01/04/2025 - I
pavimenti per esterni in grès, grazie alle elevate prestazioni tecniche e alla varietà di finiture disponibili, permettono di progettare spazi outdoor funzionali e di design.
In questo approfondimento analizziamo i vantaggi del
grès per esterni, con un focus sul
grès porcellanato da 20 mm - noto anche come
grès spessorato - sulle sue possibili applicazioni e sui criteri per scegliere tra
posa incollata o a secco, approfondendo in particolare quest’ultima.
Le caratteristiche richieste a un pavimento per esterni e le prestazioni del grès
Un pavimento per esterni deve rispondere a requisiti tecnici ben precisi, imposti non solo dall’uso frequente e prolungato nel tempo, ma anche dall’esposizione diretta agli agenti atmosferici e alle sollecitazioni meccaniche. Tra le caratteristiche fondamentali vi sono:
- resistenza agli sbalzi termici, anche improvvisi, senza subire deformazioni o lesioni;
- ingelività, ovvero capacità di resistere al gelo fino a temperature inferiori ai -40 °C;
- superficie antiscivolo, per garantire sicurezza anche in presenza di pioggia, umidità o acqua stagnante;
- bassa assorbenza, per evitare che le macchie si fissino e per semplificare le operazioni di pulizia;
- resistenza a sostanze chimiche, come detergenti, piogge acide, diserbanti e pesticidi;
- resistenza al sale disgelante, spesso utilizzato su camminamenti e vialetti nei mesi invernali.
Il
grès porcellanato da esterno, in particolare nella versione ad alto spessore (20 mm), risponde efficacemente a tutte queste esigenze. Si tratta di un materiale compatto, non poroso, realizzato con una miscela di argille pregiate cotte a elevate temperature, che conferisce alla superficie:
- resistenza all’acqua e all’umidità (non si gonfia, non si macchia);
- resistenza meccanica a urti, carichi, trazioni e flessioni;
- resistenza all’abrasione e all’azione di vento o grandine;
- resistenza al fuoco e ai raggi UV, senza alterazioni cromatiche nel tempo;
- facilità di pulizia con metodi semplici (acqua, spazzolone, detergenti comuni), senza necessità di trattamenti periodici.
A queste caratteristiche tecniche si aggiunge un ulteriore vantaggio progettuale:
l’elevata resa estetica. Le moderne tecnologie produttive consentono al grès di riprodurre fedelmente materiali naturali - come pietra, legno, cemento - nonché motivi decorativi geometrici o floreali. Ciò rende possibile creare
continuità visiva tra spazi interni ed esterni, grazie a collezioni coordinate nei diversi spessori per interno ed esterno.
Applicazioni del grès per pavimentazioni esterne e prime indicazioni sulla posa
Il grès è un materiale estremamente versatile, adatto a qualsiasi ambiente esterno, sia in contesti residenziali che commerciali. Trova impiego in una vasta gamma di applicazioni: dai dehor ai camminamenti, dai vialetti ai giardini e patii, fino a terrazze, balconi, bordi piscina e perfino aree pedonali all’interno di stabilimenti balneari o su spiagge attrezzate.
Quando si progetta una pavimentazione esterna, è fondamentale considerare la destinazione d’uso dello spazio, poiché da essa dipendono anche le scelte relative alla tipologia di posa e alla conformazione del sottofondo.
In ambienti come balconi, verande, terrazze, patii, dehor o passaggi carrabili, è consigliabile optare per la
posa incollata, detta anche
posa galleggiante, che rappresenta spesso la soluzione più adatta soprattutto quando è richiesta una buona resistenza ai carichi. In questi casi, grazie al supporto rigido e continuo garantito dal massetto, è possibile utilizzare sia grès spessorato che piastrelle di spessore standard.
