
Ddl Semplificazione, lavoro sprecato in Commissione
NORMATIVA
Ddl Semplificazione, lavoro sprecato in Commissione
La presidenza del Senato elimina tutti gli emendamenti approvati ma ‘fuori tema’ rispetto al DL, tra cui: equo compenso, costruzioni in zona sismica, antincendio nelle scuole, auto ibride nelle ZTL
Vedi Aggiornamento
del 06/02/2019

29/01/2019 - Nella seduta di ieri, la Presidenza del Senato ha valutato i quasi 90 emendamenti al ddl Semplificazione approvati dalle Commissioni e ne ha ammessi alla votazione dell’Aula di oggi soltanto 23, dichiarando improponibili tutti gli altri.
L'input alla selezione è arrivato dal Quirinale che ha chiesto al Senato di mantenere soltanto gli emendamenti dal contenuto coerente con il DL Semplificazione, che contiene disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione, ed evitare di trasformare la legge di conversione in una legge omnibus nella quale far confluire tutte le misure rimaste fuori dalla Legge di Bilancio.
Tra gli emendamenti ritenuti inammissibili c’è quello sull’equo compenso: meglio così, dal momento che il testo, proposto dal M5S e approvato in Commissione era scritto in maniera errata e sarebbe stato corretto in Aula. Per come era formulato, arrivava paradossalmente a vietare alle PA di applicare il DM Parametri.
Sul tema dell’equo compenso, i senatori M5S erano già intervenuti nei giorni scorsi con un emendamento che vietava alle PA di conferire incarichi professionali con remunerazioni non proporzionate alla quantità e alla qualità del lavoro. L’emendamento era stato poi ritirato.
Stop alle modifiche in materia di costruzioni in zona sismica: l’emendamento interveniva sul Testo Unico dell’Edilizia classificando gli interventi in base al potenziale impatto sulla pubblica incolumità, consentendo di avviare senza autorizzazione preventiva gli interventi meno rischiosi ed eliminando il deposito della triplice copia nel momento della presentazione della denuncia da parte del costruttore.
Bocciata la proroga per l’adeguamento alla normativa antincendio di scuole e asili nido che faceva slittare al 31 dicembre 2019 la messa a norma degli asili nido e a dicembre 2021 quella delle scuole.
Niente da fare anche per lo slittamento al 31 dicembre 2019 del termine a disposizione dei concessionari per adeguarsi ai limiti ’80-20’ previsti dal Codice Appalti.
Resta in pista l’emendamento relativo al Fondo di garanzia per PMI e professionisti in difficoltà che nell’ambito del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, già esistente, prevede uno stanziamento di 50 milioni di euro iniziali per il sostegno alle PMI e ai professionisti in difficoltà nella restituzione di finanziamenti contratti con banche e intermediari finanziari. Rispetto al DL, l’emendamento approvato dalle Commissioni ammette all’agevolazione tutte le PMI e i professionisti, non solo quelli che vantano crediti nei confronti della Pubblica Amministrazione.
Passa l’esame anche l’emendamento che prevede di considerare gravemente inique le clausole ai contratti con le Pubbliche Amministrazioni che prevedono termini di pagamento superiori a 60 giorni.
“Rimane ferma intenzione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) modificare la norma della Legge di Bilancio 2019 sull’accesso alle Zone a traffico limitato delle città, per far sì che il transito sia riferito alle sole vetture elettriche e non anche a quelle ibride”.
Lo afferma il Ministero in una nota, aggiungendo che i suoi tecnici “hanno già approntato la modifica normativa necessaria che, per motivi puramente tecnici, non è potuta entrare nel decreto Semplificazioni. Il ritocco sarà comunque inserito nel primo provvedimento utile”.
Il MIT “ribadisce con forza, ad ogni modo, che la misura non consente in ogni caso l’accesso di mezzi di locomozione a due o quattro ruote nelle aree pedonali dove, come stabilito dall’articolo 3 del Codice della Strada, è interdetto l’accesso a qualsiasi mezzo a motore che non sia di soccorso o per il trasporto di persone disabili”.
La legge dovrebbe essere approvata oggi dal Senato.
