12/12/2019 - I cedimenti differenziali dei terreni di fondazione possono causare notevoli danni, soprattutto su edifici che sono stati costruiti su terreni non compatti; per questo è necessario intervenire sulle fondazioni con adeguate soluzioni tecniche volte al consolidamento dei terreni.
Terreni di fondazione: le problematiche
I cedimenti differenziali nei terreni di fondazione sono causati da diversi fattori come:
- l’essiccamento degli strati superficiali del terreno o la differenza di struttura dei terreni su cui poggia la casa;
- forti pendenze o sovraccarichi vicino a una fondazione;
- eccesso di acqua, anche dovuto a rottura di tubature;
- scavi nei pressi dell’edificio;
- piani interrati parziali, non completamente finiti.
- vibrazioni del sottosuolo.
Il
deterioramento delle caratteristiche geotecniche del terreno va ad alterare la natura chimica e muta la circolazione idrica nel sottosuolo, dando origine a spazi vuoti per asportazione delle frazioni più fini del terreno stesso (frazione argillosa). Tutti questi fenomeni sono causa, in terreni franosi, di abbassamenti del suolo e, di conseguenza, dell'intera struttura, spesso soggetta a crepe nei muri.
Inoltre, il moto sismico nel suolo è influenzato dalle caratteristiche geologiche e topografiche del sito, ne consegue che
terreni eterogenei e deformabili con differenti rigidezze possono amplificare il moto sismico.
Di conseguenza, accanto alle soluzioni antisismiche che intervengono sulle strutture, bisognerebbe contribuire al
miglioramento sismico del fabbricato partendo dal consolidamento dei terreni a vantaggio delle successive opere strutturali.
Consolidamento dei terreni: le soluzioni tecniche
Gli interventi di consolidamento dei terreni devono essere eseguiti dopo accurati
sopralluoghi svolti da geologi e tecnici qualificati che individueranno la procedura migliore in base alle condizioni geologiche e alle altre variabili.
Tra i procedimenti tecnologici per il consolidamento dei terreni ci sono quelli che comportano il miglioramento
meccanico del suolo (attraverso rulli, piastre vibranti per gli strati, vibro flottazione ecc), il suo
miglioramento idraulico ( attraverso drenaggi, elettro-osmosi, ecc) o metodi che creano
modifiche fisiche e chimiche nel terreno (miscelatura di additivi, iniezioni di resine, jet grouting ecc).
Le resine sono un efficace strumento di
consolidamento non invasivo utile per progettare e perseguire particolari effetti chimico fisici nel terreno di fondazione proprio grazie alle reazioni chimiche che produce. Generalmente le
resine espandenti più utilizzate per il consolidamento dei terreno sono quelle poliuretaniche, in particolare quelle a celle chiuse, che garantiscono la maggior resistenza meccanica e chimica una volta posati sotto alla fondazione di un edificio.
L’intervento consiste in
un’iniezione nel terreno che, provocando una reazione chimica, ha l’effetto di riempire i vuoti presenti nel terreno, compattarlo e ridurre l’acqua interstiziale.
Per il consolidamento dei terreni con iniezione di resine espandenti si può optare per
URETEK DEEP INJECTIONS di URETEK ITALIA, una tecnologia in cui la resina espandente è immediata e costantemente monitorata durante l’intervento con una avanzata tecnologia laser. Inoltre, non è invasiva e non necessita di scavi.
Un altro esempio è
SEE&SHOOT di GEOSEC®, appositamente sviluppato per contrastare efficacemente i cedimenti differenziali delle fondazioni, in modo non invasivo, rapido e preciso grazie a sistemi geofisici integrati di controllo del terreno.
Ci sono anche le
RESINE di Systab che risultano essere idonee per il consolidamento delle fondazioni e recupero di edifici lesionati da cedimenti differenziali, il miglioramento della capacità portante dei terreni in vista di sopraelevazioni, il consolidamento di pavimentazioni avvallate, il riempimento di cavità e il miglioramento sismico.
Tra i leganti per iniezioni di consolidamento c’è
DRACOSOIL di DRACO, una soluzione in fase acquosa di acido polisilicico da utilizzare in abbinamento a reagente silicatico come legante per iniezioni monofasiche di consolidamento.
Tra le resine ad iniezione per il consolidamento sotto pressione c’è
RASCOflex® di Rascor, in grado di penetrare e di saturare pori, cavillature e capillarità dove a processo di presa avvenuto si polimerizzano in un prodotto neutro ed elastico.
Per la realizzazione di strutture di fondazione resistenti si può optare per
ESPANBETON di Betonrossi, un calcestruzzo a ritiro compensato confezionato con additivi riduttori di acqua ad alta efficacia e agenti espansivi che consentono di imprimere nella sezione dell’elemento in conglomerato cementizio uno sforzo di compressione (benefico) capace di fronteggiare la coazione di trazione derivante dal naturale ritiro igrometrico del calcestruzzo prevenendo, conseguentemente, la formazione dei quadri fessurativi nelle strutture.
Nel consolidare i terreni di fondazione è fondamentale una distribuzione uniforme ed omogenea del materiale nel volume di terreno; un esempio del genere è offerto da
VALVE SYSTEM di Difech che grazie all’impiego combinato di differenti formulati e delle speciali canne valvolate, consente di consolidare in modo efficace e omogeneo l’intera zona di scarico tensionale della fondazione (bulbo delle tensioni) in qualsiasi tipo di terreno.
RT 35 di FASSA è usata come malta da iniezione per l'ancoraggio dei tiranti e per il riempimento di cavità e fessurazioni presenti tra roccia, terreno e calcestruzzo.
Infine, per fondazioni in terreni cedevoli, si può optare per micropali in acciaio come
FastPile® che prevede l’infissione di micropali giuntati in acciaio tramite martinetti idraulici montati su un mezzo cingolato e zavorrato. Ogni micropalo è singolarmente testato perché l’infissione termina quando viene rilevata una spinta pari alla resistenza caratteristica richiesta dal progetto, aumentata dei fattori di sicurezza.
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