
Piemonte, via libera alla legge per la riqualificazione e il riuso degli edifici
RISTRUTTURAZIONE
Piemonte, via libera alla legge per la riqualificazione e il riuso degli edifici
Obiettivi: limitare il consumo di suolo, migliorare il tessuto urbano, superare il Piano Casa
Vedi Aggiornamento
del 02/09/2021

28/09/2018 - Riqualificare gli edifici esistenti e limitare il consumo di suolo. È questo l’obiettivo della legge ‘Misure per il riuso, la riqualificazione dell'edificato e la rigenerazione urbana’ approvata il 25 settembre scorso dal Consiglio regionale del Piemonte.
Il provvedimento favorisce la ristrutturazione degli immobili compromessi o in stato di abbandono mediante interventi che mirano alla sostenibilità ambientale e al miglioramento del tessuto urbano sotto il profilo sociale ed economico, e cancella gli oneri di urbanizzazione per gli interventi che non incrementano il carico urbanistico.
Le nuove norme si applicheranno quindi, in caso di edifici obsoleti, di scarsa qualità architettonica, non sicuri dal punto di vista sismico o non sostenibili sotto il profilo energetico: via libera quindi al recupero di rustici e sottotetti, ma anche alla demolizione di edifici agricoli abbandonati, la cui cubatura sarà spendibile in altre aree urbanizzate.
Sono introdotte premialità legate alla riduzione delle superfici impermeabilizzate, alla demolizione selettiva dei manufatti edilizi e all’utilizzo di manufatti o materiali da costruzione derivati da materie prime secondarie provenienti dal riciclo, il riconoscimento all’imprenditore del maggior costo derivante da interventi edilizi che comportano azioni di bonifica, attribuendo un ulteriore premio di cubatura.
Infine, la nuova legge supera il sistema degli interventi in deroga previsti dal Piano Casa (LR 20/2009 che, ricordiamo, è in scadenza al 31 dicembre 2018).
Questa legge - ha spiegato Alberto Valmaggia, assessore regionale all’Urbanistica e all’Ambiente - è “una risposta innovativa per favorire il riutilizzo dell’edificato esistente riducendo il consumo di suolo. Rispetto alla normativa precedente, il Piemonte si è dotato di una disciplina senza il carattere della deroga allo strumento urbanistico e senza limitazioni temporali, con l’obiettivo di rinnovare parti di territorio urbanizzato, costituito da un patrimonio degradato e obsoleto, di scarsa qualità architettonica e privo dei criteri funzionali, di sostenibilità energetica e di sicurezza sismica. Le operazioni si estenderanno a tutte le tipologie costruttive, passando da un sistema che analizzava la sola istanza del privato a una programmazione di portata comunale degli interventi, organica e pianificata”.
“Abbiamo quindi - ha evidenziato Valmaggia - un sostanziale cambiamento di prospettiva: si passa da un principio di deroga riservato ai singoli interventi dei privati all’elaborazione di strumenti comunali sistematici che hanno impatto sull’intero tessuto urbano. L’obiettivo è coniugare le esigenze di ripresa del settore delle costruzioni alle più cogenti necessità di attenzione all’ambiente, alla sicurezza degli edifici, alla riqualificazione del territorio e al decoro urbano, di cui necessitano soprattutto le periferie”.
L’assessore ha, inoltre, sottolineato aspetti come l’introduzione del principio della ‘decostruzione’ di edifici localizzati in area agricola, con la finalità di riqualificare le aree extraurbane dal punto di vista ambientale e paesaggistico, ridurre la dispersione dell’edificato e favorire la rilocalizzazione nel tessuto edilizio urbano di parte delle superfici demolite.
Il provvedimento favorisce la ristrutturazione degli immobili compromessi o in stato di abbandono mediante interventi che mirano alla sostenibilità ambientale e al miglioramento del tessuto urbano sotto il profilo sociale ed economico, e cancella gli oneri di urbanizzazione per gli interventi che non incrementano il carico urbanistico.
Le nuove norme si applicheranno quindi, in caso di edifici obsoleti, di scarsa qualità architettonica, non sicuri dal punto di vista sismico o non sostenibili sotto il profilo energetico: via libera quindi al recupero di rustici e sottotetti, ma anche alla demolizione di edifici agricoli abbandonati, la cui cubatura sarà spendibile in altre aree urbanizzate.
Sono introdotte premialità legate alla riduzione delle superfici impermeabilizzate, alla demolizione selettiva dei manufatti edilizi e all’utilizzo di manufatti o materiali da costruzione derivati da materie prime secondarie provenienti dal riciclo, il riconoscimento all’imprenditore del maggior costo derivante da interventi edilizi che comportano azioni di bonifica, attribuendo un ulteriore premio di cubatura.
Infine, la nuova legge supera il sistema degli interventi in deroga previsti dal Piano Casa (LR 20/2009 che, ricordiamo, è in scadenza al 31 dicembre 2018).
Questa legge - ha spiegato Alberto Valmaggia, assessore regionale all’Urbanistica e all’Ambiente - è “una risposta innovativa per favorire il riutilizzo dell’edificato esistente riducendo il consumo di suolo. Rispetto alla normativa precedente, il Piemonte si è dotato di una disciplina senza il carattere della deroga allo strumento urbanistico e senza limitazioni temporali, con l’obiettivo di rinnovare parti di territorio urbanizzato, costituito da un patrimonio degradato e obsoleto, di scarsa qualità architettonica e privo dei criteri funzionali, di sostenibilità energetica e di sicurezza sismica. Le operazioni si estenderanno a tutte le tipologie costruttive, passando da un sistema che analizzava la sola istanza del privato a una programmazione di portata comunale degli interventi, organica e pianificata”.
“Abbiamo quindi - ha evidenziato Valmaggia - un sostanziale cambiamento di prospettiva: si passa da un principio di deroga riservato ai singoli interventi dei privati all’elaborazione di strumenti comunali sistematici che hanno impatto sull’intero tessuto urbano. L’obiettivo è coniugare le esigenze di ripresa del settore delle costruzioni alle più cogenti necessità di attenzione all’ambiente, alla sicurezza degli edifici, alla riqualificazione del territorio e al decoro urbano, di cui necessitano soprattutto le periferie”.
L’assessore ha, inoltre, sottolineato aspetti come l’introduzione del principio della ‘decostruzione’ di edifici localizzati in area agricola, con la finalità di riqualificare le aree extraurbane dal punto di vista ambientale e paesaggistico, ridurre la dispersione dell’edificato e favorire la rilocalizzazione nel tessuto edilizio urbano di parte delle superfici demolite.