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Ponte Morandi, Toninelli: ‘Non lo ricostruirà Autostrade ma lo Stato’

Ponte Morandi, Toninelli: ‘Non lo ricostruirà Autostrade ma lo Stato’

Il Ministro ha annunciato anche l’istituzione di una banca dati centrale sullo stato della manutenzione delle infrastrutture

Vedi Aggiornamento del 18/10/2018
Ponte Morandi, Toninelli: ‘Non lo ricostruirà Autostrade ma lo Stato’
di Alessandra Marra
Vedi Aggiornamento del 18/10/2018
05/09/2018 - La ricostruzione del Ponte Morandi non sarà ‘lasciata’ ad Autostrade per l'Italia (che metterà solo i soldi) ma sarà affidata a un soggetto a partecipazione pubblica dotato di adeguate capacità tecniche.
 
A ribadirlo il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli ieri alla Camera per le comunicazioni sul crollo del Ponte che ha anche annunciato la predisposizione di un decreto legge per Genova e per le infrastrutture. 
 

Ricostruzione ponte Morandi allo Stato

Secondo quanto dichiarato da Toninelli, per la ricostruzione “dovrà esserci il sigillo dello Stato mantenendo in capo al concessionario l'ovvio onere dei costi".
 
“L'integrale finanziamento dell'opera da parte della Società concessionaria” ha continuato Toninelli “rappresenta solo una minima parte del risarcimento dovuto e non ha nulla a che vedere con la procedura di decadenza dalla concessione”.
 
"D'ora in avanti tutti i concessionari, pubblici o privati che siano - avverte Toninelli - saranno vincolati a reinvestire gran parte degli utili nell'ammodernamento delle infrastrutture che hanno ricevuto in concessione e dovranno comprendere che l'infrastruttura non è una rendita finanziaria, ma un bene pubblico del Paese".
 

Concessioni autostradali: la questione delle 'pressioni’

Durante il suo intervento sulle concessioni autostradali, il Ministro ha dichiarato: “Nonostante le pressioni, interne ed esterne, che abbiamo subìto, abbiamo messo a disposizione della collettività atti che tanti cittadini nel corso degli anni hanno richiesto all'Amministrazione, vedendosi sempre sbattere portoni in faccia”.
 
Queste dichiarazioni, peraltro già fatte nell’audizione del 26 agosto scorso, hanno causato le polemiche delle opposizioni; in particolare Maurizio Lupi (Noi con l’Italia), Ministro delle Infrastrutture dal 2013 al 2015 ha dichiarato: “Se ha subito pressioni il Ministro faccia i nomi, perché sarebbe un reato”. A tali accuse si sono aggiunti anche altri esponenti dell’opposizione, dal PD a Forza Italia, evidenziando che “il Ministro come pubblico ufficiale ha l’obbligo di denunciare il reato alla magistratura”.
 

Infrastrutture a rischio: presto una banca data nazionale

Per quanto riguarda il sistema infrastrutturale nel suo complesso, Toninelli ha dichiarato: "già nelle prossime settimane istituiremo una banca dati, a livello centrale, che possa acquisire tutte le informazioni riguardanti lo stato e la manutenzione di tutte le nostre infrastrutture. Questo intervento è indispensabile per passare dalla logica dell'emergenza alla logica della prevenzione. Questa banca dati ci consentirà di intervenire ciascuno per la propria competenza per mettere in sicurezza il patrimonio infrastrutturale pubblico".
 
Inoltre, aggiunge il ministro, "faremo in modo che vengano attuate ulteriori e più aggiornate verifiche tecniche sulle infrastrutture che fanno capo ai concessionari. Oltre a questo, il decreto che stiamo preparando disporrà l'applicazione di tecnologie avanzate di monitoraggio costante delle opere".

Il decreto, inoltre, cercherà di tutelare le persone e le imprese danneggiate prevedendo la sospensione dei mutui per immobili che non possono più essere abitati e aiuti alle imprese ricadenti nell'area del crollo del ponte come agevolazioni fiscali o incentivi alla temporanea delocalizzazione. 
 
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