02/05/2011 - Sono da poco terminati i lavori di restauro (adeguamento funzionale e messa in sicurezza) della pavimentazione del III° Ordine dell’Anfiteatro Flavio di Roma.
Tra le lavorazioni spicca il rifacimento del piano di calpestio dell’anello pavimentale in “opus spicatum”, per la sostituzione del quale
SanMarco Terreal Italia ha fornito i materiali laterizi affiancando i restauratori con il proprio know-how e la propria esperienza nei lavori di restauro e recupero del patrimonio storico-architettonico.
Tra le varie fasi di questo restauro, dopo una prima analisi visiva per determinare forma e texture superficiale dei tozzetti originari, si è passati ad una serie di analisi più approfondite nel Laboratorio interno di Sperimentazione e Analisi di
SanMarco: composizione fisica, chimica, granulometrica e comportamentale delle argille originarie e conseguente produzione di modelli in laterizio affini ai campioni. Dopo l’accettazione da parte dell’architetto Piero Meogrossi, responsabile del procedimento, insieme alla dott.ssa Rossella Rea, per la direzione scientifica e all’architetto Barbara Nazzaro, per la direzione dei lavori, si è avviata la fase di produzione a mano dello stampo in legno e conseguentemente la produzione “all’antica maniera” dei mattoni da utilizzare per l’anastilosi.
Sono stati quindi prodotti mattoncini di forma parallelepipeda con smussi per l’allettamento e dimensioni di cm 10 di lunghezza, cm 4,5 di altezza e cm 2,5 di spessore, che riproducono l’opus spicatum originario. Il metodo produttivo, che ricalca l’artigianalità e il sapere dell’antica lavorazione a mano, segue la tecnologia “a pasta molle”, la più idonea a rispondere alle richieste di produzione “su misura”, oltre ad essere l’unica in linea con il processo produttivo originario.
Il restauro, realizzato dall’impresa SAIVA di Roma, è stato particolarmente impegnativo, oltre che per l’allineamento delle tecniche produttive attuali con quelle di Roma antica, anche per il particolare tema delle colorazioni. Infatti la varietà di argille utilizzate all’epoca per la produzione dei mattoncini originari, ha indotto i tecnici restauratori a considerare percentuali diverse di mattoni diversi (individuati con il metodo Munsell) per ogni mq di pavimentazione. In particolare è stata scelta una miscelazione di tre differenti colorazioni naturali (33% in tono scuro Munsell 2,5YR 6/6, 33% in tono medio Munsell 7,5YR 7/4 e 33% di tono chiaro Munsell 7,5YR 8/4) ottenute miscelando argille di differente composizione.
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