
Certificazione energetica, approvato il Protocollo Itaca 2011
NORMATIVA
Certificazione energetica, approvato il Protocollo Itaca 2011
Valutazione della sostenibilità energetico-ambientale di edifici residenziali e uffici
Vedi Aggiornamento
del 21/02/2013
27/04/2011 - È stato approvato dal Consiglio Direttivo di Itaca, lo scorso 21 aprile, il Protocollo ITACA Nazionale 2011 per la valutazione della sostenibilità energetico e ambientale degli edifici.
Il Protocollo ITACA 2011 recepisce tutti i rilievi intervenuti in fase di applicazione dello strumento da parte delle Regioni e le osservazioni tecniche avanzate dalle associazioni nazionali degli operatori economici, sia del settore imprenditoriale che della produzione, e degli Ordini professionali.
La principale novità è la predisposizione, oltre che del Protocollo per edifici Residenziali, anche del Protocollo per Uffici pubblici e privati, in accordo con la Direttiva 2010/31/CE che prevede per il 2020 che gli edifici pubblici siano a consumo quasi “zero”. A questo si aggiungeranno a breve, strumenti di valutazione per scuole, aree industriali ed edifici commerciali.
La struttura dei Protocolli Residenziale e Terziario è di base la medesima, in modo da avere standard declinati solo in termini di indicatori e scale di prestazione, ma tecnicamente armonizzati per facilitarne l’apprendimento e l’applicazione. Il Protocollo per Uffici contiene 35 criteri (tematiche di valutazione), analoghi a quelli del Residenziale, ma differenti nei parametri di calcolo e nelle scale di prestazione per l’attribuzione dei punteggi. In più sono previsti alcuni criteri specifici, come quelli relativi ai sistemi di BACS (Building Automation). Entrambi gli strumenti riguardano sia le nuove costruzioni sia gli interventi di recupero edilizio. Una tabella iniziale indica a quale tipo di Protocollo si applica ciascun criterio.
L’aggiornamento del Protocollo nasce dall’esigenza di allineare lo strumento di valutazione alle nuove norme tecniche UNI in materia di energia (serie UNI 11300) e comfort e alle “Linee Guida nazionali per la certificazione energetica” (DM 26 giugno 2009).
Inoltre, negli ultimi anni, il Protocollo ITACA è stato applicato in diverse Regioni nell’ambito di programmi di incentivazione rivolti al Social Housing (Programma Casa) e all’edilizia privata (Piano Casa), e nelle normative regionali in materia di edilizia sostenibile, permettendo di acquisire un’esperienza pratica che ha consentito di migliorare alcune metodologie di calcolo. In tal senso, sono stati modificati principalmente gli indicatori relativi ai materiali da costruzione, alla qualità del servizio e alla qualità del sito.
Nel Protocollo ITACA 2011 è inoltre prevista un’articolazione del punteggio di valutazione secondo tre valori: un punteggio relativo alla qualità della localizzazione, che prescinde dalle scelte progettuali, e uno relativo alla qualità della costruzione; la combinazione dei due punteggi esprime quello complessivo della costruzione.
Si è inoltre ritenuto opportuno sviluppare un’unica versione di Protocollo ITACA, unificando il Protocollo sintetico e quello completo 2009, in modo da facilitare un allineamento dei protocolli a livello regionale attualmente molto eterogenei. Il Protocollo ITACA 2011 prevede 34 criteri (tematiche di valutazione) rispetto ai 49 del 2009, dimensione di strumento bilanciata per coniugare l’esigenza di una agile applicazione con il valore scientifico della valutazione.
Contestualmente all’approvazione del Protocollo ITACA, il Consiglio Direttivo ha approvato uno schema di Protocollo d’Intesa tra ITACA e ACCREDIA in materia di edilizia sostenibile, finalizzato a realizzare, all’interno di un quadro nazionale, un sistema di accreditamento e certificazione per la piena applicazione del “Protocollo ITACA”, a sostegno di politiche regionali mirate alla sostenibilità ambientale e anche alla qualificazione degli appalti. Il Protocollo d’Intesa verrà trasmesso immediatamente alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome per la definitiva adozione.
