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Cambiamenti climatici: i risultati della Conferenza Nazionale

Cambiamenti climatici: i risultati della Conferenza Nazionale

13 azioni per l’adattamento sostenibile ed entro il 2008 una strategia per la sicurezza del territorio

Vedi Aggiornamento del 03/01/2008
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 03/01/2008
17/09/2007 - Confermare ed espandere il sistema di incentivi per il risparmio energetico nel settore residenziale e avviare un programma di sostegno per la bioedilizia; mettere in sicurezza le coste italiane, adeguando le regole urbanistiche sulla linea di costa; rispondere all’atteso aumento della frequenza e gravità degli eventi estremi sistemando e rimettendo in sicurezza le aree a maggior rischio idrogeologico. Sono alcune delle prime 13 azioni per l’adattamento sostenibile (allegate sotto) indicate nella Conferenza Nazionale sul Cambiamento Climatico , promossa dal Ministero dell’Ambiente e organizzata dall’Apat e tenutasi a Roma il 12 e 13 settembre, per esaminare i problemi riguardanti le modificazioni delle vulnerabilità indotte dai cambiamenti climatici in Italia e le possibili opzioni di adattamento. Al meeting hanno partecipato numerose personalità del mondo scientifico, economico e politico, per discutere dell’emergenza del riscaldamento globale e dell’aumento di uno dei fattori che potrebbero contribuire a tale problema: la concentrazione in atmosfera di CO2 e gas ad effetto serra. Si è discusso di risorse idriche, agricoltura, suolo e coste, biodiversità e foreste, strategie di mitigazione, ambiente e salute, risorse marine e piani di adattamento. In particolare, le tematiche analizzate, sia dal punto di vista scientifico che socio-economico, riguardano: - i maggiori rischi presenti sul nostro territorio (desertificazione, ghiacciai e aree a rischio di deglaciazione, ambiente marino-costiero, dissesto idrogeologico, laguna di Venezia e Alto Adriatico); - la situazione odierna sui pericoli per la salute connessi ai cambiamenti climatici; - lo stato e le tendenze delle concentrazioni di gas serra in Italia. Al termine dell’evento, oltre alle 13 azioni per l’adattamento, è stato redatto un Manifesto per il clima (allegato sotto) che propone un New Deal per l’adattamento sostenibile e la sicurezza ambientale. Tra le priorità indicate nel Manifesto vi è l’attuazione del protocollo di Kyoto entro il 2012 e l’ulteriore riduzione delle emissioni di gas serra, passando dall’obiettivo del 20% entro il 2020, indicato dall’UE, al 60% entro il 2050, ma anche il completamento del percorso di riforme delle norme sulla valutazione ambientale, soprattutto per quanto riguarda l’ integrazione della Valutazione Ambientale Strategica nei nuovi piani. Il Ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio ha espresso l’impegno del suo Dicastero a raggiungere entro il 2008 un’intesa con altri Ministeri a predisporre una strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici e ha annunciato che a breve sarà istituito un comitato che predisponga delle linee guida per l’adattamento. “Nel nostro Paese - ha detto Pecoraro Scanio - abbiamo grandi potenzialità e qualità tecnologiche; occorre cambiare l’approccio che deve essere volto all’innovazione invece che conservatore. Siamo in condizioni di contenere le CO2, l’anno scorso sono state avviate normative su edilizia, sulla sostituzione dei vecchi frigoriferi, con grande esito e da estendersi ad altri elettrodomestici; siamo produttori di tecnologie non di petrolio". Pierluigi Bersani , Ministro dello Sviluppo economico, ha chiesto che la Ue, mantenendo gli obiettivi di riduzione dei gas serra, ne riveda i meccanismi, “Abbiamo problemi su cui confrontarci” ha detto Bersani e la cultura della protezione dell’ ambiente deve cominciare ad usare “criteri di razionalità”. “Della Germania – ha proseguito il Ministro - vediamo la parte verde, ma fa ricorso al carbone per il triplo della produzione”, per quanto riguarda le rinnovabili, ha sottolineato, “si tratta di un mercati da incentivare”. Secondo Ermete Realacci , presidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, “la politica deve indicare una strada praticabile per risolvere problemi come quello dei cambiamenti climatici, altrimenti avrà fallito il suo compito”. Realacci ha anche ricordato che domani 18 settembre si terrá una sessione straordinaria a Montecitorio, dedicata proprio ai temi della Conferenza. “Le emissioni di gas serra rischiano di crescere del 34% da qui al 2020, invece di diminuire del 20% rispetto ai livelli del 1990”. Lo ha detto Corrado Clini , direttore generale per la Ricerca ambientale per lo Sviluppo del Ministero dell’Ambiente. Tra i maggiori responsabili della crescita di CO2 – secondo Clini - ci sono il settore elettrico e quello dei trasporti, e per poter arrivare a risultati concreti è necessario che le future politiche energetiche e fiscali siano comuni a livello europeo, “ penalizzando l’uso di combustibili fossili e incentivando la produzione di energia da fonti rinnovabili”. Sul problema delle coste si è concentrato l’intervento di Nicola Greco , docente della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione: “Il problema delle coste italiane è anzitutto che esistono 25mila aziende turistiche che vi si sono insediate, e sul demanio marittimo si sono concentrati interessi diversi e spesso contrastanti, vera ragione del dissesto costiero”. Ma bisogna ricordare – secondo Greco - che sul demanio marittimo vive ormai il 30% degli italiani, per cui è necessario “un luogo di considerazione unitaria dei diversi interessi, con dosaggio degli impatti e incentivi per uno sviluppo più equilibrato”. A concludere i lavori della Conferenza è intervenuto il Presidente del Consiglio, Romano Prodi , che ha individuato due azioni prioritarie: contenimento o mitigazione e adattamento, ossia la ricerca delle misure necessarie per vivere nel miglior modo possibile la situazione climatica. Occorre eliminare il “preconcetto che l’ambiente rappresenti soltanto un costo e ripensare – non abbandonare – la produzione di energia e i trasporti, in funzione del rispetto del nostro pianeta e il più possibile condivisi nel mondo”. Alla Conferenza Nazionale hanno partecipato duemila persone, ma altre ventimila l’hanno seguita in diretta sulla televisione web del sito dedicato all’evento. In contemporanea con la seconda giornata della Conferenza, il 13 settembre si è svolta la Conferenza Junior , organizzata dall’APAT in collaborazione con il sistema delle Agenzie ambientali e con il supporto del CTS Ambiente, che ha sensibilizzato i più giovani al problema dei cambiamenti climatici. In occasione della Conferenza Nazionale sui Cambiamenti Climatici, il CNR ha presentato un volume che raccoglie in forma sintentica le ricerche più recenti ed in corso svolte dall'Ente. Il volume, curato dal Dipartimento Terra e Ambiente, comprende 205 contributi realizzati da circa 500 ricercatori e tecnici afferenti a 24 Istituti ed è articolato in sette capitoli che coprono tutte le tematiche climatologiche. Il volume è disponibile a questo link .
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