14/10/2022 - Da circa un mese l’installazione di vetrate panoramiche amovibili e trasparenti (VePa) è un intervento di edilizia libera. Lo ha stabilito la legge Aiuti-bis.
Da allora si sono susseguiti interrogativi sulla tecnologia e approfondimenti sulle procedure da seguire per installarle in condominio, ma anche perplessità, come quelle del Cnappc, circa l’impatto sulla qualità estetica e la fruizione dei bonus edilizi, a cui ha risposto AssVepa affermando che queste vetrate sono utili alla rigenerazione e non hanno ancora diritto ai bonus.
Ma quanto si conosce la tecnologia delle VePa?
In un precedente focus avevamo trattato l’argomento da un punto di vista maggiormente legato alla sostenibilità della soluzione.
Spinti dal desiderio di comunicare gli aspetti più tecnici di questo sistema
abbiamo intervistato Vito A. Chirenti, presidente nazionale AssVepa, a cui abbiamo posto una serie di quesiti; dalle sue risposte è possibile dedurre una serie di
indicazioni di tipo progettuale per la scelta e la posa delle VePa.
Render | Balcone con VePa e orto ©AssVepa
Rispetto alle tipologie di architetture solari (VePa, VFV, BIPV) le VePa hanno solo una funzione di protezione / riduzione delle dispersione termiche, oppure generano anche energia?
“Nei mesi invernali e di giorno, le
VePa esposte a Est, Sud-Est, Sud, Sud-Ovest, permettono di captare i raggi solari, intensificandone l’irraggiamento attraverso il vetro. Calore che si propaga negli altri vani, riducendone il consumo di energia utilizzata per il riscaldamento. Fungono quindi da “
serra captante”.
Mentre di notte, le VePa si comportano come una “
serra tampone”, per quel principio della termodinamica noto come entropia, creando un cuscinetto termico tra l’esterno e l’interno che riduce le dispersioni termiche di muri e serramenti (pochi, quegli efficientati dal super ecobonus). Anche in questo caso, permette un notevole risparmio di energia utilizzata per il riscaldamento e, di conseguenza, genera un ottimo risparmio economico.”
Che differenza c'è tra una VEPA e una serra bioclimatica o un giardino d'inverno? Sono la stessa cosa?
Per
serra climatica o bioclimatica si intende solitamente una struttura leggera composta da elementi metallici o lignei, chiusa con vetri, superiormente e sui lati. Può essere auto portante e isolata, oppure addossata all’edificio. In questo caso, può accedere agli incentivi sul risparmio energetico, come da Legge.
Il
giardino d’inverno ha le stesse caratteristiche. Differisce solo nella copertura superiore che può essere realizzata anche con altri materiali. Quali membrana isolante; perlinato in legno e tegoline canadesi; elementi rigidi coibenti ecc.
Le
VePa sono multifunzionali. Possono proteggere e “chiudere” i lati delle
serre climatiche e quelli dei
giardini d’inverno. Grazie alle VePa però, anche un semplice
balcone o una
loggia possono diventare delle
serre climatiche. Termicamente ancora più performanti e meno energivore.
Infatti, un balcone è quasi sempre coperto dal solaio del balcone superiore e non da un tetto in vetro, con altra trasmittanza e quindi estremamente caldo nei mesi estivi e la cui struttura è solitamente composta da elementi metallici molto radianti”.
©AssVepa
Le VePa non sono infissi, quindi come riducono le dispersioni termiche, quali caratteristiche di trasmittanza ha il vetro di una VEPA?
“Se parliamo di
vetri float,
stratificati o
temperati, hanno più o meno gli stessi valori - piuttosto alti - di trasmittanza, a seconda dello spessore, ammenoché non siano “
basso emissivi”. Se poi parliamo di
vetro camera, il discorso cambia.
Oggi esistono doppi e tripli vetri camera altamente prestazionali e con valori di trasmittanza molto più bassi, quindi più isolanti. Ma, a fare la vera la differenza, sono i telai degli infissi (o serramenti), ormai quasi tutti “
a taglio termico” e super isolanti.
Le
VePa, ne sono prive e non possono certo competere su questo piano. Ma è proprio grazie a questa loro peculiarità, che oggi è possibile installarle sui balconi.
Questo non è possibile per gli infissi, poiché creerebbero nuova volumetria e altererebbero le preesistenti linee architettoniche degli edifici. In aggiunta, va detto che in estate, a differenza delle VePa che scompaiono totalmente, gli infissi creerebbero un insopportabile effetto serra.
Per ridurlo è spesso necessario ricorrere alla climatizzazione, una soluzione energivora ma anche non eco-friendly, date le immissioni di CO2 immessa nell’atmosfera.
Questo è uno dei motivi per cui molti autorevoli architetti e urbanisti hanno definito le
VePa “smart glass-systems” (sistemi vetrati intelligenti). Largamente utilizzate in grandi progetti di recupero e riqualificazione urbana residenziale”.
©AssVepa
Ci sono delle condizioni climatiche/ambientali per le quali è consigliabile l'installazione di VEPA o al contrario sconsigliabile?
