
Progettazione di impianti ICT, Ingegneri: inserirla nel Codice Appalti
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Progettazione di impianti ICT, Ingegneri: inserirla nel Codice Appalti
CNI: le tecnologie che contribuiscono all’ammodernamento del Paese rientrino tra i servizi di ingegneria e architettura e i lavori pubblici
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del 27/06/2016

06/06/2016 - Inserire le tecnologie ICT nei servizi attinenti all’ingegneria e all’architettura all’interno del Codice Appalti, separandole dalla disciplina generica sui servizi e le forniture. È la richiesta di modifica alle linee guida ANAC avanzata dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI).
Secondo gli Ingegneri, le tecnologie ICT non hanno una collocazione ben delineata all’interno del Codice nonostante l’allora Avcp (oggi Anac) con la determinazione 5/2013 avesse raccomandato attenzione alle fasi di programmazione, progettazione e esecuzione dei contratti di servizi e forniture di ICT.
Il CNI propone quindi di inserire nei servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria “la pianificazione, la progettazione, lo sviluppo, la direzione lavori, la stima, il collaudo e la gestione di impianti e sistemi elettronici, di automazione e di generazione, di trasmissione ed elaborazione delle informazioni”. Si tratta di interventi che, ritiene il CNI, rientrano negli appalti di lavori pubblici perché contribuiscono all’ammodernamento del “Sistema Paese”.
Il DM 37/2008, sottolinea inoltre il CNI, prevede che gli impianti elettronici di una certa dimensione, posti al servizio degli edifici, indipendentemente dalla destinazione d’uso, debbano essere progettati da un professionista iscritto all’Albo.
Anche il Consiglio Superiore dei lavori Pubblici, riportano gli Ingegneri, tratta in modo specifico i temi relativi ai sistemi informativi, di comunicazione e telecomunicazione e le realizzazioni tecnologiche innovative nel settore dell’informazione.
Questi interventi, fa notare il CNI, spesso venivano inglobati in un unico appalto integrato in cui la progettazione esecutiva e la realizzazione erano svolte direttamente dall’affidatario. Dato che con il nuovo Codice questo non è più possibile, salvo che in pochi casi (affidamento a contraente generale, finanza di progetto, concessioni, partenariato pubblico provato, contributo di disponibilità) gli Ingegneri ritengono opportuna la definizione di modalità di progettazione specifiche.
ICT e servizi di ingegneria e architettura
A detta degli Ingegneri, la progettazione e la gestione dei sistemi di Information and Communications Technology (ICT) richiede competenze specifiche. Quando la Pubblica Amministrazione acquista sistemi ICT complessi si complicano anche i compiti e le responsabilità del Responsabile unico del procedimento (RUP). Motivo per cui, sostiene il CNI, non possono essere trattati come servizi e forniture generici, ma devono rientrare nei servizi attinenti all’ingegneria e all’architettura.Secondo gli Ingegneri, le tecnologie ICT non hanno una collocazione ben delineata all’interno del Codice nonostante l’allora Avcp (oggi Anac) con la determinazione 5/2013 avesse raccomandato attenzione alle fasi di programmazione, progettazione e esecuzione dei contratti di servizi e forniture di ICT.
Il CNI propone quindi di inserire nei servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria “la pianificazione, la progettazione, lo sviluppo, la direzione lavori, la stima, il collaudo e la gestione di impianti e sistemi elettronici, di automazione e di generazione, di trasmissione ed elaborazione delle informazioni”. Si tratta di interventi che, ritiene il CNI, rientrano negli appalti di lavori pubblici perché contribuiscono all’ammodernamento del “Sistema Paese”.
Il DM 37/2008, sottolinea inoltre il CNI, prevede che gli impianti elettronici di una certa dimensione, posti al servizio degli edifici, indipendentemente dalla destinazione d’uso, debbano essere progettati da un professionista iscritto all’Albo.
Anche il Consiglio Superiore dei lavori Pubblici, riportano gli Ingegneri, tratta in modo specifico i temi relativi ai sistemi informativi, di comunicazione e telecomunicazione e le realizzazioni tecnologiche innovative nel settore dell’informazione.
Questi interventi, fa notare il CNI, spesso venivano inglobati in un unico appalto integrato in cui la progettazione esecutiva e la realizzazione erano svolte direttamente dall’affidatario. Dato che con il nuovo Codice questo non è più possibile, salvo che in pochi casi (affidamento a contraente generale, finanza di progetto, concessioni, partenariato pubblico provato, contributo di disponibilità) gli Ingegneri ritengono opportuna la definizione di modalità di progettazione specifiche.