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Sicurezza scuole, sblocco di nuovi fondi e permuta edifici

Sicurezza scuole, sblocco di nuovi fondi e permuta edifici

In arrivo 350 mln dal Governo, Anci e Ance chiedono allentamento del patto di stabilità

Vedi Aggiornamento del 17/02/2011
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 17/02/2011
30/04/2010 - Edilizia scolastica al centro delle strategie pubbliche e private. Si delinea un nuovo quadro, completato da snellimento delle procedure, semplificazione dei rapporti con la Pubblica Amministrazione e flusso costante di pagamenti a favore delle imprese, che lascia soddisfatti il presidente dell'Ance Paolo Buzzetti e il presidente nazionale dell'Anci Sergio Chiamparino.
 
Dopo le pressanti richieste dei Comuni per la sicurezza degli edifici scolastici arrivano le prime risposte dal Governo. Durante l’incontro di mercoledì sera tra Anci, Associazione nazionale comuni italiani, e Ministero per gli Affari Regionali, è stato deciso lo sblocco di 350 milioni di euro, la cui ripartizione sarà affidata a Comuni e Province.
 
I finanziamenti, aumentati a 360 milioni in Conferenza Unificata, dovranno essere deliberati nella prossima riunione del Cipe. Saranno utili alla realizzazione di 1600 interventi. Dal momento che finora è stato effettuato solo il 70% dei sopralluoghi, si stima che in futuro si renderà necessario un nuovo stanziamento da 423 milioni di euro. Secondo il Ministro delle Infrastrutture Matteoli, per la sicurezza delle scuole sarà complessivamente stanziato un miliardo.
 
Il tema della sicurezza nelle scuole è stato centrale anche nell’incontro tra Anci e Ance, Associazione nazionale costruttori edili. Proposta la collaborazione tra Comuni e imprese per la permuta degli edifici scolastici.
 
Quelli obsoleti, da ristrutturare o nuovamente utili se destinati ad altro uso, potrebbero essere assegnati ai costruttori, impegnati in cambio a realizzare nuove scuole nelle di maggiore carenza. Gli edifici dovrebbero essere costruiti ex novo garantendo sicurezza e risparmio energetico anche nei complessi sportivi annessi.
 
In entrambe le sedi è stato chiesto l’allentamento del patto di stabilità e il coinvolgimento della Cassa Depositi e Prestiti. Per smuovere il sistema e mettere le imprese nella condizione di effettuare investimenti è infatti necessario garantire pagamenti puntuali da parte della Pubblica Amministrazione, troppo spesso in ritardo perché bloccata dai vincoli normativi europei.
 
Il rischio paralisi per i Comuni, che di solito realizzano il 50% degli appalti pubblici, potrebbe determinare perdite considerevoli in tutto l’indotto del settore costruzioni. Situazione risolvibile col via libera agli interventi immediatamente cantierabili.
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