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Da Maurizio Gasparri dubbi sulla nomina di Renzo Piano senatore a vita

Da Maurizio Gasparri dubbi sulla nomina di Renzo Piano senatore a vita

Consiglio Nazionale Architetti: ‘Piano è uno dei più famosi e stimati architetti viventi’

Vedi Aggiornamento del 09/12/2013
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 09/12/2013
05/12/2013 - “Non so se i senatori a vita recentemente nominati abbiano o meno i requisiti per l’alto incarico. Il Capo dello Stato avrà fatto riflessioni e verifiche e ci sono casi in cui riconoscimenti prestigiosi conseguiti risolvono il quesito.
 
Ma faccio due osservazioni. Da un lato si sono escluse significative aree culturali al momento di scelte che sono apparse opinabili sotto il profilo del pluralismo delle provenienze.
 
Resta poi la intollerabile condotta di Renzo Piano che, a differenza degli altri senatori a vita, è venuto in Aula solo per il voto sulla decadenza di Berlusconi, con una condotta che non esito a definire spregevole. Nè prima, nè dopo si è più visto”.
 
Così Maurizio Gasparri, Forza Italia, sul suo profilo Facebook.
 
Immediata la risposta del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, stupito e incredulo per le riserve, formali e di merito, sulla legittimità della nomina di Renzo Piano a Senatore a vita.
 
“Come quasi tutti sanno - ma, evidentemente, non i parlamentari che hanno proposto il ricorso contro la sua nomina - Renzo Piano è uno dei più famosi e stimati architetti viventi, vanto della cultura e della professionalità italiana nel mondo. L’opera di Renzo Piano - e a chi dovrebbe essere impegnato per il bene comune non può essere sfuggito - si è sempre distinta per l’attenzione ai temi etici e sociali, al dialogo col contesto e alla corretta gestione delle risorse energetiche e ambientali, per la qualità progettuale e costruttiva”.
 
“A quanti avranno la buona volontà di studiare  la biografia Di Renzo Piano - conclude il Cnappc -  non sfuggirà certo il fatto che la stragrande maggioranza delle sue opere sia stata realizzata all’estero, a riprova che il nostro Paese non coltiva adeguatamente i propri talenti che purtroppo, come dimostrano i moltissimi laureati che in questi anni stanno fuggendo all’estero,  sono costretti a trovare fortuna altrove.
 
“Invece che accanirsi sui meriti veri o presunti di un grande architetto - conclude la nota -, si impegnino allora, come richiede il loro mandato, a riflettere ed a trovare soluzioni su quali possono essere i modi e gli strumenti per fermare il declino del Paese per evitare che i suoi talenti migliori se ne vadano altrove a spendere la propria creatività e le proprie risorse”.


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