
Progettazione definitiva ed esecutiva in zona sismica 1, in arrivo 40 milioni di euro
NORMATIVA
Progettazione definitiva ed esecutiva in zona sismica 1, in arrivo 40 milioni di euro
Supporteranno i Comuni nella realizzazione di nuove opere e interventi di miglioramento e adeguamento antisismico
Vedi Aggiornamento
del 31/08/2017

31/05/2017 - 40 milioni di euro per supportare la progettazione definitiva ed esecutiva nei Comuni in zona sismica 1. È lo stanziamento previsto dalla Manovrina 2017, all’esame della Camera, per incentivare la realizzazione di nuove opere e gli interventi di miglioramento e adeguamento antisismico degli edifici pubblici.
L’iniziativa sarà utile soprattutto ai piccoli Comuni, che spesso per mancanza di risorse interne non sono in grado di predisporre un progetto esecutivo e quindi devono rinunciare alla realizzazione di un intervento. Ricordiamo infatti che, in base al Codice Appalti (D.lgs. 50/2016), per poter appaltare un lavoro deve essere messo in gara il progetto esecutivo, mentre in qualche caso è ammesso il progetto definitivo.
Grazie al contributo alla progettazione, i Comuni potranno affidare gli incarichi a professionisti esterni.
Per quest’anno, i Comuni interessati dovranno presentare domanda al Ministero dell’Interno entro il 15 settembre. Nel 2018 e 2019 le richieste dovranno essere inviate entro il 15 giugno, specificando la tipologia dell’opera che si intende realizzare e fornendo il codice unico di progetto (CUP).
L’ammontare del contributo per ciascun Comune sarà deciso entro il 15 novembre per il 2017 e il 30 settembre per il 2018 e 2019 seguendo una scala di priorità: avrà la precedenza la progettazione esecutiva e definitiva nei comuni con popolazione inferiore a 3mila abitanti, poi la progettazione per investimenti riferiti ad interventi di miglioramento e di adeguamento antisismico degli immobili pubblici a seguito di una verifica di vulnerabilità. Subito dopo saranno prese in considerazione la progettazione esecutiva e la progettazione definitiva relativa ad interventi di miglioramento e di adeguamento antisismico degli immobili pubblici.
“Pur comprendendo che le convenzioni possono essere di ausilio e supporto per le amministrazioni che intendono velocizzare i processi, è importante verificare che attraverso questi strumenti non si sottraggano occasioni di mercato ai professionisti, agli studi e alle società, pena lo scadimento della qualità e l’incremento dei tempi. Inoltre, tutto ciò non sarebbe molto logico visto che - ad esempio - per la ricostruzione post-terremoto 2016 professionisti e società sono stati chiamati ad iscriversi presso l’elenco della Struttura tecnica di missione, confidando di essere scelti, con le procedure ad evidenza pubblica previste dal codice dei contratti pubblici, e quindi in concorrenza”.
L’OICE chiede quindi massima attenzione: “Occorrerà - conclude Giorgio Lupoi - fare ben comprendere agli operatori privati, in completa trasparenza, regole e modalità di gestione delle procedure. Confidiamo che si faccia chiarezza e che le procedure del codice dei contratti pubblici, che fa della centralità del progetto un principio ispiratore, siano seguite ed applicate”.
L’iniziativa sarà utile soprattutto ai piccoli Comuni, che spesso per mancanza di risorse interne non sono in grado di predisporre un progetto esecutivo e quindi devono rinunciare alla realizzazione di un intervento. Ricordiamo infatti che, in base al Codice Appalti (D.lgs. 50/2016), per poter appaltare un lavoro deve essere messo in gara il progetto esecutivo, mentre in qualche caso è ammesso il progetto definitivo.
Grazie al contributo alla progettazione, i Comuni potranno affidare gli incarichi a professionisti esterni.
Contributo alla progettazione definitiva ed esecutiva
La progettazione dovrà riguardare investimenti da effettuare nel triennio 2017 - 2019. Le risorse, provenienti dal Fondo per l’accelerazione delle attività di ricostruzione, istituito dalla Manovrina, saranno erogate in tranche crescenti: 5 milioni nel 2017, 15 milioni nel 2018 e 20 milioni nel 2019.Per quest’anno, i Comuni interessati dovranno presentare domanda al Ministero dell’Interno entro il 15 settembre. Nel 2018 e 2019 le richieste dovranno essere inviate entro il 15 giugno, specificando la tipologia dell’opera che si intende realizzare e fornendo il codice unico di progetto (CUP).
L’ammontare del contributo per ciascun Comune sarà deciso entro il 15 novembre per il 2017 e il 30 settembre per il 2018 e 2019 seguendo una scala di priorità: avrà la precedenza la progettazione esecutiva e definitiva nei comuni con popolazione inferiore a 3mila abitanti, poi la progettazione per investimenti riferiti ad interventi di miglioramento e di adeguamento antisismico degli immobili pubblici a seguito di una verifica di vulnerabilità. Subito dopo saranno prese in considerazione la progettazione esecutiva e la progettazione definitiva relativa ad interventi di miglioramento e di adeguamento antisismico degli immobili pubblici.
Progettazione definitiva ed esecutiva, incarichi entro tre mesi
Una volta ottenuto il contributo, i Comuni avranno tre mesi di tempo per l’affidamento dell’incarico di progettazione necessario alla realizzazione dell’intervento. I ritardatari dovranno restituire le risorse erogate dal Ministero. Per le attività di progettazione i Comuni possono avvalersi, nell’ambito di una specifica convenzione, del supporto di Invitalia Spa o di Cassa depositi e prestiti Spa o di società da essa controllate.OICE: ‘rischio di elusione delle regole del mercato’
La Manovrina “ha positivamente introdotto nuove risorse per la progettazione di opere pubbliche in zone sismiche, ma potrebbe togliere dal mercato una buona fetta di incarichi se non si chiarirà bene il ruolo di Invitalia e Cassa Depositi e Prestiti”. Così commenta Giorgio Lupoi, vice presidente dell’OICE - l’Associazione delle società di ingegneria e architettura aderente a Confindustria - in merito all’articolo 41-bis del DL 50/2017.“Pur comprendendo che le convenzioni possono essere di ausilio e supporto per le amministrazioni che intendono velocizzare i processi, è importante verificare che attraverso questi strumenti non si sottraggano occasioni di mercato ai professionisti, agli studi e alle società, pena lo scadimento della qualità e l’incremento dei tempi. Inoltre, tutto ciò non sarebbe molto logico visto che - ad esempio - per la ricostruzione post-terremoto 2016 professionisti e società sono stati chiamati ad iscriversi presso l’elenco della Struttura tecnica di missione, confidando di essere scelti, con le procedure ad evidenza pubblica previste dal codice dei contratti pubblici, e quindi in concorrenza”.
L’OICE chiede quindi massima attenzione: “Occorrerà - conclude Giorgio Lupoi - fare ben comprendere agli operatori privati, in completa trasparenza, regole e modalità di gestione delle procedure. Confidiamo che si faccia chiarezza e che le procedure del codice dei contratti pubblici, che fa della centralità del progetto un principio ispiratore, siano seguite ed applicate”.