“Per la loro interessante duttilità le
VePa possono essere adattate e installate ovunque. A qualsiasi latitudine. Basti pensare ai Paesi del nord Europa dove sono utilizzate da più di vent’anni con notevoli benefici”.
La trasparenza è ciò che rende le VePa "panoramiche". Può fornire indicazioni in merito alle caratteristiche la lastra di vetro dovrebbe avere?
“Le lastre o le ante solitamente utilizzate per le
VePa sono realizzate con
vetro trasparente,
stratificato o
temperato, da 8, 10 o 12 millimetri di spessore.
Il
vetro stratificato è antinfortunistico, vale a dire che se dovesse rompersi, la lastra rimane comunque integra e resta ancorata al suo minimale profilo porta-vetro. Non si “sbriciola”. Questi vetri sono indicati per i dehor dei locali pubblici.
Il
vetro temperato è più “strutturale” e più resistente. Ma se dovesse rompersi (caso rarissimo), “scoppia” e si frantuma in mille pezzi. Una
VePa installata sul balcone di un piano alto, da pavimento a soffitto (quindi oltre m. 2.70), necessita di
vetri temperati da 12 mm che, oltre ad essere ancorati ai profili porta-vetro con speciali sigillanti, vanno anche fissati “meccanicamente” mediante forometrie e bussolotti di sicurezza. Quando è in gioco la sicurezza e l’incolumità dei clienti, le precauzioni non sono mai troppe.
Esistono poi i
vetri “
extra chiari” e quelli “
antiriflesso”, quasi impercettibili e quindi non visivamente impattanti. Potrebbero essere utilizzati su edifici meno moderni, nei centri cittadini, ma previo consulto con uffici tecnici comunali e in questo caso è indispensabile il nullaosta della Sovrintendenza”.
Vista interna da balcone con VePa ©AssVepa
Altra caratteristica delle VePa è l'essere "amovibili". È opportuno rimuove le VePa in un determinato periodo dell'anno? Se sì, è un'operazione che il proprietario di casa può fare in autonomia oppure deve richiamare la ditta installatrice?
Le
VePa, per definizione, sono tutte “amovibili”, vale a dire che si possono facilmente rimuovere, che
non sono (in)fisse.
Gli elementi vitrei che le compongono sono quindi manualmente asportabili.
Va però precisato che nei sistemi
VePa con vetri scorrevoli su guide a più binari e quindi affiancabili gli uni accanto agli altri, i singoli elementi possono essere tolti/rimossi manualmente senza l’ausilio di attrezzi (benché siano abbastanza pesanti se sono di grandi dimensioni).
Grazie a queste loro caratteristiche, sono adatte e utilizzate per la protezione laterale di strutture
outdoor, leggere e “precarie”, quali
pergole,
gazebo,
giardini d’inverno,
serre climatiche ecc.
Sono particolarmente adatte anche per i
dehor, posizionati all’esterno dei
ristoranti, bar, caffetterie, pizzerie o stabilimenti balneari e installati previe autorizzazioni
sul suolo pubblico o demaniale. Anche in questi specifici utilizzi,
le VePa non creano volumetria né modificano la destinazione d’uso.
Un discorso un po’ diverso va fatto per le
VePa cosiddette
“a libro”,
scorrevoli in linea su unico binario, ma i cui elementi vitrei ruotano a 90 gradi e si
ripiegano come le pagine di un libro, affiancandosi lateralmente, le une contro le altre, scomparendo così alla vista.
Proprio per questa loro peculiarità, sono considerate “
amovibili”, benché non sia necessario smontarne i singoli elementi in vetro. Sono
VePa adatte a proteggere balconi, verande e logge, sono quindi facilissime da pulire anche se non vi è accesso dall’esterno.
Nei mesi estivi è consigliabile togliere/sfilare manualmente le
guarnizioni anti spifferi in pvc semi trasparente. Questo, per evitare di fare cristallizzare tali guarnizioni dai raggi solari e per creare una maggiore, piacevole e utile micro-aerazione”.
Come deve essere la struttura del telaio di una VePa?
Le
VePa, in quanto tali,
non hanno un telaio, come gli infissi;
hanno solo due guide, inferiore e superiore, e piccoli profili porta vetro. Un insieme di elementi metallici molto minimali e poco percettibili.
Funzionamento sistema Vepa
Può dare un'indicazione sintetica sull'installazione delle VePa? L'installazione deve essere certificata?
“Installare una
VePa richiede una speciale competenza professionale. Occorre fissare scrupolosamente la guida superiore, mentre quella inferiore va fissata e poi sigillata con cura per evitare future infiltrazioni nei pavimenti o nel solaio. Pertanto, è bene rivolgersi ad aziende storiche ed autorevoli che dispongono di installatori esperti e qualificati. In Italia ve ne sono diverse. Alcune eccellenti, quelle già note. L’anno prossimo la nostra Associazione organizzerà dei
corsi di formazione per installatori e rilascerà degli
attestati. Ma le vere garanzie rimangono sempre le credenziali, la correttezza, la storicità e quindi l’esperienza di un’Azienda e la sua
deontologia”.
