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Autorecupero e Fondo progettazione, proposte di modifica al ddl ‘Mezzogiorno’

Autorecupero e Fondo progettazione, proposte di modifica al ddl ‘Mezzogiorno’

Tra gli emendamenti anche agevolazioni per i professionisti e soluzioni per il completamento delle infrastrutture

Vedi Aggiornamento del 26/10/2017
Autorecupero e Fondo progettazione, proposte di modifica al ddl ‘Mezzogiorno’
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 26/10/2017
12/07/2017 - Autorecupero del patrimonio immobiliare, Fondo rotativo per la progettazione, agevolazioni per i professionisti e completamento delle infrastrutture. Sono alcune delle proposte contenute negli emendamenti al disegno di legge per la conversione del Decreto “Mezzogiorno” (DL 91/2017). Il ddl è al momento all'esame della Commissione Bilancio del Senato.
 

Autorecupero immobiliare

Il disegno di legge già contiene misure per la valorizzazione dei terreni e degli immobili abbandonati e la loro trasformazione in attività agricole, artigianali, commerciali e turistico-ricettive.
 
In questo ambito, alcuni emendamenti propongono una soluzione anche al disagio abitativo per garantire un alloggio adeguato a chi non possiede le dovute garanzie per accedere al mercato immobiliare. L’idea suggerita è quella di creare un sistema di incentivi per favorire le politiche di rigenerazione urbana, rifunzionalizzazione dei centri storici, delle periferie e delle aree dismesse, ripristino ambientale e paesaggistico delle aree degradate.
 
Le operazioni verrebbero gestite da gruppi di autorecupero, cioè cittadini costituiti in cooperative, consorzi o associazioni. I Comuni dovrebbero censire gli immobili inutilizzati ed elaborare programmi per il loro recupero, da inglobare negli strumenti di governo del territorio.
 
Il meccanismo proposto ricalca quello contenuto in una serie di disegni di legge, ancora in fase di discussione, per la realizzazione di alloggi senza consumo di suolo.
 

Aree urbane degradate

In risposta alla richiesta dell’Anci, che nei giorni scorsi ha chiesto di finanziare tutti i progetti del Sud ammessi al bando per le aree urbane degradate, è stato presentato un emendamento che incrementa di 450 milioni di euro le risorse disponibili.
 

Fondo rotativo per la progettazione

Un altro gruppo di emendamenti propone l’istituzione di un Fondo rotativo per la progettazione, con una dotazione di 100 milioni di euro, destinato a individuare i nuovi interventi, verificarne la fattibilità tecnico-economica, sviluppare i diversi livelli di progettazione e consentire quindi l’immediata realizzazione delle opere.
 
Ricordiamo che, in base al Codice Appalti, per poter appaltare un lavoro deve essere messo in gara il progetto esecutivo, mentre in qualche caso è ammesso il progetto definitivo. Questo significa che i piccoli Comuni, sprovvisti del personale tecnico adeguato, possono trovarsi in difficoltà.
 
Un primo passo è stato compiuto dalla Manovrina 2017, che ha stanziato 40 milioni di euro per supportare la progettazione definitiva ed esecutiva nei Comuni in zona sismica 1.  
 

Agevolazioni anche per i liberi professionisti

Un gruppo di emendamenti mira ad estendere le agevolazioni del ddl non solo agli imprenditori, ma anche ai professionisti, finanziando gli investimenti per l’acquisto di attrezzature, impianti, beni strumentali ad uso produttivo, hardware, software e tecnologie digitali al fine di migliorare la loro offerta.
 

Interventi post sisma

Un emendamento chiede di prorogare al 30 marzo 2018 i termini per la presentazione della documentazione inerente agli interventi di immediata esecuzione, avviati sugli immobili danneggiati, per i quali è stato richiesto il contributo per la ricostruzione.
 
Proposto anche l’inserimento, tra i lavori da effettuare nei centri storici, degli interventi di consolidamento dei centri e nuclei interessati dagli strumenti urbanistici attuativi ubicati in aree suscettibili di instabilità dinamica in fase sismica. 

L’emendamento propone di fissare al 31 gennaio 2018 il termine entro cui i Comuni devono individuare gli aggregati edilizi da recuperare attraverso interventi unitari.
 

Completamento delle infrastrutture

Il fascicolo di emendamenti contiene anche proposte per facilitare il completamento delle infrastrutture. Un emendamento propone che le risorse risparmiate con i ribassi d’asta, in fase di aggiudicazione definitiva della gara, non restino vincolate in un Fondo pluriennale ma possano confluire e incrementare il quadro economico progettuale. Questa operazione libererebbe una serie di risorse economiche per evitare il blocco dei cantieri.
 
Un’altra delle proposte di modifica prevede che le opere rientranti negli strumenti di programmazione negoziata, non ancora completate alla data di scadenza delle proroghe concesse, ma bloccate da provvedimenti amministrativi, possano essere completate entro il 31 dicembre 2018 a condizione che entro il 31 dicembre 2017 risulti realizzato il 60% degli investimenti ammessi. La rendicontazione dovrà essere completata nei sei mesi successivi.
 
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