alla stesura dei Bandi e alla loro massima diffusione, e alla definizione di regole trasparenti nella scelta delle Giurie.