Quanto spazio serve avere a disposizione per l'installazione? È possibile installare le VePa anche in balconi tradizionali o sono preferibili quelli terrazzati?
“Oggi il mercato offre
diversi modelli e varianti del sistema VePa. A seconda dello spazio di cui si dispone e in base all’esposizione o alla tipologia dell’organismo edilizio in cui andranno inserite le
VePa, si può scegliere il modello più adatto. Purché rispetti le prescrizioni imposte dal Legislatore nazionale”.
Trattiamo la questione legata alla sicurezza: cosa può dirci in merito alla resistenza al vento, alla deformazione (comportamento plastico e duttile) e alla sicurezza ai fini sismici di una VePa?
“Le
certificazioni CE sono indispensabili per avere dei parametri prestazionali:
- resistenza agli agenti atmosferici (vento, pioggia, grandine);
- comportamento e reazione ad eventuali deformazioni dovute alle dilatazioni termiche o scosse micro-sismiche;
- test di usura e sollecitazioni meccaniche dovute ad un utilizzo prolungato nel tempo, negli anni.
Certificazioni che più o meno tutte le aziende produttrici richiedono e possiedono.
Va ricordato, tuttavia, che le certificazioni sono parametrali, ovvero danno solo un’idea delle classi normative di riferimento. Vorrei spiegare meglio questo concetto: quando un produttore invia all’istituto di prova una vetrata da testare (ad esempio
Istituto Giordano,
PfB.CERT,
DNV ecc.), questo campione ha delle dimensioni specifiche: solitamente cm. 240 x h. 220.
Quando l’utilizzatore finale, cioè il cliente, acquista quel modello testato e certificato (ma ovviamente di dimensioni sempre diverse), e lo fa installare su un quarto piano esposto al vento, i parametri cambiano, non sono più quelli testati.
Molti credono che la certificazione sia una garanzia di sicurezza o che possederla prevenga da eventuali rotture o incidenti. Solo una
polizza assicurativa può tutelare davvero il consumatore e alcune aziende si stanno già attrezzando per offrire, insieme al prodotto, tale polizza”.
Differenza estetico-architetonica tra VePa e infissi tradizionali ©AssVepa
Come avviene la manutenzione ordinaria e quella straordinaria di una VEPA?
“Consigliamo ai clienti di formalizzare con le aziende fornitrici un accordo per una regolare manutenzione, almeno biennale (e a pagamento), delle VePa. Alcune aziende offrono già questo importante servizio che permetterà alle vetrate di durare molto più a lungo e in buone condizioni, ben funzionanti e sicure”.
Come sa, da poco, l'installazione delle VePa è possibile in edilizia libera. Quale consiglio sente di dare ai nostri lettori circa l'autenticità di un prodotto che viene "venduto" come VePa? A cosa dovrebbe badare un progettista ma anche il consumatore finale?
“Certo, lo sappiamo perfettamente: l’inserimento delle VePa in Edilizia Libera è stata una nostra lunga battaglia e un grande successo per tutti. Ne beneficeranno migliaia di aziende e milioni di famiglie.
Com’è noto,
VePa non è un marchio né un brand o un logo appartenente ad una specifica azienda,
VePa è semplicemente l’
acronimo sillabico di “
Vetrate Panoramiche Amovibili (e oggi abbiamo aggiunto)
per il risparmio energetico” (poiché lo abbiamo fatto verificare e asseverare).
Pertanto,
tutte le vetrate panoramiche che hanno quelle
caratteristiche e quelle funzionalità richieste e minuziosamente descritte nell’
Art. 33-quater -
DL 115/2022,
sono o possono essere VePa.
Nondimeno, per tutelare i consumatori, il nostro
CTA (Comitato Tecnico Assvepa composto da architetti, ingegneri, urbanisti, produttori, progettisti e tecnici esperti, ex magistrati e avvocati), ha stabilito, in linea di massima, che le
VePa, per essere tali, devono:
1) essere prodotte in Italia, questo per differenziarle da tutti quei prodotti che arrivano dall’estero di dubbia qualità e difficilmente tracciabili, perciò poco sicuri;
2) possedere le
certificazioni CE (resistenza e prestazioni);
3) essere “
amovibili”;
4) essere dotate di un sistema di apertura delle ante con
blocco di sicurezza anti-caduta, che offra sicurezza a bambini e animali domestici;
5) possedere un “
Manuale d’Uso, Manutenzione, Tracciabilità e Garanzia”.
È in fase di studio un
Marchio di Qualità da depositare”.
A termine dell’intervista, il presidente Chirenti, ha fornito un’ulteriore
importante informazione inerente la sicurezza: Assvepa è attualmente impegnata in una campagna di sensibilizzazione, rivolta alle aziende associate e non,
sull’opportunità di stipulare con primarie società,
polizze assicurative contro danni a persone o cose, causati da eventuali difetti di produzione nelle materie prime o nella fabbricazione degli accessori ed elementi che compongono le VePa. Alcune aziende virtuose si stanno già organizzando. “Una piccola rivoluzione - una volta tanto e orgogliosamente - tutta italiana”, ha poi concluso Chirenti.