
Appalti centralizzati, i Comuni chiedono la proroga al 2015
LAVORI PUBBLICI
Appalti centralizzati, i Comuni chiedono la proroga al 2015
Anci: escludere appalti in economia, di importo inferiore a 40 mila euro e lavori urgenti
Vedi Aggiornamento
del 22/01/2015
03/07/2014 - Comuni in crisi per il blocco degli appalti causato dalla Legge Irpef-Spending Review. È il motivo per cui il presidente dell’Associazione nazionale comuni italiani (ANCI), Piero Fassino, ha inviato al Governo una lettera per chiedere modifiche alle disposizioni appena entrate in vigore.
La Legge Irpef-Spending Review (Legge 89/2014) prevede che dal 1° luglio 2014 i comuni non capoluogo per bandire delle gare si riuniscano in unioni di comuni, si avvalgano di un consorzio o di uno dei soggetti aggregatori o effettuino la gara telematica tramite Consip o un’altra centrale di committenza. Nel caso in cui non vengano rispettate queste condizioni, la legge prevede inoltre che non possa essere rilasciato il Codice identificativo di gara (CIG).
Secondo quanto denunciato nella lettera inviata al Governo, la disposizione sta paralizzando le attività già avviate dai Comuni. Per questo motivo, l’Anci ha avanzato una serie di richieste. In primo luogo la proroga dell’obbligo di ricorrere agli appalti aggregati, che per l’acquisto di beni e servizi dovrebbe scattare dal primo gennaio 2015 e per i lavori dal primo luglio 2015.
Allo stesso tempo, i Comuni chiedono al Governo di predisporre una nota interpretativa con cui venga data la possibilità di continuare a rifarsi alla vecchia normativa visto che non c’è stato tempo sufficiente per l’adeguamento.
Dall’obbligo di ricorrere agli appalti aggregati, concludono i Comuni, dovrebbero inoltre essere escluse le acquisizioni di lavori, servizi e forniture effettuate in economia, l’affidamento diretto di lavori, servizi e forniture di importo inferiore a 40 mila euro e i lavori urgenti.
La Legge Irpef-Spending Review (Legge 89/2014) prevede che dal 1° luglio 2014 i comuni non capoluogo per bandire delle gare si riuniscano in unioni di comuni, si avvalgano di un consorzio o di uno dei soggetti aggregatori o effettuino la gara telematica tramite Consip o un’altra centrale di committenza. Nel caso in cui non vengano rispettate queste condizioni, la legge prevede inoltre che non possa essere rilasciato il Codice identificativo di gara (CIG).
Secondo quanto denunciato nella lettera inviata al Governo, la disposizione sta paralizzando le attività già avviate dai Comuni. Per questo motivo, l’Anci ha avanzato una serie di richieste. In primo luogo la proroga dell’obbligo di ricorrere agli appalti aggregati, che per l’acquisto di beni e servizi dovrebbe scattare dal primo gennaio 2015 e per i lavori dal primo luglio 2015.
Allo stesso tempo, i Comuni chiedono al Governo di predisporre una nota interpretativa con cui venga data la possibilità di continuare a rifarsi alla vecchia normativa visto che non c’è stato tempo sufficiente per l’adeguamento.
Dall’obbligo di ricorrere agli appalti aggregati, concludono i Comuni, dovrebbero inoltre essere escluse le acquisizioni di lavori, servizi e forniture effettuate in economia, l’affidamento diretto di lavori, servizi e forniture di importo inferiore a 40 mila euro e i lavori urgenti.