
Emilia Romagna: 36,5 milioni di euro per città più belle, verdi e vivibili
URBANISTICA
Emilia Romagna: 36,5 milioni di euro per città più belle, verdi e vivibili
Dalla Regione un bando per la rigenerazione degli spazi e il riuso del patrimonio esistente
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del 05/06/2018

18/04/2018 - Riqualificazione degli spazi urbani, riuso del patrimonio edilizio esistente e consumo zero di suolo per città più belle, verdi e vivibili. Sono questi gli obiettivi del bando da 36,5 milioni di euro che la Regione Emilia-Romagna presenterà ufficialmente il 23 aprile. Il bando sarà rivolto alle amministrazioni pubbliche locali - Comuni singoli e associati e Unione di Comuni - e finanzierà progetti di riqualificazione e rigenerazione per migliorare la qualità urbana dei centri abitati.
Il provvedimento esclude opere spot, limitate e svincolate dal contesto socio-ambientale; premierà invece i Comuni capaci di una progettazione urbanistica a 360 gradi, che dovranno presentare una strategia complessiva di rigenerazione urbana capace di mettere insieme soluzioni edilizie innovative, spazi verdi e per la collettività, cessazione di situazioni di degrado o sfregio ambientale.
Quegli Enti, cioè, che nella pianificazione urbanistica si impegnino a privilegiare gli interventi di riqualificazione e riuso del patrimonio edilizio e infrastrutturale esistente, abbandonando la vecchia logica dell’espansione urbana senza limiti a discapito delle esigenze di riuso, conservazione e salvaguardia del territorio e del verde extraurbano.
“Con la nuova legge urbanistica - sottolinea l’assessore alla Programmazione territoriale, Raffaele Donini - abbiamo chiuso definitivamente l’epoca del consumo di suolo vergine e aperto con coraggio il mercato della rigenerazione e riqualificazione urbana delle nostre città. 30 milioni di euro, a cui si affiancano ulteriori 6,5 milioni del fondo ex Cassa depositi e prestiti, con il meccanismo del cofinanziamento vogliono dare un primo, forte impulso alla nuova politica regionale in materia di cura del territorio”. “Accanto a ciò, la nuova legge contiene importanti sgravi fiscali per chi compie interventi di rigenerazione urbana, come l’abolizione del contributo straordinario, la riduzione di almeno il 20% del contributo di costruzione, oltre a incentivi volumetrici e procedure semplificate”.
Per promuovere questo cambio di prospettiva e di mentalità nelle scelte di programmazione dell’uso del territorio, la Regione mette sul piatto un primo e consistente pacchetto di risorse pubbliche, in grado di fare di anche da volano per accelerare la ripartenza del comparto delle costruzioni, uno dei settori che hanno sofferto di più la crisi dell’ultimo decennio.
Delle risorse complessivamente disponibili, 30 milioni di euro provengono dai Fondi di sviluppo e coesione (Fsc) e saranno destinati alla realizzazione o riqualificazione di opere pubbliche o di pubblica utilità come scuole, biblioteche, edifici pubblici, parchi e spazi pubblici. Una quota non inferiore a 10 milioni di euro delle risorse Fsc è riservata ai Comuni con meno di 50mila abitanti.
Altri 6,5 milioni di euro sono invece risorse ex Cassa depositi e prestiti (Cdp) e saranno finalizzati a politiche di social housing per il recupero o la costruzione di alloggi di proprietà pubblica, e delle relative dotazioni territoriali.
Le risorse saranno erogate a fronte di un impegno diretto delle amministrazioni pubbliche che intendono avanzare progetti sotto forma di un cofinanziamento minimo obbligatorio delle opere in previsione. Una percentuale di compartecipazione finanziaria che varia dal 30 al 50% - sia nel caso di fondi Fsc che di fondi Cdp - a seconda che si tratti di interventi nei Comuni sopra o sotto la soglia dei 50mila abitanti.
