Piano per il Sud, entro 10 giorni l’elenco degli interventi
21/07/2011 - Entro la prossima settimana sarà definito un elenco di interventi strategici relativi al Piano per il Sud. Lo ha annunciato ieri il Ministro per i rapporti con le Regioni e la coesione territoriale, Raffaele Fitto, rispondendo ad una interrogazione alla Camera.
Sono state individuate - ha detto il Ministro - le sei direttrici strategiche di rilievo nazionale, opere di cui si avvierà in modo irreversibile il completamento, come le direttrici ferroviarie e altre opere stradali. Contemporaneamente sarà finanziata una serie di opere di interesse strategico regionale e interregionale proposte dalle regioni e da concessionari nazionali. Dopo che il Cipe avrà approvato gli interventi - ha proseguito Fitto - verranno sottoscritti i contratti istituzionali di sviluppo.
L’interrogazione è stata posta dal PD e illustrata dal deputato Ludovico Vico, secondo il quale “tutti i provvedimenti del Governo in carica muovono, da tre anni, lungo un'unica strategia: l'esistenza di due sistemi economici distinti, quello del nord, che funziona, per cui avrebbe bisogno di aggiustamenti, e quello del sud, completamente da ridefinire”.
Vico ha definito ‘antimeridionalista’ la politica del Governo e ha citato le risorse FAS, riprogrammate e spostate nei fondi strategici centralizzati per poi essere trasferite largamente al nord; il ‘Decreto Sud’ sul federalismo fiscale che non spiega come si trasformeranno gli attuali trasferimenti ordinari di spesa in conto capitale; le risorse FAS dei piani regionali che restano bloccate. A questo si contrappongono - ha proseguito Vico - gli annunci di un ‘New Deal’ un piano straordinario per il Sud, con le risorse del Sud.
Su questo tema, Fitto ha detto che “le risorse del FAS regionale non sono state toccate in alcun modo dalla recente manovra e le risorse dei programmi attuativi regionali del FAS saranno sbloccate per tutte le regioni, sia del sud che del centro-nord, per un totale di oltre 20 miliardi di euro”.
Nella replica, gli interroganti hanno denunciato il taglio dei fondi destinati al Sud - 30 miliardi di risorse nazionali del FAS, più i 5 dell’anno scorso, e i 4 compresi nella Manovra - e la cancellazione di strumenti quali il credito di imposta per l’occupazione e il credito di imposta per gli investimenti. “Questi ultimi - ha detto Sergio D’Antoni - sono stati smantellati con la promessa, contenuta nel Decreto Sviluppo, di ripristinare un credito di imposta per l'occupazione ‘salvo l'autorizzazione europea’, il che significa un altro rinvio”.