
PNRR, Franceschini: investimenti in rinnovabili compatibili con la tutela del paesaggio
NORMATIVA
PNRR, Franceschini: investimenti in rinnovabili compatibili con la tutela del paesaggio
Il Ministro della Cultura fa il punto della situazione sulle norme che riducono le autorizzazioni e velocizzano l’installazione degli impianti
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del 01/09/2022

18/03/2022 - “Conciliare le esigenze di tutela del paesaggio e raggiungere gli obiettivi di investimento nelle energie rinnovabili, in particolare su pannelli fotovoltaici e pale eoliche”. Così il Ministro della Cultura, Dario Franceschini, nella risposta fornita alla Camera nel corso di un’interrogazione sulla necessità di semplificare l’iter delle autorizzazioni per la realizzazione degli impianti alimentati da fonti di energia alternative.
Il tema delle autorizzazioni agli impianti per la produzione di energia elettrica alimentata da fonti rinnovabili riveste un ruolo fondamentale non solo per centrare gli obiettivi di efficienza energetica fissati dal Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec), ma anche per realizzare in tempi brevi gli investimenti del PNRR.
Franceschini ha fatto il punto della situazione sulle norme per la semplificazione delle procedure necessarie all’installazione degli impianti.
Nella risposta, ha citato la norma “che liberalizza l'installazione sugli edifici di pannelli fotovoltaici e termici, per cui non è più prevista alcuna autorizzazione, ad eccezione degli edifici sottoposti a vincolo e di quelli ricadenti nei centri storici vincolati con specifico provvedimento”. Si tratta del Decreto Energia, che trasforma tali interventi in manutenzioni ordinarie.
“In merito ai casi di revamping e repowering degli impianti eolici esistenti - ha aggiunto Franceschini - nel Decreto Governance PNRR e semplificazioni (DL 77/2021) sono stati definiti i casi in cui gli interventi sono non sostanziali e, quindi, sono autorizzabili mediante procedura autorizzativa semplificata”.
Franceschini ha aggiunto che “per quanto riguarda invece gli impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili, localizzati in aree contermini e aree sottoposte a vincolo paesaggistico, sempre in base al Decreto Governance PNRR e semplificazioni, c'è un parere obbligatorio ma non vincolante del ministero e questo accelererà moltissimo”.
Per quanto riguarda le semplificazioni non solo per l’installazione degli impianti eolici, ma anche per geotermia, biomasse, biogas e solare termodinamico, ricordiamo che è in dirittura di arrivo il Decreto FER 2.
“Queste norme - ha concluso il Ministro Franceschini - puntano a velocizzare e consentire di raggiungere gli obiettivi del PNRR ma, contemporaneamente, di non dimenticare che una delle forze del nostro Paese è la tutela del paesaggio e il suo valore economico”.
Pedrazzini e Angiola hanno chiesto “in che modo il Ministro intenda agevolare, o almeno non osteggiare, lo sviluppo di impianti di energia rinnovabile”.
Riguardo agli impianti eolici, i deputati hanno segnalato che i tempi medi per ottenere le autorizzazioni sono pari a 5 anni, contro i 6 mesi previsti dalla normativa.
Pedrazzini e Angiola hanno aggiunto che, per raggiungere gli obiettivi prefissati, serve una media di 8 gigawatt l’anno nel prossimo decennio, ma nel 2021 l’Italia ha installato solo 1 gigawat.
Il tema delle autorizzazioni agli impianti per la produzione di energia elettrica alimentata da fonti rinnovabili riveste un ruolo fondamentale non solo per centrare gli obiettivi di efficienza energetica fissati dal Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec), ma anche per realizzare in tempi brevi gli investimenti del PNRR.
Rinnovabili, le semplificazioni in arrivo
“Sugli impianti relativi al Pnrr non ci sono ritardi nel rilascio delle autorizzazioni da parte del ministero - ha precisato il Ministro. Abbiamo collaborato attivamente con nuove norme che mirano ad accelerare le procedure”.Franceschini ha fatto il punto della situazione sulle norme per la semplificazione delle procedure necessarie all’installazione degli impianti.
Nella risposta, ha citato la norma “che liberalizza l'installazione sugli edifici di pannelli fotovoltaici e termici, per cui non è più prevista alcuna autorizzazione, ad eccezione degli edifici sottoposti a vincolo e di quelli ricadenti nei centri storici vincolati con specifico provvedimento”. Si tratta del Decreto Energia, che trasforma tali interventi in manutenzioni ordinarie.
“In merito ai casi di revamping e repowering degli impianti eolici esistenti - ha aggiunto Franceschini - nel Decreto Governance PNRR e semplificazioni (DL 77/2021) sono stati definiti i casi in cui gli interventi sono non sostanziali e, quindi, sono autorizzabili mediante procedura autorizzativa semplificata”.
Franceschini ha aggiunto che “per quanto riguarda invece gli impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili, localizzati in aree contermini e aree sottoposte a vincolo paesaggistico, sempre in base al Decreto Governance PNRR e semplificazioni, c'è un parere obbligatorio ma non vincolante del ministero e questo accelererà moltissimo”.
Per quanto riguarda le semplificazioni non solo per l’installazione degli impianti eolici, ma anche per geotermia, biomasse, biogas e solare termodinamico, ricordiamo che è in dirittura di arrivo il Decreto FER 2.
“Queste norme - ha concluso il Ministro Franceschini - puntano a velocizzare e consentire di raggiungere gli obiettivi del PNRR ma, contemporaneamente, di non dimenticare che una delle forze del nostro Paese è la tutela del paesaggio e il suo valore economico”.
Rinnovabili, chiesti tempi più rapidi per le autorizzazioni
La risposta del Ministro Franceschini è stata sollecitata dai deputati del Gruppo Misto, Claudio Pedrazzini e Nunzio Angiola.Pedrazzini e Angiola hanno chiesto “in che modo il Ministro intenda agevolare, o almeno non osteggiare, lo sviluppo di impianti di energia rinnovabile”.
Riguardo agli impianti eolici, i deputati hanno segnalato che i tempi medi per ottenere le autorizzazioni sono pari a 5 anni, contro i 6 mesi previsti dalla normativa.
Pedrazzini e Angiola hanno aggiunto che, per raggiungere gli obiettivi prefissati, serve una media di 8 gigawatt l’anno nel prossimo decennio, ma nel 2021 l’Italia ha installato solo 1 gigawat.