L'input alla selezione è arrivato dal Quirinale che ha chiesto al Senato di mantenere soltanto gli emendamenti dal contenuto coerente con il DL Semplificazione, che contiene disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione, ed evitare di trasformare la legge di conversione in una legge omnibus nella quale far confluire tutte le misure rimaste fuori dalla Legge di Bilancio.
Decreto Semplificazioni, gli emendamenti bocciati
La maggior parte delle misure discusse e votate nei giorni scorsi dalle Commissioni Lavori Pubblici e Affari Costituzionali sono state dunque bocciate.Tra gli emendamenti ritenuti inammissibili c’è quello sull’equo compenso: meglio così, dal momento che il testo, proposto dal M5S e approvato in Commissione era scritto in maniera errata e sarebbe stato corretto in Aula. Per come era formulato, arrivava paradossalmente a vietare alle PA di applicare il DM Parametri.
Sul tema dell’equo compenso, i senatori M5S erano già intervenuti nei giorni scorsi con un emendamento che vietava alle PA di conferire incarichi professionali con remunerazioni non proporzionate alla quantità e alla qualità del lavoro. L’emendamento era stato poi ritirato.
Stop alle modifiche in materia di costruzioni in zona sismica: l’emendamento interveniva sul Testo Unico dell’Edilizia classificando gli interventi in base al potenziale impatto sulla pubblica incolumità, consentendo di avviare senza autorizzazione preventiva gli interventi meno rischiosi ed eliminando il deposito della triplice copia nel momento della presentazione della denuncia da parte del costruttore.
Bocciata la proroga per l’adeguamento alla normativa antincendio di scuole e asili nido che faceva slittare al 31 dicembre 2019 la messa a norma degli asili nido e a dicembre 2021 quella delle scuole.
Niente da fare anche per lo slittamento al 31 dicembre 2019 del termine a disposizione dei concessionari per adeguarsi ai limiti ’80-20’ previsti dal Codice Appalti.
Decreto Semplificazioni, gli emendamenti promossi
È stato giudicato invece ammissibile l’allungamento dei termini per i datori di lavoro non in regola con il Durc: l’emendamento concede 24 mesi (dai 3 oggi vigenti) per mettersi in regola con i versamenti contributivi senza rischiare reclusione o multa.Resta in pista l’emendamento relativo al Fondo di garanzia per PMI e professionisti in difficoltà che nell’ambito del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, già esistente, prevede uno stanziamento di 50 milioni di euro iniziali per il sostegno alle PMI e ai professionisti in difficoltà nella restituzione di finanziamenti contratti con banche e intermediari finanziari. Rispetto al DL, l’emendamento approvato dalle Commissioni ammette all’agevolazione tutte le PMI e i professionisti, non solo quelli che vantano crediti nei confronti della Pubblica Amministrazione.
Passa l’esame anche l’emendamento che prevede di considerare gravemente inique le clausole ai contratti con le Pubbliche Amministrazioni che prevedono termini di pagamento superiori a 60 giorni.
MIT: ‘le auto ibride non entreranno nelle ZTL’
Poi c’è il caso di un emendamento escluso dal ddl Semplificazione prima ancora di esservi incluso: quello che corregge la norma della Legge di Bilancio 2019 che consente alle auto ibride di accedere alle ZTL.“Rimane ferma intenzione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) modificare la norma della Legge di Bilancio 2019 sull’accesso alle Zone a traffico limitato delle città, per far sì che il transito sia riferito alle sole vetture elettriche e non anche a quelle ibride”.
Lo afferma il Ministero in una nota, aggiungendo che i suoi tecnici “hanno già approntato la modifica normativa necessaria che, per motivi puramente tecnici, non è potuta entrare nel decreto Semplificazioni. Il ritocco sarà comunque inserito nel primo provvedimento utile”.
Il MIT “ribadisce con forza, ad ogni modo, che la misura non consente in ogni caso l’accesso di mezzi di locomozione a due o quattro ruote nelle aree pedonali dove, come stabilito dall’articolo 3 del Codice della Strada, è interdetto l’accesso a qualsiasi mezzo a motore che non sia di soccorso o per il trasporto di persone disabili”.
La legge dovrebbe essere approvata oggi dal Senato.