
Condono edilizio, la maggioranza ripropone l’emendamento
NORMATIVA
Condono edilizio, la maggioranza ripropone l’emendamento
Dubbi sul termine per la presentazione delle istanze di sanatoria, dure proteste da parte dell’opposizione
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del 28/03/2011
04/02/2011 - Il condono edilizio torna ad aprirsi un varco nel “Milleproroghe”. Dopo la bocciatura dell’emendamento in Senato, gli stessi firmatari avrebbero riproposto la riapertura dei termini per la sanatoria degli abusi commessi fino al 31 marzo 2003.
Secondo anteprime di stampa, il nuovo testo ha già suscitato le proteste dell’opposizione. I senatori del Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta hanno infatti accusato la maggioranza di aver riproposto gli stessi contenuti arricchendoli col concetto di sostegno alle famiglie.
Ed è giallo anche sul termine per la presentazione delle domande di condono, che per Antonio Cianciullo sarebbe slittato al 31 dicembre 2014. Secondo il giornalista e blogger di Repubblica, potrebbe trattarsi di un errore o della volontà di concedere più tempo per sanare gli abusi commessi, come assicura la maggioranza, a scopo di necessità e non a fini speculativi.
Il senatore PdL Carlo Sarro ha infatti replicato che è improprio parlare di condono e illegalità, quando invece sarebbe necessario mettere ordine nel settore edile, caratterizzato da ripetute negligenze e inadempienze.
Ricordiamo che l’emendamento, presentato durante l’iter per la conversione in legge del DL “Milleproroghe” e successivamente respinto dalle Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio del Senato, si componeva di due parti.
Con l’approvazione della prima, sarebbe diventato possibile modificare la Legge 326/2003, ammettendo nel 2011 la sanatoria delle opere edilizie realizzate entro il 31 marzo 2003 in aree tutelate dal Codice dei beni culturali e del paesaggio, D.lgs. 42/2004. Il condono avrebbe inoltre ammesso anche i soggetti che si erano precedentemente visti rigettare l’istanza di regolarizzazione. Per questo motivo l’emendamento aveva previsto la sospensione dei procedimenti sanzionatori di natura penale e amministrativa, anche se già avviati o riferiti a sentenze passate in giudicato.
Con la seconda parte, in Campania sarebbero state sospese fino al 31 dicembre 2011 le demolizioni degli immobili realizzati in violazione dei vincoli paesaggistici a fini non speculativi e utilizzati come prima abitazione da soggetti sforniti di un altro alloggio.
Secondo anteprime di stampa, il nuovo testo ha già suscitato le proteste dell’opposizione. I senatori del Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta hanno infatti accusato la maggioranza di aver riproposto gli stessi contenuti arricchendoli col concetto di sostegno alle famiglie.
Ed è giallo anche sul termine per la presentazione delle domande di condono, che per Antonio Cianciullo sarebbe slittato al 31 dicembre 2014. Secondo il giornalista e blogger di Repubblica, potrebbe trattarsi di un errore o della volontà di concedere più tempo per sanare gli abusi commessi, come assicura la maggioranza, a scopo di necessità e non a fini speculativi.
Il senatore PdL Carlo Sarro ha infatti replicato che è improprio parlare di condono e illegalità, quando invece sarebbe necessario mettere ordine nel settore edile, caratterizzato da ripetute negligenze e inadempienze.
Ricordiamo che l’emendamento, presentato durante l’iter per la conversione in legge del DL “Milleproroghe” e successivamente respinto dalle Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio del Senato, si componeva di due parti.
Con l’approvazione della prima, sarebbe diventato possibile modificare la Legge 326/2003, ammettendo nel 2011 la sanatoria delle opere edilizie realizzate entro il 31 marzo 2003 in aree tutelate dal Codice dei beni culturali e del paesaggio, D.lgs. 42/2004. Il condono avrebbe inoltre ammesso anche i soggetti che si erano precedentemente visti rigettare l’istanza di regolarizzazione. Per questo motivo l’emendamento aveva previsto la sospensione dei procedimenti sanzionatori di natura penale e amministrativa, anche se già avviati o riferiti a sentenze passate in giudicato.
Con la seconda parte, in Campania sarebbero state sospese fino al 31 dicembre 2011 le demolizioni degli immobili realizzati in violazione dei vincoli paesaggistici a fini non speculativi e utilizzati come prima abitazione da soggetti sforniti di un altro alloggio.