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Beni culturali, in arrivo un miliardo di euro

Beni culturali, in arrivo un miliardo di euro

Finanziati 33 interventi per rafforzare l’offerta e la fruizione turistica del patrimonio culturale

Vedi Aggiornamento del 05/07/2017
Ex carcere borbonico di Santo Stefano a Ventotene (Lt)
Ex carcere borbonico di Santo Stefano a Ventotene (Lt)
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 05/07/2017
03/05/2016 - Un miliardo di euro per il rafforzamento dell’offerta culturale e il potenziamento della fruizione turistica. Li ha assegnati il Comitato interministeriale per la Programmazione economica (Cipe) nella seduta del 1° maggio scorso.
 
Il Comitato ha assegnato 1 miliardo di euro, a carico del Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) 2014-2020, al Ministero dei beni e delle attività culturali per il finanziamento del Piano “Turismo e cultura” finalizzato ad un’azione di rafforzamento dell’offerta culturale del nostro Paese e di potenziamento della fruizione turistica, con interventi per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale e per la messa in rete delle risorse culturali materiali e immateriali, con particolare riguardo al  Sistema museale italiano. Sono previsti anche interventi per il consolidamento di sistemi territoriali turistico-culturali.
 

Gli interventi finanziati

In particolare, a beneficiare del piano saranno grandi completamenti di interventi già in corso, oltre a nuovi interventi di importo complessivo di 170 milioni (vedi slides). Eccoli nel dettaglio:
 
- 70 milioni di euro per l’ex carcere borbonico di Santo Stefano a Ventotene (Lt);
- 70 milioni di euro per il Ducato Estense;
- 60 milioni di euro per l’Auditorium di Firenze;
- 50 milioni di euro per il porto vecchio di Trieste;
 
“Portovecchio è una delle sfide più importanti che il Paese dovrà affrontare nei prossimi anni. È un posto incredibile, era il porto degli Asburgo, e può diventare una delle operazioni più importanti in Europa di riqualificazione di un’intera città. Questi 50 milioni sono destinati ad interventi importanti che apriranno anche il tema della destinazione di quest’area, con una discussione a livello nazionale” - ha dichiarato il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, nel corso della presentazione alla stampa del piano.

- 40 milioni di euro per la Reggia di Caserta e Piazza Carlo III;
- 40 milioni di euro per Pompei (Na);
- 40 milioni di euro per il complesso Cerimant (Tor Sapienza) a Roma;
- 40 milioni di euro per la Pinacoteca di Brera a Milano;
- 40 milioni di euro per le Gallerie degli Uffizi di Firenze;
- 30 milioni di euro per il centro storico de L’Aquila;

“Dopo la riapertura del Museo Nazionale d’Abruzzo, la rinascita de L’Aquila prosegue con 30 milioni di euro destinati a quei cantieri del patrimonio culturale della città che non erano ancora stati finanziati. In particolare, le risorse saranno destinate al completamento delle mura, del Duomo e di Santa Maria Paganica” - ha detto Franceschini.

- 30 milioni di euro per il Museo di Capodimonte (Na);
- 25 milioni di euro per il Museo Nazionale dell’Ebraismo e della Shoah di Ferrara;
- 25 milioni di euro per il Parco Archeologico dei Campi Flegrei;
- 25 milioni di euro per la Cittadella di Alessandria;

“La Cittadella di Alessandria è una grande sfida per il Paese. È una bellissima fortezza, uno dei più importanti complessi militari che si conservi in Europa e che merita un’attenzione a livello nazionale. I 25 milioni appena stanziati non riusciranno da soli a finanziare l’intero progetto ma ci consentono comunque di intervenire in modo significativo e avviare, d’intesa con la Regione Piemonte, con il Comune di Alessandria e con gli altri importanti soggetti istituzionali interessati, un serio dibattito sulla destinazione da consegnare a questo importante pezzo del patrimonio nazionale. Un percorso condiviso con il territorio affinchè nella Cittadella venga realizzato un grande intervento di respiro internazionale” - ha commentato Franceschini.

- 20 milioni di euro per il Museo archeologico nazionale di Napoli;
- 20 milioni di euro per Paestum (Sa);
- 20 milioni di euro per San Nicola, una delle Isole Tremiti (Fg);
- 20 milioni di euro per i Cammini di San Francesco e di Santa Scolastica;
- 20 milioni di euro per l’Appia Regina Viarum;
- 20 milioni di euro per la Via Francigena;
- 15 milioni di euro per le Cavallerizze e i Musei Reali di Torino;
- 15 milioni di euro per La Maddalena;
- 15 milioni di euro per il waterfront di Genova;

“Questo è un intervento di cofinanziamento. Le risorse non basteranno ma è un passo importante: c’è un progetto bellissimo di Renzo Piano che restituisce a Genova il contatto con il mare e ci consente di intervenire sulla riqualificazione urbana” - ha detto Francescini.

- 15 milioni di euro per la Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma;
- 12 milioni di euro per il Palazzo Ducale di Mantova;
- 10 milioni di euro per Ercolano (Na);
- 9 milioni di euro per la Galleria Nazionale di Arte Antica di Roma;
- 8 milioni di euro per le chiese del centro storico di Bologna;
- 8 milioni di euro per il Museo di Arte Orientale di Venezia
- 6 milioni di euro per il Palazzo Reale di Genova;
- 5 milioni di euro per la Cittadella della Cultura di Bari;
- 5 milioni di euro per la Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia;
- 2 milioni di euro per il portico del Santuario di San Luca a Bologna.
 

Le altre risorse del Piano #UnMiliardoperlacultura

Infine, 170 milioni di euro vanno a finanziare un Fondo per il completamento di interventi di interesse nazionale sul patrimonio culturale e di promozione e valorizzazione turistica, da definire con un apposito decreto.

“Il governo conferma il forte impegno in un settore fondamentale per la crescita sostenibile dell’Italia - ha dichiarato il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini - capace di generare lo sviluppo sociale, economico e civile del territorio. Questo Piano è il più grande intervento sul patrimonio culturale della storia repubblicana: 33 interventi, da Nord a Sud del Paese che avranno un forte impatto sull’economia, riattivando risorse di eccellenza e portando lavoro ai tanti specialisti e tecnici dei beni culturali che, spesso riuniti in piccole e medie imprese, costituiscono parte importante del tessuto economico del territorio”. 
 
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