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Professionisti, raggiunto l’accordo sulle pensioni in cumulo

Professionisti, raggiunto l’accordo sulle pensioni in cumulo

Inps: primi pagamenti dal 20 aprile, in un secondo momento sarà risolta la suddivisione degli oneri amministrativi

Vedi Aggiornamento del 13/02/2019
Professionisti, raggiunto l’accordo sulle pensioni in cumulo
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 13/02/2019
30/03/2018 - Le prime pensioni in cumulo saranno pagate ai professionisti a partire dal 20 aprile. Lo ha reso noto l’Istituto nazionale per la previdenza sociale (INPS) dopo il raggiungimento dell’accordo con le casse di previdenza dei professionisti.
 
Dopo gli scontri dei giorni scorsi, l’Inps ha proposto una soluzione per erogare subito i pagamenti, accettata da Inarcassa e Enpam.
 

Pensioni in cumulo, via ai pagamenti

Come spiegato dall’Inps, prima verranno liquidate e pagate le pensioni e successivamente si affronterà il problema della ripartizione degli oneri sostenuti per le procedure amministrativo-contabili necessarie per l'erogazione delle prestazioni.
 
Gli oneri saranno divisi in base alla quota di pensione erogata da ciascun ente. L’importo da ripartire sarà determinato da una commissione di esperti, composta da membri designati pariteticamente dalle parti e da un componente indicato dal Ministero del Lavoro.
 
Le parti, cioè Inps e Casse di previdenza dei professionisti, potranno risolvere il problema della spartizione degli oneri amministrativi in un secondo momento, senza che ciò abbia ulteriori ripercussioni sui professionisti coinvolti.
 

Pensioni in cumulo

In base alla La Legge Di Bilancio 2017, un contribuente, ancora non titolare di un trattamento pensionistico, può arrivare al termine degli anni previsti per ottenere la pensione di vecchiaia e, sommando gli anni di contribuzione in un’altra gestione o cassa professionale, ottenere un importo mensile più alto. In alternativa può richiedere la pensione anticipata in cumulo sfruttando gli anni in cui ha versato i contributi in un’altra cassa o gestione.
 
Fino ad ora questo meccanismo non si è tradotto in pratica perché nessun ente voleva accollarsi il costo delle pratiche. Per sbloccare i pagamenti, l’Inps aveva già proposto la ripartizione dei costi, ma l’Adepp, rappresentante delle Casse di previdenza professionali, aveva rifiutato sostenendo che la gestione fosse stata affidata all’Inps e che l’Istituto avesse ricevuto un finanziamento a fronte di questo nuovo onere. L’accordo è stato raggiunto con la nomina di una commissione di esperti in grado di rappresentare equamente entrambe le parti.
 
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