In rapporto a quest’ultimo criterio cambia anche l’importo massimo finanziabile di ciascuno intervento: rispettivamente 1,5 e 1 milione di euro per le risorse Fsc e 1 milione e 700mila euro per i finanziamenti Cdp. Secondo le stime il bando attiverà interventi per un valore di 50-60 milioni di euro.
Possono partecipare al bando Comuni singoli, associati o Unioni di comuni che presentano una strategia complessiva di rigenerazione urbana, con l’indicazione dei singoli interventi candidati al finanziamento. Le domande possono essere presentate entro il 17 settembre 2018.
Entro il 31 dicembre 2019, i Comuni che si candidano a realizzare gli interventi utilizzando le risorse Fsc dovranno avere appaltato i lavori, pena la decadenza dall’assegnazione delle risorse e la revoca di quelle erogate.
Punteggi aggiuntivi potranno essere assegnati se il progetto è esito di concorsi di progettazione, se contribuisce alla qualificazione della rete dei trasporti o se all’interno della strategia complessiva sono previsti interventi per promuovere la mobilità sostenibile, ad esempio la realizzazione di ciclovie di interesse regionale.
Chiusa la fase della valutazione dei progetti con l’approvazione della graduatoria e l’assegnazione delle risorse, si apre quella successiva di concertazione tra Comuni selezionati e Regione che porterà alla firma di un vero e proprio “contratto di rigenerazione urbana” da presentare entro il 31 marzo 2019, con il dettaglio degli interventi e delle azioni proposte, il piano economico-finanziario e il relativo cronoprogramma di attuazione.
La Regione organizzerà il prossimo 23 aprile un incontro pubblico per la presentazione del bando e, tra maggio e giugno, si terranno seminari di taglio pratico-operativo per aiutare i Comuni nella predisposizione della documentazione richiesta dal bando.
Tutti gli aggiornamenti su: http://territorio.regione.emilia-romagna.it/riqualificazione-urbana
Il provvedimento esclude opere spot, limitate e svincolate dal contesto socio-ambientale; premierà invece i Comuni capaci di una progettazione urbanistica a 360 gradi, che dovranno presentare una strategia complessiva di rigenerazione urbana capace di mettere insieme soluzioni edilizie innovative, spazi verdi e per la collettività, cessazione di situazioni di degrado o sfregio ambientale.
Quegli Enti, cioè, che nella pianificazione urbanistica si impegnino a privilegiare gli interventi di riqualificazione e riuso del patrimonio edilizio e infrastrutturale esistente, abbandonando la vecchia logica dell’espansione urbana senza limiti a discapito delle esigenze di riuso, conservazione e salvaguardia del territorio e del verde extraurbano.
Emilia Romagna, presidente Bonaccini: ‘si apre una nuova era’
“Si parte davvero, a dimostrazione che la svolta che abbiamo deciso con la nuova legge regionale sull’urbanistica è una realtà, una rivoluzione nei fatti” - ha affermato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini.“Con la nuova legge urbanistica - sottolinea l’assessore alla Programmazione territoriale, Raffaele Donini - abbiamo chiuso definitivamente l’epoca del consumo di suolo vergine e aperto con coraggio il mercato della rigenerazione e riqualificazione urbana delle nostre città. 30 milioni di euro, a cui si affiancano ulteriori 6,5 milioni del fondo ex Cassa depositi e prestiti, con il meccanismo del cofinanziamento vogliono dare un primo, forte impulso alla nuova politica regionale in materia di cura del territorio”. “Accanto a ciò, la nuova legge contiene importanti sgravi fiscali per chi compie interventi di rigenerazione urbana, come l’abolizione del contributo straordinario, la riduzione di almeno il 20% del contributo di costruzione, oltre a incentivi volumetrici e procedure semplificate”.
