
Edilizia scolastica, si passa alla seconda fase del piano di Renzi
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NORMATIVA
Edilizia scolastica, si passa alla seconda fase del piano di Renzi
Entro il 23 maggio i sindaci che hanno risposto alla prima chiamata dovranno presentare info aggiuntive sui lavori di riqualificazione
Vedi Aggiornamento
del 12/01/2015
Vedi Aggiornamento del 12/01/2015
20/05/2014 - L’operazione edilizia scolastica passa alla fase 2. I sindaci che hanno aderito alla prima chiamata del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, dovranno presentare una documentazione integrativa entro venerdì 23 maggio.
Dopo la lettera inviata lo scorso 3 marzo, 4400 sindaci hanno risposto con una e.mail al Governo, segnalando gli interventi da effettuare sugli edifici scolastici.
Per passare alla fase operativa, il Presidente del Consiglio ha risposto con una e.mail ai 4400 sindaci, chiedendo di inviare all’indirizzo [email protected], entro il 23 maggio, altre informazioni che permetteranno alla cabina di regia dell’Esecutivo di elaborare una proposta personalizzata, da predisporre sulla base del Bilancio del Comune interessato.
Le informazioni dovranno essere fornite secondo le istruzioni contenute nel file excel inviato in allegato alla e.mail del Governo.
Innanzitutto viene chiesto ai Comuni che hanno indicato più interventi di scegliere una sola scuola e di inserire i valori ad essa corrispondenti, attenendosi con la massima coerenza a quelli espressi nella prima e.mail.
Per ogni intervento bisogna riportare il valore complessivo del progetto, la quota di allentamento del patto di stabilità necessario per la realizzazione dei lavori e il finanziamento statale richiesto.
Vanno inoltre indicati eventuali finanziamenti già chiesti dal Comune con la partecipazione ad un altro bando. In questo caso è necessario riportare la legge di riferimento che ha stanziato le risorse.
Ricordiamo che, con la prima lettera ai sindaci, il Presidente del Consiglio si è impegnato a individuare procedure semplificate per la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza e riqualificazione delle scuole.
Ricordiamo inoltre che, in precedenza, ulteriori semplificazioni sono state previste dal Dpcm 22 gennaio 2014, in base al quale possono essere effettuati senza permesso di costruire e in deroga al Codice Appalti gli interventi che non comportano il cambio di destinazione d’uso dell’immobile o il mutamento della sagoma degli edifici vincolati ai sensi del Codice dei Beni Culturali.
Dopo la lettera inviata lo scorso 3 marzo, 4400 sindaci hanno risposto con una e.mail al Governo, segnalando gli interventi da effettuare sugli edifici scolastici.
Per passare alla fase operativa, il Presidente del Consiglio ha risposto con una e.mail ai 4400 sindaci, chiedendo di inviare all’indirizzo [email protected], entro il 23 maggio, altre informazioni che permetteranno alla cabina di regia dell’Esecutivo di elaborare una proposta personalizzata, da predisporre sulla base del Bilancio del Comune interessato.
Le informazioni dovranno essere fornite secondo le istruzioni contenute nel file excel inviato in allegato alla e.mail del Governo.
Innanzitutto viene chiesto ai Comuni che hanno indicato più interventi di scegliere una sola scuola e di inserire i valori ad essa corrispondenti, attenendosi con la massima coerenza a quelli espressi nella prima e.mail.
Per ogni intervento bisogna riportare il valore complessivo del progetto, la quota di allentamento del patto di stabilità necessario per la realizzazione dei lavori e il finanziamento statale richiesto.
Vanno inoltre indicati eventuali finanziamenti già chiesti dal Comune con la partecipazione ad un altro bando. In questo caso è necessario riportare la legge di riferimento che ha stanziato le risorse.
Ricordiamo che, con la prima lettera ai sindaci, il Presidente del Consiglio si è impegnato a individuare procedure semplificate per la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza e riqualificazione delle scuole.
Ricordiamo inoltre che, in precedenza, ulteriori semplificazioni sono state previste dal Dpcm 22 gennaio 2014, in base al quale possono essere effettuati senza permesso di costruire e in deroga al Codice Appalti gli interventi che non comportano il cambio di destinazione d’uso dell’immobile o il mutamento della sagoma degli edifici vincolati ai sensi del Codice dei Beni Culturali.
Norme correlate
Decreto Pres. Cons. Min. 22/01/2014
Definizione di poteri derogatori ai sindaci e ai presidenti delle province interessati che operano in qualità di commissarigovernativi per l'attuazione delle misure urgenti in materia di riqualificazione e di messa in sicurezza delle istituzioni scolastiche statali
Decreto Legislativo 12/04/2006 n.163
Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE
Decreto Legislativo 22/01/2004 n.42
Codice dei beni culturali e del paesaggio
Approfondimenti
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