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Piano Casa Sicilia, evidenziati errori da correggere

Piano Casa Sicilia, evidenziati errori da correggere

Estensione degli interventi anche per gli edifici sanati o non in regola col pagamento di Ici e Tarsu

Vedi Aggiornamento del 20/05/2010
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 20/05/2010
23/02/2010 - In netto contrasto con gli orientamenti del Governo centrale il Piano Casa della Sicilia. Ad affermarlo è l’esponente PdL del Comune di Caltagirone Claudio De Pasquale, che col suo gruppo di lavoro ha proposto la revisione degli articoli considerati troppo restrittivi.
 
Criticata la disposizione che impone di essere in regola con il pagamento di Ici e Tarsu per la realizzazione degli interventi. Il rilancio dell’edilizia sarebbe infatti limitato da questioni di carattere fiscale, che darebbero luogo alla discriminazione dei cittadini che non hanno corrisposto il tributo.
 
Rilevato anche un errore sostanziale, in base al quale la possibilità di ampliamento viene legata al fatto che il fabbricato sia realizzato sulla base di un titolo autorizzativo. Dal momento che gli edifici residenziali si costruiscono grazie al rilascio di un titolo concessorio, la disposizione implicherebbe la realizzazione degli interventi solo sulle costruzioni pertinenziali e accessorie, che non hanno rilevanza dal punto di vista urbanistico.
 
Giudicato incongruo il divieto di applicare il Piano Casa agli edifici oggetto di sanatoria perché si creerebbe una discriminazione tra i cittadini che hanno acquistato una casa con concessione edilizia in sanatoria e quelli che l’hanno comprata con concessione edilizia a edificare.
 
Secondo il gruppo di De Pasquale bisogna anche considerare che il maggior numero di abitazioni mono e bifamiliari si trovano in territorio aperto, dove i casi di “edilizia spontanea” sono stati regolarizzati nel tempo grazie a varie sanatorie.
 
Auspicata una modifica anche per la norma che regola il contenimento dei consumi energetici . Prevedere l’adeguamento dell’intero edificio e non solo della parte ampliata potrebbe costituire un deterrente, così come l'obbligo di ricorrere alle tecniche della bioedilizia. 

Giudicati troppo vincolanti anche l'obbligo di garantire la permeabilità dei terreni, che dovrebbe lasciare spazio a valutazioni caso per caso, e quello di abbinare gli interventi all'adeguamento della rete elettrica e fognaria. Dal momento che esistono vari modi per lo smaltimento delle acque reflue, dovrebbe essere garantito solo l'approvvigionamento idrico e una viabilità agevole.
 
Tra le modalità di ampliamento , infine, oltre alla realizzazione in adiacenza sullo stesso livello, è stata proposta la sopraelevazione non solo a fini abitativi.
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