
Fondo progettazione, 90 milioni di euro per gli edifici pubblici
Le risorse serviranno agli enti locali per progettare nel triennio 2018-2020 la messa in sicurezza di strutture pubbliche con priorità per le scuole

La Conferenza Stato-Città, lo scorso 8 marzo, ha dato il via libera allo schema di decreto che indica le modalità di accesso alle risorse che andranno a Comuni, Città metropolitane e Province.
Vedi la ripartizione nel dettaglio
Fondo progettazione per la sicurezza degli enti locali
Il Fondo per la progettazione, istituito dalla Legge di Bilancio 2018, ha una dotazione di 30 milioni all’anno dal 2018 al 2030 per il cofinanziamento della redazione dei progetti di fattibilità tecnica ed economica e dei progetti definitivi degli enti locali di opere destinate in via prioritaria alla messa in sicurezza di edifici pubblici e strutture scolastiche.Sono ammessi anche progetti di demolizione e ricostruzione, pur mantenendo la stessa destinazione d’uso, così come i progetti finalizzati all’adeguamento degli edifici alla normativa sismica, o anche la messa in sicurezza edile ed impiantistica.
I progetti ammessi a cofinanziamento dovranno essere previsti nella programmazione delle amministrazioni proponenti. Il cofinanziamento può arrivare fino all’80 % della spesa (incluse le spese per la predisposizione dei bandi) con un limite massimo per la progettazione di 60 mila euro.
I soggetti beneficiari del finanziamento dovranno attivare le procedure per l'affidamento della progettazione finanziata entro tre mesi dalla comunicazione di ammissione al finanziamento. Se ad essere finanziata è la progettazione definitiva, entro diciotto mesi dall’approvazione del progetto definitivo dovrà essere pubblicato il bando di gara per l’affidamento della progettazione esecutiva.
Fondo progettazione enti locali: la ripartizione
Lo schema di decreto approvato in Conferenza Stato-Città, ripartisce le risorse tra gli enti: 15 milioni alle Città metropolitane ( quasi 5 milioni annui nel triennio 2018-20), 37,5 milioni alle Province (12,5 milioni annui nel triennio) e 37,5 milioni ai Comuni (12,5 milioni annui nel triennio).Nel caso delle città metropolitane e delle province il riparto avviene sulla base di parametri predeterminati: una quota fissa per ciascun ente e una quota in proporzione alla popolazione residente. Per le città metropolitane la quota fissa è di 100 mila euro mentre per le province è di 70 mila euro.
Nel caso dei Comuni, le risorse sono assegnate sulla base delle richieste che perverranno al Mit (massimo tre progetti per ente) in base ad una graduatoria con validità sull’intero triennio.
Le modalità di presentazione delle richieste di contributo da parte dei Comuni e i criteri di formazione della graduatoria sono demandati ad un decreto successivo.