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Efficienza energetica, accordo UE sul target del 32,5% al 2030

Efficienza energetica, accordo UE sul target del 32,5% al 2030

Commissario Cañete: ‘molte delle risorse finora spese in combustibili fossili saranno investite in edifici, industrie e trasporti più efficienti’

Vedi Aggiornamento del 13/06/2022
Ph: Marie Françoise Plissart
Ph: Marie Françoise Plissart
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 13/06/2022
22/06/2018 - Un accordo politico su nuove regole per migliorare l’efficienza energetica in Europa è stato raggiunto martedì scorso tra i negoziatori della Commissione, del Parlamento europeo e del Consiglio.

 

Il nuovo quadro normativo prevede un obiettivo di efficienza energetica per l’UE per il 2030 del 32,5% con una clausola di revisione al rialzo entro il 2023, e - si legge nel comunicato - mostra l’elevato livello di ambizione dell’UE e il notevole ritmo di cambiamento delle nuove tecnologie e riduzione dei costi attraverso le economie di scala.

 

L’accordo, inoltre:

- estende l’obbligo annuale di risparmio energetico oltre il 2020, che attirerà gli investimenti privati e sosterrà l’emersione di nuovi attori del mercato;

- consente risparmi energetici reali nel periodo 2021-2030 e oltre, provenienti da nuove ristrutturazioni in ottica di efficienza energetica o da altre misure intraprese nel prossimo decennio;

- rafforza le norme sulla misurazione individuale e sulla fatturazione dell’energia termica offrendo ai consumatori - soprattutto quelli in condomini con sistemi di riscaldamento collettivo - diritti più chiari per ricevere informazioni più frequenti e più utili sul loro consumo energetico, consentendo loro di comprendere e controllare meglio le loro bollette del riscaldamento;

- richiede agli Stati membri di disporre di norme nazionali trasparenti e pubblicamente disponibili sulla ripartizione del costo del riscaldamento, del raffreddamento e del consumo di acqua calda negli edifici multi-appartamento e multiuso con sistemi collettivi per tali servizi;

- affronta gli attuali ostacoli di mercato, comportamentali e normativi, al fine di aumentare la sicurezza dell’approvvigionamento, la competitività delle industrie dell’UE, ridurre le bollette energetiche dei consumatori e i costi sanitari per la società, affrontando in tal modo anche la povertà energetica e sfruttando gli impatti positivi sulla crescita economica e sull’occupazione.

 

“L’Europa è di gran lunga il più grande importatore di combustibili fossili al mondo - ha dichiarato il commissario per l’energia e il clima Miguel Arias Cañete. L’accordo di oggi rappresenta una grande spinta per l’indipendenza energetica dell’Europa. Molte delle risorse finora spese in combustibili fossili saranno investite in edifici, industrie e trasporti più efficienti: il nuovo obiettivo del 32,5% aumenterà la competitività industriale, creerà posti di lavoro, ridurrà le bollette energetiche, contribuirà a combattere la povertà energetica e migliorerà la qualità dell’aria”.

 

Efficienza energetica, i prossimi passi

A seguito dell’accordo politico, il testo della direttiva dovrà essere formalmente approvato dal Parlamento europeo e dal Consiglio. Una volta avallata da entrambi i colegislatori nei prossimi mesi, la direttiva aggiornata sull’efficienza energetica sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione e entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione. Gli Stati membri dovranno recepire i nuovi elementi della direttiva nella legislazione nazionale 18 mesi dopo la sua entrata in vigore.

 

Efficienza energetica, il contesto politico e normativo

L’accordo del 19 giugno riguarda una delle 8 proposte legislative del pacchetto ‘Energia pulita per tutti gli europei’, presentato dalla Commissione europea il 30 novembre 2016, e concordato dai colegislatori, e si aggiunge all’accordo sulla nuova direttiva sulle energie rinnovabili e a quello relativo alla nuova direttiva sul rendimento energetico nell’edilizia.
 

La revisione della direttiva sull’efficienza energetica è parte integrante dell’attuazione delle priorità della Commissione Juncker per costruire “un’Unione dell’energia resiliente e una politica lungimirante in materia di cambiamenti climatici”. La Commissione spinge l’UE a guidare la transizione verso l’energia pulita. Per questo motivo l’UE si è impegnata a ridurre le emissioni di CO2 di almeno il 40% entro il 2030, modernizzando l’economia dell’UE e offrendo posti di lavoro e crescita per tutti i cittadini europei. La Commissione persegue tre obiettivi principali: porre l’efficienza energetica al primo posto, raggiungere una leadership globale nelle energie rinnovabili e fornire un accordo equo per i consumatori.

 

Usando l’energia in modo più efficiente, gli europei possono ridurre le loro bollette energetiche, vivere in abitazioni più confortevoli e sane, ridurre la dipendenza da fornitori esterni di petrolio e gas, migliorare la qualità dell’aria locale e proteggere l’ambiente. L’efficienza energetica deve essere aumentata in tutte le fasi della catena energetica, dalla generazione al consumo finale. 

 

Allo stesso tempo, i benefici dell’efficienza energetica devono superare i costi, ad esempio quelli che derivano dai lavori di ristrutturazione. Le misure dell’UE si concentrano quindi su settori in cui il potenziale di risparmio è maggiore, come gli edifici. 
 

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