
Resto al Sud, pronti gli incentivi per under 46 e professionisti
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Resto al Sud, pronti gli incentivi per under 46 e professionisti
Attesa a breve la pubblicazione delle regole operative in Gazzetta Ufficiale
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del 07/07/2020

30/08/2019 - È attesa a giorni la pubblicazione del decreto che darà attuazione alla nuova versione dell’incentivo “Resto al Sud”. Il provvedimento, firmato a inizio agosto dal Ministro per il Mezzogiorno, approderà a breve in Gazzetta Ufficiale.
Le modalità operative sono state definite dal DM 174/2017. Gli incentivi inizialmente erano limitati alle imprese; la Legge di Bilancio 2019 ha poi esteso l’incentivo agli under 46 e ai liberi professionisti.
Il finanziamento Resto al Sud copre il 100% delle spese ammissibili e consiste in:
- un contributo a fondo perduto pari al 35% dell’investimento complessivo;
- un finanziamento bancario pari al 65% dell’investimento complessivo, garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI. Gli interessi del finanziamento sono interamente coperti da un contributo in conto interessi.
L’importo massimo del finanziamento erogabile è di 50mila euro per ciascun socio, fino ad un ammontare massimo complessivo di 200mila euro.
Le domande, corredate da tutta la documentazione relativa al progetto imprenditoriale, vanno inviate a Invitalia, attraverso la piattaforma dedicata sul sito invitalia.it.
L’Agenzia esaminerà i progetti in base all’ordine cronologico di arrivo e ne valuterà la sostenibilità tecnico-economica.
Resto al Sud, incentivi per under 46 e liberi professionisti
La prima versione della misura “Resto al Sud” è stata introdotta nel 2017 dalla legge “Mezzogiorno” per sostenere la nascita di nuove attività imprenditoriali promosse da giovani dai 18 ai 35 anni nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia).Le modalità operative sono state definite dal DM 174/2017. Gli incentivi inizialmente erano limitati alle imprese; la Legge di Bilancio 2019 ha poi esteso l’incentivo agli under 46 e ai liberi professionisti.
Resto al Sud, come funziona per i professionisti
Possono accedere all’incentivo i liberi professionisti che, nei 12 mesi che precedono la richiesta di agevolazione, non sono stati titolari di partita Iva per un’attività analoga a quella proposta per il finanziamento e che mantengono la sede operativa nelle regioni interessate. Si tratta, ad esempio, di professionisti, ex dipendenti di uno studio, che vogliono aprirne uno proprio o di chiunque voglia uscire da una situazione di precariato o lavoro irregolare.Il finanziamento Resto al Sud copre il 100% delle spese ammissibili e consiste in:
- un contributo a fondo perduto pari al 35% dell’investimento complessivo;
- un finanziamento bancario pari al 65% dell’investimento complessivo, garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI. Gli interessi del finanziamento sono interamente coperti da un contributo in conto interessi.
L’importo massimo del finanziamento erogabile è di 50mila euro per ciascun socio, fino ad un ammontare massimo complessivo di 200mila euro.
Le domande, corredate da tutta la documentazione relativa al progetto imprenditoriale, vanno inviate a Invitalia, attraverso la piattaforma dedicata sul sito invitalia.it.
L’Agenzia esaminerà i progetti in base all’ordine cronologico di arrivo e ne valuterà la sostenibilità tecnico-economica.