26/04/2016 - A che punto è l’attuazione della Legge sugli spazi verdi urbani per migliorare aria e qualità delle città? A chiederlo
Ermete Realacci, Presidente della Commissione Ambiente e Territorio alla Camera, in un’interrogazione ai Ministri dell’Ambiente e delle Politiche Agricole.
Spazi verdi urbani: criticità nell’attuazione della legge
Realacci sottolinea che la
Legge 10/2013 prevede
l'obbligo per gli Enti locali di incrementare gli spazi verdi urbani e le cinture verdi, e di adottare misure volte a favorire l'assorbimento delle polveri sottili e ridurre l'effetto “isola di calore”.
La norma, che ha l’obiettivo di aumentare il verde nei centri abitati, introduce anche misure per favorire la
bioarchitettura, le
pareti verticali verdi e
le coperture verdi, utili anche al conseguimento del miglioramento energetico.
Inoltre prevede che siano
tutelate le aree verdi esistenti di pertinenza degli edifici e che siano
rafforzate le piante monumentali attraverso l’istituzione del catasto degli alberi monumentali e l’obbligo di piantare un albero per ogni nuovo nato, monitorando tale obbligo con il ‘bilancio arboreo’, strumento grazie al quale i sindaci dei Comuni sopra i 15 mila abitanti devono rendere noto il saldo tra il numero di alberi esistenti e quello degli alberi da loro piantati.
E' stata infine prevista la costituzione di un “Comitato per lo sviluppo del verde pubblico” presso il Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, con il compito di
promuovere l'attività degli enti locali in conformità a quanto previsto dalle legge stessa e di redigere un
piano nazionale per la realizzazione di aree verdi permanenti intorno alle maggiori città.
Il presidente della Commissione Ambiente però fa notare che le disposizione della Legge
non sono sufficientemente messe in pratica dagli Enti locali.
Spazi verdi urbani: avvio del monitoraggio
Per valutare lo stato di attuazione della norma Realacci chiede un
monitoraggio sulle singole misure. Il Presidente della Commissione Ambiente ha chiesto anche di avvalersi dei dati in possesso del ‘Comitato per lo sviluppo del verde pubblico’ concernenti lo sviluppo del verde urbano.
Infine Realacci ha esortato i Ministri a promuovere politiche di cura del patrimonio arboreo nazionale, considerato che tale attività è di interesse nazionale e concorre a rispettare gli obiettivi di riduzione della CO2 stabiliti alla COP21 di Parigi.
Lo sviluppo del verde urbano è infatti fondamentale per la lotta
contro il dissesto idrogeologico e contro l’inquinamento e i mutamenti climatici in quanto gli alberi assorbono l’acqua piovana, trattengono le polveri sottili e assorbono l’anidride carbonica.