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Confprofessioni contro la trasformazione finanziaria delle libere professioni

Confprofessioni contro la trasformazione finanziaria delle libere professioni

Le riforme ‘che abbassano la qualità dei servizi professionali’ contestate in Europa

Vedi Aggiornamento del 25/08/2015
Confprofessioni contro la trasformazione finanziaria delle libere professioni
di Alessandra Marra
Vedi Aggiornamento del 25/08/2015
23/03/2015 - Le riforme professionali di Italia e Francia (ddl Concorrenza e loi Macron) che allargano il mercato giuridico provocheranno danni sia ai professionisti che ai consumatori.
 
A lanciare l’allarme in tutta Europa il Consiglio europeo delle professioni liberali (Ceplis), che ha fatto proprie le battaglie portate avanti da Confprofessioni in Italia e dall’associazione Unapl (l'Union nationale des professions libérales) in Francia.
 
Secondo i rappresentanti delle associazioni, queste riforme comporteranno “alti costi economici, umani e sociali”. L’Unapl nelle scorse settimane aveva contestato la scelta del Governo francese di aprire la concorrenza nelle professioni giuridiche, attribuirsi la facoltà di stabilire tariffe fisse e decidere sull'avvio dell'attività di alcuni professionisti del diritto.
 
L’Unapl aveva anche denunciato "l’effetto-domino" che il progetto di legge francese stava avendo in tutta Europa; perciò insieme a Confprofessioni, la battaglia è stata adottata sul piano europeo dal Ceplis.
 
Secondo Theodoros Koutroubas, direttore generale Ceplis, è "triste che Paesi come Francia e Italia abbiamo preso provvedimenti contrari agli interessi dei professionisti, misure che danno tra l'altro ai consumatori servizi di minor qualità". Secondo Koutroubas, si tratta di "politiche a basso costo che abbassano le qualità dei servizi solo per abbattere i costi. La deregolamentazione di queste professioni comporterà conseguenze pratiche anche per la società".
 
In precedenza il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, aveva criticato duramente il disegno di legge sulla concorrenza varato dal Governo lo scorso 20 febbraio, dichiarando apertamente l’inutilità per i cittadini dell’apertura dei servizi professionali. Per il presidente Confprofessioni, in tal modo si perdono solo garanzie e imparzialità.
 
Secondo Michael Chassang, presidente Unapl, bisogna prevenire "il rischio di deriva anglosassone delle nostre professioni, la fagocitazione delle libere professioni da parte delle grandi strutture magari multinazionali".



 
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