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Circolare NTC 2018 pubblicata in Gazzetta Ufficiale

Circolare NTC 2018 pubblicata in Gazzetta Ufficiale

In vigore le linee guida alle Norme Tecniche per le Costruzioni. Scarica il testo definitivo

Vedi Aggiornamento del 24/08/2022
Foto: Claudio Ventrella © 123rf.com
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di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 24/08/2022
12/02/2019 - Dopo un’attesa durata diversi mesi, è stata finalmente pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Circolare applicativa delle Norme Tecniche per le Costruzioni - NTC 2018.
 
Obiettivo della circolare, si legge nei capitoli introduttivi, è “offrire al progettista una linea guida e rendere univoca l’interpretazione per agevolare l’uso delle Norme”.
 

NTC 2018, gli obiettivi della circolare

La circolare spiega che il percorso progettuale può essere sintetizzato nelle fasi della concezione, della verifica, della esecuzione e del controllo. Dato che la concezione attiene alla creatività del progettista, la normativa si occupa della verifica, della esecuzione e del controllo.
 
Per ogni costruzione civile, si legge nella circolare, le valutazioni del livello di sicurezza richiedono una quantificazione conseguita attraverso il filtro del modello di calcolo individuato e del metodo di analisi prescelto. Il modello di calcolo è lasciato alla discrezionalità del progettista, con alcune prescrizioni minime ineludibili. Sono inoltre consentiti diversi metodi di analisi, che devono però essere armonizzati con le scelte fatte in sede di modellazione.
 
Un aspetto centrale della modellazione, con evidenti riflessi sulla scelta del metodo di analisi, è la ricerca di una risposta duttile della costruzione e del terreno di fondazione. Questo presuppone una crescente attenzione agli stati limite di esercizio.
 

Circolare Applicativa, 12 capitoli per orientare i progettisti

Oltre al primo capitolo, che spiega l’approccio e il percorso compiuto per l’approvazione della Circolare, il capitolo 2 individua i principi fondamentali per la valutazione della sicurezza e definisce gli Stati Limite Ultimi (SLU) e gli Stati Limite di Esercizio (SLE), introduce i concetti di vita nominale di progetto e classi d’uso, classifica le possibili azioni agenti sulle costruzioni ed indica le verifiche da eseguire.
 
Il Capitolo 3 codifica i modelli per la descrizione delle azioni agenti sulle strutture (pesi e carichi permanenti, sovraccarichi variabili, azione sismica, azioni del vento, azioni della neve, azioni della temperatura, azioni eccezionali).
 
Il Capitolo 4 tratta le diverse tipologie di costruzioni civili ed industriali in funzione del materiale utilizzato (calcestruzzo, acciaio, legno, muratura, altri materiali).
 
Il Capitolo 5 disciplina i criteri generali e le indicazioni tecniche per la progettazione e l’esecuzione dei ponti stradali e ferroviari. Per i ponti stradali sono definite le diverse possibili azioni agenti, con i diversi schemi di carico per quanto attiene le azioni variabili da traffico. Per i ponti ferroviari particolare attenzione e posta sui carichi ed i relativi effetti dinamici.
 
Il Capitolo 6 tratta il problema della progettazione geotecnica distinguendo il progetto e la realizzazione di opere di fondazione, opere di sostegno, opere in sotterraneo, opere e manufatti di materiali sciolti naturali, fronti di scavo, miglioramento e rinforzo dei terreni e degli ammassi rocciosi, consolidamento dei terreni interessanti opere esistenti, valutazione della sicurezza dei pendii e la fattibilità di opere che hanno riflessi su grandi aree.
 
Nell’articolazione del progetto vengono introdotte, distintamente, la modellazione geologica e la modellazione geotecnica del sito e, dopo le indicazioni per le verifiche degli stati limite, si fa un cenno al metodo osservazionale ed al monitoraggio del complesso opera-terreno.
 
Il Capitolo 7 tratta la progettazione in presenza di azioni sismiche ed introduce i criteri generali di progettazione e modellazione delle strutture, anche in relazione all’impiego dei programmi automatici di calcolo. Sono, poi, fornite le disposizioni per il calcolo e le verifiche delle diverse tipologie di strutture (cemento armato, acciaio, miste acciaio-calcestruzzo, legno, muratura, ponti, opere e sistemi geotecnici).
 
Il Capitolo 8 affronta il delicato problema delle costruzioni esistenti; dopo i criteri generali sulle diverse tipologie di edifici e le variabili che consentono di definirne lo stato di conservazione, introduce la distinzione fondamentale dei tre diversi tipi di intervento che possono essere effettuati su una costruzione esistente: riparazioni o interventi locali, che interessino elementi isolati e che comunque comportino un miglioramento delle condizioni di sicurezza preesistenti, interventi di miglioramento, atti ad aumentare la sicurezza strutturale esistente pur senza necessariamente raggiungere i livelli richiesti dalle NTC e interventi di adeguamento, atti a conseguire i livelli di sicurezza previsti dalle NTC.
 
Un ulteriore paragrafo riporta le disposizioni per la progettazione degli interventi in presenza di azioni sismiche nelle diverse tipologie di edifici.
 
Il Capitolo 9 riporta le prescrizioni generali relative al collaudo statico delle opere e le responsabilità del collaudatore. Sono fornite indicazioni sulle prove di carico, con particolare attenzione alle strutture prefabbricate e ai ponti.
 
Il Capitolo 10 tratta le regole generali per la redazione dei progetti strutturali e delle relazioni di calcolo, ovvero della completezza della documentazione che caratterizza un buon progetto esecutivo. Un paragrafo indica al progettista i controlli da effettuare sull’affidabilità dei codici di calcolo eventualmente utilizzati e sull’attendibilità dei risultati ottenuti.
 
Il Capitolo 11 fornisce le regole di qualificazione, certificazione ed accettazione di materiali e prodotti per uso strutturale.
 
Il Capitolo 12 segnala infine, a titolo indicativo, alcuni dei più diffusi documenti tecnici che possono essere utilizzati, in mancanza di specifiche indicazioni, a integrazione delle NTC e per quanto con esse non in contrasto.
 
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