Rigenerazione urbana, il bando da 36,5 milioni di euro
L’aspetto innovativo del bando consiste nell’anticipare uno degli elementi portanti della futura pianificazione comunale, incentrata sulla rigenerazione come motore di sviluppo del territorio con ricadute ed effetti anche sul tessuto socio-economico, oltre che urbano, e come strumento cardine per migliorare la qualità e la attrattività dei centri abitati.Per promuovere questo cambio di prospettiva e di mentalità nelle scelte di programmazione dell’uso del territorio, la Regione mette sul piatto un primo e consistente pacchetto di risorse pubbliche, in grado di fare di anche da volano per accelerare la ripartenza del comparto delle costruzioni, uno dei settori che hanno sofferto di più la crisi dell’ultimo decennio.
Delle risorse complessivamente disponibili, 30 milioni di euro provengono dai Fondi di sviluppo e coesione (Fsc) e saranno destinati alla realizzazione o riqualificazione di opere pubbliche o di pubblica utilità come scuole, biblioteche, edifici pubblici, parchi e spazi pubblici. Una quota non inferiore a 10 milioni di euro delle risorse Fsc è riservata ai Comuni con meno di 50mila abitanti.
Altri 6,5 milioni di euro sono invece risorse ex Cassa depositi e prestiti (Cdp) e saranno finalizzati a politiche di social housing per il recupero o la costruzione di alloggi di proprietà pubblica, e delle relative dotazioni territoriali.
Le risorse saranno erogate a fronte di un impegno diretto delle amministrazioni pubbliche che intendono avanzare progetti sotto forma di un cofinanziamento minimo obbligatorio delle opere in previsione. Una percentuale di compartecipazione finanziaria che varia dal 30 al 50% - sia nel caso di fondi Fsc che di fondi Cdp - a seconda che si tratti di interventi nei Comuni sopra o sotto la soglia dei 50mila abitanti.
In rapporto a quest’ultimo criterio cambia anche l’importo massimo finanziabile di ciascuno intervento: rispettivamente 1,5 e 1 milione di euro per le risorse Fsc e 1 milione e 700mila euro per i finanziamenti Cdp. Secondo le stime il bando attiverà interventi per un valore di 50-60 milioni di euro.
Possono partecipare al bando Comuni singoli, associati o Unioni di comuni che presentano una strategia complessiva di rigenerazione urbana, con l’indicazione dei singoli interventi candidati al finanziamento. Le domande possono essere presentate entro il 17 settembre 2018.
I criteri di valutazione: cantierabilità e copertura finanziaria
Le candidature saranno valutate sulla base di alcuni criteri: qualità complessiva della strategia di rigenerazione, cantierabilità certa, idonea copertura finanziaria degli interventi e delle azioni previste, in particolare per quanto riguarda la quota obbligatoria di cofinanziamento. E ancora: coerenza e efficacia della strategia sotto i profili ecologico-ambientale, urbanistico-architettonico e, infine, sociale, culturale ed economico.Entro il 31 dicembre 2019, i Comuni che si candidano a realizzare gli interventi utilizzando le risorse Fsc dovranno avere appaltato i lavori, pena la decadenza dall’assegnazione delle risorse e la revoca di quelle erogate.
Punteggi aggiuntivi potranno essere assegnati se il progetto è esito di concorsi di progettazione, se contribuisce alla qualificazione della rete dei trasporti o se all’interno della strategia complessiva sono previsti interventi per promuovere la mobilità sostenibile, ad esempio la realizzazione di ciclovie di interesse regionale.
Chiusa la fase della valutazione dei progetti con l’approvazione della graduatoria e l’assegnazione delle risorse, si apre quella successiva di concertazione tra Comuni selezionati e Regione che porterà alla firma di un vero e proprio “contratto di rigenerazione urbana” da presentare entro il 31 marzo 2019, con il dettaglio degli interventi e delle azioni proposte, il piano economico-finanziario e il relativo cronoprogramma di attuazione.
La Regione organizzerà il prossimo 23 aprile un incontro pubblico per la presentazione del bando e, tra maggio e giugno, si terranno seminari di taglio pratico-operativo per aiutare i Comuni nella predisposizione della documentazione richiesta dal bando.
Tutti gli aggiornamenti su: http://territorio.regione.emilia-romagna.it/riqualificazione-urbana