
Capannoni industriali dismessi, la Lega propone un bonus fiscale per demolirli
AMBIENTE
Capannoni industriali dismessi, la Lega propone un bonus fiscale per demolirli
Alla Camera la proposta di un Fondo da 410 milioni di euro per la rigenerazione del suolo edificato
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del 28/09/2018

02/07/2018 - Un ‘Fondo per la rigenerazione del suolo edificato’ con una dotazione di 410 milioni di euro dal 2019 al 2027, per incentivare la demolizione dei capannoni industriali dismessi. Lo propone il disegno di legge 256 ‘Incentivi fiscali per la rigenerazione del suolo edificato’ presentato alla Camera dal deputato Guido Guidesi (Lega) e altri, e assegnato alla Commissione Finanze.
“Sempre più spesso - si legge nella relazione - lo scenario delle nostre campagne è disturbato da edifici industriali abbandonati, capannoni realizzati e mai occupati, molte volte costruiti per investimento e poi non utilizzati”. “Gli oneri della demolizione e del trasporto in discarica dei rifiuti - spiega il promotore - impediscono la riconversione agricola del terreno e obbligano i proprietari a mantenere strutture industriali inutilizzate che non solo frenano l’attività agricola ma rendono anche disarmonico il paesaggio”.
Il disegno di legge propone incentivi fiscali per abbattere le strutture che non sono utilizzate da più di dieci anni e ripristinare la destinazione agricola del terreno al di fuori dei centri abitati. La detrazione dall’imposta lorda sul reddito delle persone fisiche o delle società ammonterebbe al 50% delle spese sostenute dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2021 e si calcolerebbe su un massimo di 40.000 euro di spesa per unità immobiliare, da ripartire in cinque anni.
Il ddl prevede che i beneficiari possano optare, in alternativa alla detrazione, per la cessione del credito alle imprese che hanno effettuato gli interventi oppure ad altri soggetti privati, con la facoltà della successiva cessione del credito, esclusi gli istituti di credito e gli intermediari finanziari.
Tra le spese agevolate, il ddl include quelle per sgombero, trasporto e smaltimento in discarica del materiale risultato della demolizione. Gli incentivi fiscali - aggiunge il ddl - sono cumulabili con eventuali contributi a fondo perduto o in conto interessi disposti dalle norme nazionali, regionali ed europee per i coltivatori diretti o per gli imprenditori agricoli professionali.
Le risorse sarebbero reperite dal ‘Fondo per fare fronte a esigenze indifferibili’ di cui all’articolo 1, comma 200, della Legge di Stabilità 2015 (Legge 190 del 23 dicembre 2014).
“Sempre più spesso - si legge nella relazione - lo scenario delle nostre campagne è disturbato da edifici industriali abbandonati, capannoni realizzati e mai occupati, molte volte costruiti per investimento e poi non utilizzati”. “Gli oneri della demolizione e del trasporto in discarica dei rifiuti - spiega il promotore - impediscono la riconversione agricola del terreno e obbligano i proprietari a mantenere strutture industriali inutilizzate che non solo frenano l’attività agricola ma rendono anche disarmonico il paesaggio”.
Il disegno di legge propone incentivi fiscali per abbattere le strutture che non sono utilizzate da più di dieci anni e ripristinare la destinazione agricola del terreno al di fuori dei centri abitati. La detrazione dall’imposta lorda sul reddito delle persone fisiche o delle società ammonterebbe al 50% delle spese sostenute dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2021 e si calcolerebbe su un massimo di 40.000 euro di spesa per unità immobiliare, da ripartire in cinque anni.
Il ddl prevede che i beneficiari possano optare, in alternativa alla detrazione, per la cessione del credito alle imprese che hanno effettuato gli interventi oppure ad altri soggetti privati, con la facoltà della successiva cessione del credito, esclusi gli istituti di credito e gli intermediari finanziari.
Tra le spese agevolate, il ddl include quelle per sgombero, trasporto e smaltimento in discarica del materiale risultato della demolizione. Gli incentivi fiscali - aggiunge il ddl - sono cumulabili con eventuali contributi a fondo perduto o in conto interessi disposti dalle norme nazionali, regionali ed europee per i coltivatori diretti o per gli imprenditori agricoli professionali.
Le risorse sarebbero reperite dal ‘Fondo per fare fronte a esigenze indifferibili’ di cui all’articolo 1, comma 200, della Legge di Stabilità 2015 (Legge 190 del 23 dicembre 2014).