Diverso è il caso di spazi come camminamenti, vialetti, aree relax, bordi piscina, gazebo o zone barbecue, dove si preferisce ricorrere a una
posa a secco, predisponendo un sottofondo drenante. In queste situazioni, è consigliabile l’impiego di
lastre in grès a maggiore spessore, come quelle da 20 mm, in grado di garantire la necessaria stabilità e resistenza anche in assenza di un supporto continuo in cemento.
Si tratta di una possibilità resa accessibile solo di recente: prima delle attuali innovazioni tecnologiche, in grado di produrre piastrelle in grès di alto spessore, la posa a secco o su supporti era riservata esclusivamente a materiali naturali come
marmi, pietre, graniti, oppure a
lastre in cemento. L’evoluzione produttiva del grès ha dunque aperto nuovi scenari progettuali, ampliando l’impiego di questa ceramica anche nei contesti tecnicamente più complessi.
Grès per pavimenti esterni, posa a secco
Nella
posa a secco, affinché il sistema risulti stabile e duraturo, è fondamentale predisporre un
sottofondo drenante adeguato. Le tre soluzioni più comuni prevedono la posa su
erba, ghiaia o sabbia, in base al contesto applicativo.
Oltre alla semplicità esecutiva, questo tipo di posa offre una serie di vantaggi significativi: è una tecnica
rapida, che non richiede l’impiego di collanti o malte; è
facilmente rimovibile e
riutilizzabile, ideale quindi per contesti stagionali o soggetti a modifiche nel tempo; ed è inoltre
ispezionabile, permettendo l’accesso agli impianti o al sottofondo in caso di interventi successivi.
Grazie a queste caratteristiche, la posa a secco rappresenta una soluzione estremamente versatile e funzionale per numerose applicazioni esterne, un tempo riservate esclusivamente a materiali come pietra naturale o cemento.
Posa a secco su erba
La posa su erba può essere effettuata direttamente sul manto erboso, ma questa modalità è sconsigliata: nel tempo, infatti, il terreno tende ad assestarsi, causando l’avvallamento delle lastre e la perdita della loro complanarità. Sebbene si tratti di un sistema reversibile e facilmente correggibile — è sufficiente sollevare la lastra e regolarne la quota aggiungendo o rimuovendo terra — non garantisce risultati duraturi.
Per una maggiore stabilità, è preferibile
rimuovere l’erba al di sotto della sagoma della lastra, scavare il terreno per una profondità di circa 5-7 cm e
riempire lo scavo con ghiaia o sabbia, così da creare uno strato drenante e compatto. A questo punto si possono posare le lastre di grès spessorato. Il sistema consente una migliore tenuta nel tempo, mantenendo la planarità della superficie anche in caso di piogge o irrigazione.
In entrambi i casi è consigliabile lasciare
fughe di almeno 5 cm tra una lastra e l’altra, per permettere la naturale ricrescita dell’erba e assicurare il corretto deflusso dell’acqua piovana.
Pavimento in grès porcellanato per esterni, posa a seccosu erba, BOREALIS ABISKO by Panaria Ceramica
Posa a secco su ghiaia
La posa su ghiaia prevede la realizzazione di uno scavo profondo circa 12 cm, seguito dalla
compattazione del fondo, che deve essere sagomato con una
lieve pendenza per facilitare il deflusso dell’acqua.
Sul fondo si stende un
tessuto non tessuto, con funzione sia
antierba sia di separazione tra il terreno e lo strato drenante soprastante.
Si procede quindi con la stratigrafia, realizzando un sottofondo a
granulometria decrescente, che garantisce stabilità e una distribuzione omogenea dei carichi. A partire dal basso, la stratigrafia sarà composta da:
- strato di pietrisco o ghiaia di diametro Ø 4-8 mm per un’altezza complessiva di circa 6 cm;
- pietrisco o ghiaia macinato fine di diametro Ø 2-5 mm;
- lastre in grès porcellanato spessorato da 20 mm.
Questo tipo di sottofondo favorisce un perfetto livellamento e contribuisce a “tenere fermo” il pavimento, evitando spostamenti nel tempo. Anche lo strato superficiale di ghiaia dovrà mantenere la corretta pendenza per impedire ristagni.