ACCREDIA è riconosciuta dallo Stato, con decreto interministeriale del 22 dicembre 2009, quale unico organismo nazionale autorizzato a svolgere attività di accreditamento, in attuazione del Regolamento (CE) n.765/2008 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 09/07/2008.
Il Protocollo ITACA 2011 recepisce tutti i rilievi intervenuti in fase di applicazione dello strumento da parte delle Regioni e le osservazioni tecniche avanzate dalle associazioni nazionali degli operatori economici, sia del settore imprenditoriale che della produzione, e degli Ordini professionali.
La principale novità è la predisposizione, oltre che del Protocollo per edifici Residenziali, anche del Protocollo per Uffici pubblici e privati, in accordo con la Direttiva 2010/31/CE che prevede per il 2020 che gli edifici pubblici siano a consumo quasi “zero”. A questo si aggiungeranno a breve, strumenti di valutazione per scuole, aree industriali ed edifici commerciali.
La struttura dei Protocolli Residenziale e Terziario è di base la medesima, in modo da avere standard declinati solo in termini di indicatori e scale di prestazione, ma tecnicamente armonizzati per facilitarne l’apprendimento e l’applicazione. Il Protocollo per Uffici contiene 35 criteri (tematiche di valutazione), analoghi a quelli del Residenziale, ma differenti nei parametri di calcolo e nelle scale di prestazione per l’attribuzione dei punteggi. In più sono previsti alcuni criteri specifici, come quelli relativi ai sistemi di BACS (Building Automation). Entrambi gli strumenti riguardano sia le nuove costruzioni sia gli interventi di recupero edilizio. Una tabella iniziale indica a quale tipo di Protocollo si applica ciascun criterio.
L’aggiornamento del Protocollo nasce dall’esigenza di allineare lo strumento di valutazione alle nuove norme tecniche UNI in materia di energia (serie UNI 11300) e comfort e alle “Linee Guida nazionali per la certificazione energetica” (DM 26 giugno 2009).
Inoltre, negli ultimi anni, il Protocollo ITACA è stato applicato in diverse Regioni nell’ambito di programmi di incentivazione rivolti al Social Housing (Programma Casa) e all’edilizia privata (Piano Casa), e nelle normative regionali in materia di edilizia sostenibile, permettendo di acquisire un’esperienza pratica che ha consentito di migliorare alcune metodologie di calcolo. In tal senso, sono stati modificati principalmente gli indicatori relativi ai materiali da costruzione, alla qualità del servizio e alla qualità del sito.
Nel Protocollo ITACA 2011 è inoltre prevista un’articolazione del punteggio di valutazione secondo tre valori: un punteggio relativo alla qualità della localizzazione, che prescinde dalle scelte progettuali, e uno relativo alla qualità della costruzione; la combinazione dei due punteggi esprime quello complessivo della costruzione.
Si è inoltre ritenuto opportuno sviluppare un’unica versione di Protocollo ITACA, unificando il Protocollo sintetico e quello completo 2009, in modo da facilitare un allineamento dei protocolli a livello regionale attualmente molto eterogenei. Il Protocollo ITACA 2011 prevede 34 criteri (tematiche di valutazione) rispetto ai 49 del 2009, dimensione di strumento bilanciata per coniugare l’esigenza di una agile applicazione con il valore scientifico della valutazione.
Contestualmente all’approvazione del Protocollo ITACA, il Consiglio Direttivo ha approvato uno schema di Protocollo d’Intesa tra ITACA e ACCREDIA in materia di edilizia sostenibile, finalizzato a realizzare, all’interno di un quadro nazionale, un sistema di accreditamento e certificazione per la piena applicazione del “Protocollo ITACA”, a sostegno di politiche regionali mirate alla sostenibilità ambientale e anche alla qualificazione degli appalti. Il Protocollo d’Intesa verrà trasmesso immediatamente alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome per la definitiva adozione.
ACCREDIA è riconosciuta dallo Stato, con decreto interministeriale del 22 dicembre 2009, quale unico organismo nazionale autorizzato a svolgere attività di accreditamento, in attuazione del Regolamento (CE) n.765/2008 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 09/07/2008.