15/09/2023 - “I profondi cambiamenti intervenuti nel corpo della società richiedono di rinnovare ed adeguare il sistema ordinistico ed il ruolo dei professionisti per rispondere alle nuove esigenze, soprattutto in termini di innovazione. Occorre inserire con urgenza nell’agenda politica la riforma del sistema ordinistico e delle professioni, indispensabile per accrescere le opportunità di sviluppo del Paese”.
Lo ha detto Francesco Miceli, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (
CNAPPC) che, insieme con il Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (
CNI), Angelo Domenico Perrini, e altri componenti dei Consigli Nazionali, è stato ricevuto ieri dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del Centenario della istituzione dei due Ordini professionali.
“Al Capo dello Stato vanno i nostri più vivi ringraziamenti per la sensibilità e l’attenzione che ha voluto riservare a questa importante ricorrenza - ha aggiunto Miceli -. Abbiamo riaffermato al Presidente Mattarella il principio, nato con il
sistema ordinistico, che i liberi professionisti contribuiscono, attraverso il riferimento costante ai valori etici, a perseguire
l’interesse pubblico”.
Secondo Miceli, “va avviato un processo di verifica sulla adeguatezza delle norme esistenti per un effettivo utilizzo delle risorse intellettuali, culturali e tecniche che costituiscono il patrimonio del mondo professionale. Questo processo di riforma dovrà essere coerente con i principi fondamentali della Carta Costituzionale ed in particolare con quanto stabilito dall’art. 9 che costituisce un punto di riferimento e bagaglio culturale della professionalità degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori”.
“Siamo altresì da sempre impegnati - ha aggiunto Miceli - affinché anche nel nostro Paese, alla stessa stregua di altri Paesi Europei, si possa dare vita ad una
legge quadro sull’architettura che abbia lo scopo di creare le condizioni per un congiungimento dell’esperienze storica, cioè il grande patrimonio culturale che l’Italia dispone, con la necessità di affrontare i temi della contemporaneità in una ottica di sostenibilità e di valorizzazione dei contesti urbani, storici, ambientali e paesaggistici”.
Il Presidente del CNI Perrini ha evidenziato come gli organismi di rappresentanza delle professioni debbano essere garanti della qualità delle prestazioni svolte dagli iscritti e del rispetto dell’etica in ottemperanza al codice deontologico nella pratica professionale. “Per sostenere questa funzione - ha continuato - è
necessario accrescere la capacità di rappresentanza sia semplificando i percorsi di accesso alla professione sia ampliando la platea dei professionisti tenuti ad agire secondo rigorosi standard etici e di competenza”.
“I cambiamenti sociali, economici e tecnologici stanno ridefinendo i contorni dei nostri sistemi di convivenza. Ogni nuovo orizzonte è accompagnato da nuove questioni da affrontare e il CNI è pronto. D’altronde l’ingegno è la capacità inventiva applicata alla creazione, all’esecuzione, alla generazione (ecco il tema latino *gen-*) di soluzioni. L’ingegneria è la disciplina con cui le persone si adattano e a loro volta adattano il mondo esterno alle proprie esigenze” - ha concluso Perrini.
La delegazione ricevuta al Quirinale era composta per gli Architetti dal Presidente Miceli, dal VicePresidente Tiziana Campus, dal Consigliere Segretario Gelsomina Passadore, dal Tesoriere Marcello Rossi, dal Consigliere Alessandra Ferrari (delegata dal Consiglio per le attività del Centenario) e dal Direttore Francesco Nelli; per gli Ingegneri dal Presidente Perrini, dal VicePresidente vicario Remo Giulio Vaudano, dal VicePresidente Elio Masciovecchio, dal Segretario Giuseppe Maria Margiotta e dalla Tesoriera Irene Sassetti.