22/04/2020 - Dopo quasi due mesi dall’inizio della pandemia che ha stravolto la vita, personale e professionale, di tutti si inizia a lavorare alla riapertura delle attività e alcuni intravedono una flebile luce alla fine del tunnel.
La maggior parte dei professionisti, però, non si aspetta un futuro roseo ma pensa che quando l’emergenza sarà superata, la situazione peggiorerà e la crisi colpirà tutti. Questo uno dei dati più dolorosi che è emerso dal
sondaggio di Edilportale che ha raccolto le opinioni di oltre 2000 progettisti italiani sull’emergenza coronavirus e sul suo impatto sulla professione.
Coronavirus, cosa accadrà alla professione dopo la crisi?
Quasi l’80% dei partecipanti al sondaggio pensa che
quando l’emergenza sarà superata, la situazione peggiorerà e si aprirà un ulteriore periodo di crisi.
Per molti professionisti, infatti, le misure di aiuto sono considerate positive ma non risolutive. Ad esempio,
solo il 12% dei rispondenti al sondaggio considera sufficiente per far fronte all’emergenza il contributo Inarcassa mentre il restante 88% ritiene che tale contributo sia insufficiente o troppo poco rispetto ai versamenti richiesti.
Coronavirus, cantieri fermi ma verso la riapertura
Anche se si inizia a parlare di apertura dei cantieri, la situazione attuale rimane ancora stazionaria. I cantieri sono chiusi nella maggior parte dei casi; infatti, per il
55% dei rispondenti l’attività nei cantieri è completamente ferma mentre nel 37% dei casi è fortemente penalizzata.
Anche
l’approvvigionamento di prodotti e materiali per i cantieri ne ha risentito: nel 70% dei casi le consegne sono sospese e nel 27% dei casi ci sono ritardi.
Anche la
chiusura degli uffici pubblici ha creato disagi a quasi il 90% dei professionisti che hanno risposto al sondaggio: per il 46% è tutto bloccato mentre per il 43% le pratiche vanno a rilento.
Professionisti al tempo del Coronavirus: ecco le attività che si svolgono
In attesa dell’avvio della fase 2, i progettisti occupano il tempo dedicandosi soprattutto alla
progettazione e alla ricerca di nuove
soluzioni e nuove idee per i propri progetti.

Inoltre, poiché sono tante le iniziative formative in remoto dedicate a chi è costretto in casa, il 65% dei rispondenti sta sfruttando il
tempo per webinar e corsi online.

Se i professionisti studiano nuove soluzioni per il futuro e si dedicano alla formazione online, nonostante ritengano che alla crisi sanitaria subentrerà una crisi economica, significa che riconoscono
l’importanza delle capacità personali e professionali nell’affrontare la situazione. In fondo sanno che chi s’impegnerà, riuscirà a ‘superare la tempesta’.