
Coronavirus, Anac: ‘mai chiesta la sospensione delle gare’
LAVORI PUBBLICI
Coronavirus, Anac: ‘mai chiesta la sospensione delle gare’
Intanto i professionisti lamentano il rallentamento delle attività per la chiusura degli uffici pubblici
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del 16/06/2022

23/04/2020 - Professionisti e imprese attendono la fase 2 post emergenza sanitaria da coronavirus e la riapertura dei cantieri, ma intanto lamentano il rallentamento delle attività per la chiusura degli uffici pubblici.
Sull’argomento è intervenuta l’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) con una precisazione sulle indicazioni fornite nei giorni scorsi alle Stazioni appaltanti per la gestione dell’emergenza.
Aanc, si legge nella nota diffusa, “si è limitata a suggerire “l’opportunità di differire l’avvio delle procedure di gara già programmate” e di avviare soltanto quelle “ritenute urgenti e indifferibili”, assicurando tuttavia “la massima pubblicità e trasparenza delle determinazioni adottate”.
Al contrario, continua l’Anticorruzione, l’Anac ha chiesto a Governo e Parlamento l’adozione di misure ad-hoc in vista della “fase 2” proprio per evitare di applicare in modo indiscriminato agli appalti la sospensione dei termini prevista dall’articolo 103 del Decreto “Cura Italia” (DL 18/2020).
Ricordiamo infatti che il Decreto “Cura Italia” ha stabilito che nei procedimenti amministrativi non si deve tenere conto del periodo intercorrente tra il 23 febbraio e il 15 aprile 2020, ma che le Amministrazioni devono adoperarsi per assicurare la ragionevole durata e la celere conclusione dei procedimenti, dando priorità a quelli considerati urgenti.
Il 90% dei partecipanti ha dichiarato di aver subìto disagi. In particolare, il 46% ha riscontrato il blocco di tutte le procedure, mentre il 43% ha lamentato che le pratiche procedono a rilento.
Il blocco nel rilascio dei titoli abilitativi, riscontrato da molti professionisti, può causare difficoltà alla ripartenza nella fase 2, quando invece i progetti dovrebbero essere pronti per consentire l’immediata apertura dei cantieri.
Sull’argomento è intervenuta l’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) con una precisazione sulle indicazioni fornite nei giorni scorsi alle Stazioni appaltanti per la gestione dell’emergenza.
Coronavirus, Anac: no alla sospensione delle gare
L’Anticorruzione ha chiarito di non aver mai chiesto alle Stazioni Appaltanti la sospensione delle procedure di gara durante l’emergenza sanitaria.Aanc, si legge nella nota diffusa, “si è limitata a suggerire “l’opportunità di differire l’avvio delle procedure di gara già programmate” e di avviare soltanto quelle “ritenute urgenti e indifferibili”, assicurando tuttavia “la massima pubblicità e trasparenza delle determinazioni adottate”.
Al contrario, continua l’Anticorruzione, l’Anac ha chiesto a Governo e Parlamento l’adozione di misure ad-hoc in vista della “fase 2” proprio per evitare di applicare in modo indiscriminato agli appalti la sospensione dei termini prevista dall’articolo 103 del Decreto “Cura Italia” (DL 18/2020).
Ricordiamo infatti che il Decreto “Cura Italia” ha stabilito che nei procedimenti amministrativi non si deve tenere conto del periodo intercorrente tra il 23 febbraio e il 15 aprile 2020, ma che le Amministrazioni devono adoperarsi per assicurare la ragionevole durata e la celere conclusione dei procedimenti, dando priorità a quelli considerati urgenti.
Coronavirus e fase 2, i professionisti lamentano rallentamenti
Nonostante queste raccomandazioni, sono molti gli uffici pubblici che hanno sospeso le attività. I professionisti che hanno partecipato al sondaggio di Edilportale hanno evidenziato che la chiusura degli uffici ha creato problemi nello svolgimento dell’attività professionale.Il 90% dei partecipanti ha dichiarato di aver subìto disagi. In particolare, il 46% ha riscontrato il blocco di tutte le procedure, mentre il 43% ha lamentato che le pratiche procedono a rilento.
Il blocco nel rilascio dei titoli abilitativi, riscontrato da molti professionisti, può causare difficoltà alla ripartenza nella fase 2, quando invece i progetti dovrebbero essere pronti per consentire l’immediata apertura dei cantieri.