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Lombardia, dal 2015 gli edifici saranno a energia quasi zero

Lombardia, dal 2015 gli edifici saranno a energia quasi zero

Il disegno di legge per la crescita e lo sviluppo anticipa gli obiettivi della Direttiva 2010/31/CE

Vedi Aggiornamento del 09/05/2013
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 09/05/2013
10/04/2012 - Edilizia, ambiente, energia, sviluppo del territorio, semplificazione degli appalti. Sono alcuni dei numerosi temi affrontati dalla Legge per la crescita, lo sviluppo e l’occupazione approvata il 4 aprile scorso dal Consiglio regionale della Lombardia.
 
Uno dei punti centrali della nuova legge è la promozione della riqualificazione energetica degli edifici, per rilanciare il settore delle costruzioni. L’art. 9 della Direttiva 2010/31/CE - spiega il ddl - prevede che tutti i nuovi edifici siano “a energia quasi zero” entro il 2020, data anticipata al 2018 per gli edifici pubblici. La Lombardia si pone l’obiettivo di anticipare gli obblighi della direttiva al 2015, per edifici pubblici e privati.
 
È prevista l’adozione di un programma energetico regionale che prevede per la Regione Lombardia un aumento al 50% della quota di energia da fonti rinnovabili da raggiungere entro il 2020. A questo si aggiungono misure per semplificare e favorire ulteriormente i sistemi geotermici a bassa entalpia a circuito aperto con prelievo di acqua dal sottosuolo o corpi idrici superficiali e la produzione di energia da fonti rinnovabili.
 
Ricordiamo che il DM 15 marzo 2012, il cosiddetto Burden Sharing, pubblicato pochi giorni fa in Gazzetta Ufficiale, prevede per la Lombardia l’incremento dall’attuale 4,9% all’11,3% della quota di energia da produrre con rinnovabili entro il 2020 (leggi tutto).
 
La legge prevede, inoltre, semplificazioni in ordine al mantenimento della sagoma degli edifici nei casi di ristrutturazione che comporti la demolizione/ricostruzione, permettendo così, oltre a benefici dal punto di vista costruttivo ed energetico, anche una riqualificazione del contesto sociale e architettonico, nonché la salvaguardia e la promozione dell’identità e della cultura locale.
 
In tema di semplificazione e competitività, è prevista la riduzione proporzionale e la semplificazione degli adempimenti amministrativi per le micro e piccole imprese, nell’accesso agli appalti sotto soglia.
 
La legge intende valorizzare il patrimonio immobiliare pubblico, per renderne più efficiente la gestione e a permettere il reperimento delle risorse per nuovi investimenti. Lo strumento individuato è la semplificazione delle procedure, salvaguardando il ruolo degli enti locali. Sono quindi previsti programmi di valorizzazione del patrimonio pubblico, anche attraverso l’utilizzo o la costituzione di società o fondi immobiliari, d’intesa con il territorio e i soggetti interessati.
 
Un’altra semplificazione riguarda le procedure in materia di risanamento dall’amianto, per garantire e accelerare il raggiungimento degli obiettivi comunitari.
 
Infine, è previsto un pacchetto di azioni che mirano a diffondere la banda ultra larga nell’intera regione, partendo dalla semplificazione e da un governo più efficace della disciplina del sottosuolo. In particolare, sarà creato un ‘catasto del sottosuolo’ e sarà introdotto l’obbligo di posa, per gli edifici di nuova costruzione e le aree di nuova espansione edilizia, di condotti per l’alloggiamento di cavi in fibra ottica.
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