Il grès può essere posato con
fughe strette, stuccate successivamente con sabbia fine, la larghezza minima consigliata è di
2,5 mm, in linea con quanto previsto dalle normative tecniche. In alternativa, è possibile lasciare
fughe più ampie, simili a quelle adottate nella posa su erba, in questi casi, le fughe (da
3 a 5 cm) vengono riempite con
granuli di marmo,
ciottoli di fiume o altri materiali decorativi, creando un effetto estetico più naturale e materico.
Pavimento per esterni in grès, posa a secco su ghiaia, CLASH ESSENCE by Ceramiche Caesar
Posa a secco su sabbia
La posa a secco su sabbia è una delle soluzioni più semplici e rapide per la realizzazione di superfici pavimentate temporanee, ed è particolarmente indicata in contesti come
spiagge, stabilimenti balneari, villaggi turistici o aree stagionali, dove è necessario poter
smontare, riposizionare e riutilizzare le lastre con facilità.
Il sottofondo si prepara con uno strato di
sabbia stabilizzata, distribuito e livellato con cura tramite una
staggia. Lo spessore minimo consigliato è di circa
5 cm, da aumentare nel caso di terreni più cedevoli o irregolari. Una volta ottenuta una base omogenea e ben compattata, si procede con la posa delle
lastre in grès spessorato da 20 mm, mantenendo
fughe regolari di almeno 5 cm per garantire la stabilità del sistema e consentire il naturale assestamento del materiale.
Per assicurare una buona planarità della superficie, è utile
battere leggermente le lastre con un martello gommato, eventualmente aggiungendo sabbia asciutta tra le fughe per compensare piccoli dislivelli. In presenza di sabbia molto chiara, è consigliabile utilizzare
lastre in grès di colore chiaro, in modo da evitare il surriscaldamento della superficie e mantenere un migliore comfort al calpestio, soprattutto nelle aree balneari.
La posa su sabbia, pur non garantendo le stesse prestazioni di una posa su ghiaia o su massetto, è apprezzata per la sua
flessibilità, velocità di esecuzione e reversibilità, ed è ideale per superfici pedonali soggette a modifiche stagionali.
Pavimento per esterni in grès porcellanato 20 mm, posa a secco su sabbia, TREVERKHOME20 by MARAZZI
Pavimenti per esterni grès spessorato: costi e vantaggi a confronto
L'adozione del
grès porcellanato spessorato da 20 mm comporterebbe un investimento iniziale più elevato rispetto alle piastrelle di spessore standard. Questo incremento di costo sarebbe dovuto, in parte, alla scelta di
grandi formati rettangolari, come il
30×120 cm o il
40×120 cm.
Questi formati, sebbene esteticamente pregevoli, richiederebbero processi produttivi più complessi e, di conseguenza, avrebbero un prezzo superiore rispetto ai formati più comuni, come il
60×60 cm.
Inoltre, il maggiore spessore del materiale implicherebbe una
maggiore difficoltà nel taglio e nella lavorazione delle lastre, rendendo necessarie attrezzature specifiche e personale qualificato.
La movimentazione di queste piastrelle, più pesanti, risulterebbe più impegnativa, influenzando i tempi e i costi di installazione.
Tuttavia, questi costi iniziali potrebbero essere compensati dai
vantaggi offerti dalla posa a secco. Questa tecnica eliminerebbe la necessità di utilizzare collanti e di realizzare un massetto, semplificando e velocizzando l'installazione. Inoltre, la possibilità di smontare e riposizionare le lastre con facilità renderebbe questa soluzione particolarmente adatta per spazi soggetti a modifiche stagionali o temporanee.
In sintesi, sebbene l'investimento iniziale per il grès spessorato da 20 mm possa essere superiore, i benefici in termini di
durabilità, flessibilità di posa e riduzione dei costi a lungo termine potrebbero rendere questa scelta vantaggiosa per molte applicazioni esterne.