
Crediti formativi professionali, la Lega chiede di ridurne il numero e attenuare le sanzioni
PROFESSIONE
Crediti formativi professionali, la Lega chiede di ridurne il numero e attenuare le sanzioni
Secondo il deputato Minardo, i CFP sono troppi e le sanzioni disciplinari eccessive
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del 10/01/2020

10/12/2019 - Ridurre il numero dei crediti formativi professionali (CFP), agevolarne il conseguimento da parte dei liberi professionisti e rivedere il meccanismo della sanzione disciplinare per coloro che non li conseguono.
Sono le richieste che il deputato leghista Antonino Minardo fa al Governo attraverso una interrogazione a risposta scritta presentata venerdì scorso alla Camera.
Minardo ricorda che l’articolo 3, comma 5, del DL 138/2011 ha dettato una serie di princìpi cui gli ordinamenti professionali devono uniformarsi, tra i quali vi è l’obbligo per il professionista di seguire percorsi di formazione permanente.
“È certamente vero - spiega - che la formazione obbligatoria continua per i professionisti iscritti agli ordini e collegi, assume un ruolo di garanzia per la collettività in quanto l’aggiornamento delle proprie competenze professionali è imprescindibile ed essenziale, ma appare, altresì, una misura eccessiva quella che prevede la violazione dell’obbligo di formazione continua come un illecito disciplinare, mentre finora i singoli Ordini si limitavano a sanzioni indirette”.
Vero anche che “è, senza dubbio, molto difficoltoso raggiungere i crediti richiesti per tutti i professionisti per cui è obbligatoria la formazione professionale, così come appare non congrua la contestazione dell’illecito disciplinare in caso di mancanza di rispetto dei crediti formativi”.
Al Presidente del Consiglio e ai Ministri della Giustizia e del Lavoro e politiche sociali, Minardo chiede di sapere:
- se il Governo intenda assumere iniziative per una revisione della disciplina dei crediti formativi, considerando la possibilità di prevedere un numero minore di crediti obbligatori;
- se il Governo intenda valutare una forma agevolativa di conseguimento dei crediti formativi per i liberi professionisti;
- se il Governo, intenda valutare l’opportunità di adottare iniziative per rivedere il meccanismo della sanzione disciplinare per coloro che non raggiungano il minimo di crediti formativi obbligatori.
Ma cosa pensano i professionisti dei CFP? Qualche settimana fa Edilportale ha effettuato un sondaggio tra i propri lettori chiedendo cosa apprezzano e cosa cambierebbero dell’attuale sistema per l’acquisizione dei CFP. Più della metà degli intervistati (53%) ritiene congruo il numero di 60 CFP obbligatori per ogni triennio. A poca distanza (46%) il gruppo di professionisti che ritiene invece che 60 CFP siano troppi.
Sono le richieste che il deputato leghista Antonino Minardo fa al Governo attraverso una interrogazione a risposta scritta presentata venerdì scorso alla Camera.
Minardo ricorda che l’articolo 3, comma 5, del DL 138/2011 ha dettato una serie di princìpi cui gli ordinamenti professionali devono uniformarsi, tra i quali vi è l’obbligo per il professionista di seguire percorsi di formazione permanente.
“È certamente vero - spiega - che la formazione obbligatoria continua per i professionisti iscritti agli ordini e collegi, assume un ruolo di garanzia per la collettività in quanto l’aggiornamento delle proprie competenze professionali è imprescindibile ed essenziale, ma appare, altresì, una misura eccessiva quella che prevede la violazione dell’obbligo di formazione continua come un illecito disciplinare, mentre finora i singoli Ordini si limitavano a sanzioni indirette”.
Vero anche che “è, senza dubbio, molto difficoltoso raggiungere i crediti richiesti per tutti i professionisti per cui è obbligatoria la formazione professionale, così come appare non congrua la contestazione dell’illecito disciplinare in caso di mancanza di rispetto dei crediti formativi”.
Al Presidente del Consiglio e ai Ministri della Giustizia e del Lavoro e politiche sociali, Minardo chiede di sapere:
- se il Governo intenda assumere iniziative per una revisione della disciplina dei crediti formativi, considerando la possibilità di prevedere un numero minore di crediti obbligatori;
- se il Governo intenda valutare una forma agevolativa di conseguimento dei crediti formativi per i liberi professionisti;
- se il Governo, intenda valutare l’opportunità di adottare iniziative per rivedere il meccanismo della sanzione disciplinare per coloro che non raggiungano il minimo di crediti formativi obbligatori.
Ma cosa pensano i professionisti dei CFP? Qualche settimana fa Edilportale ha effettuato un sondaggio tra i propri lettori chiedendo cosa apprezzano e cosa cambierebbero dell’attuale sistema per l’acquisizione dei CFP. Più della metà degli intervistati (53%) ritiene congruo il numero di 60 CFP obbligatori per ogni triennio. A poca distanza (46%) il gruppo di professionisti che ritiene invece che 60 CFP siano troppi.