Architetti e ingegneri, le imprese tornano ad assumerli
14/01/2020 - A gennaio 2020 le imprese assumeranno il 4,5% in più rispetto allo stesso mese del 2019: 461mila persone, 20mila in più rispetto all’anno scorso. A trainare la domanda di lavoro nel settore privato è soprattutto la ricerca di laureati, che costituiscono più dell’80% delle 20mila entrate aggiuntive.
Tra i laureati più richiesti ci sono quelli negli indirizzi architettura (+45,2% rispetto a gennaio 2019), economia (33,6%), ingegneria civile e ambientale (+29%), ingegneria elettronica e dell’informazione (+27,9%).
I dati arrivano dal Bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal.
Grazie alla spinta impressa dalle imprese nel mese di gennaio - spiega la nota -, la domanda di laureati arriva a rappresentare il 18,3% delle entrate totali previste, passando dalle 68mila assunzioni programmate nel gennaio 2019 alle 84mila previste per inizio anno.
Architetti e ingegneri e le altre figure del settore costruzioni
Per quanto riguarda la dinamica settoriale, su circa 215mila imprese con dipendenti che hanno messo in programma assunzioni a gennaio, un importante segnale di crescita viene dalle costruzioni (+18% le entrate rispetto a gennaio 2019), legato probabilmente sia ad una accelerazione degli investimenti urbani e in infrastrutture, sia al mercato delle ristrutturazioni edilizie.
Ma la più consistente crescita della domanda di lavoro si registra in quelle dei servizi (commercio +9,2%, turismo 7,2%, servizi informatici e di telecomunicazione +16,3%, servizi a contenuto specialistico e consulenziale di supporto alle imprese +19,9%. L’industria manifatturiera registra, invece, ancora difficoltà diffuse risentendo maggiormente del rallentamento della domanda estera.
Il nuovo anno - aggiungono Unioncamere e Anpal - inizia all’insegna di una più elevata difficoltà di reperimento del personale. Questo indicatore passa infatti dal 31% al 33%. Il mismatch domanda-offerta riguarda da una parte una serie di profili di laureati (difficili da reperire il 39,3% dei candidati in possesso di un titolo universitario), ma anche profili tipici della formazione professionale (35,1% la difficoltà segnalata).
A livello territoriale - conclude la nota - è il Nord Ovest a registrare il più elevato tasso di entrata (4,1% a fronte di un valore medio nazionale del 3,7%), grazie in particolare agli andamenti attesi in Lombardia (4,2%). Umbria (3,2%), Toscana, Marche e Puglia (3,3% ciascuna) sono invece le regioni che presentano previsioni più contenute.